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giovedì 28 giugno 2012

Acqua stagnante

E complimenti mi hai convinto
che l'amore non basta
e così non mi resta che lasciarti stare
senza nessuno che ti giudica
nessuno, intendo, che ti sgrida e si preoccupa.
Sarà senz'altro tutto molto più leggero, ma sei sicuro che sia meglio per davvero?


Volevo esserti "di-peso", perché "dipendo" da te.


martedì 26 giugno 2012

Stanotte ti ho sognato

Stanotte ti ho sognato
e ora qui al lavoro il pensiero di te non mi abbandona.
C'è una cosa a cui penso: non so se ti succedeva anche con gli altri, ma è davvero soddisfacente fare l'amore come sappiamo fare noi. Ho voglia di te.

sabato 23 giugno 2012

Un manzo da week-end

Ancora un'altra settimana di attesa, prima di ritrovare L.
Devo necessariamente cercare un manzo (virtuale) che accompagni il mio week-end.
Che ne dite? Può bastare questo?
Si chiama  JC Arentzen, ha 36 anni, vien dalla Florida, Tampa Bay, ed è UOMO, MASCHIO, FISICATO e DEFINITO come piace a me!





giovedì 21 giugno 2012

Succulento amatoriale

Impegnati a scambiarsi piaceri orali, i due ragazzi che vedrete nel video ci mostrano i loro bei fisici e i tatuaggi. Un telefonino per riprendersi, immagini mosse, sgranate, uno specchio, ed ecco 4 minuti abbondanti di vicendevole godimento amatoriale. Niente arte in questo filmato, nessuna ripresa studiata, non ci sono luci ricercate ma tanti respiri e molti i suoni del succhiare: un filmato fatto solo per loro e poi sbarcato in rete?
Pare proprio si divertano. 
Fanno divertire pure me.





P.S. Questi post in genere non ottengono molti commenti. Qui c'è poca fonte di discussione. Di contro, basta una foto di un pompino all'inizio e si registrano un sacco di contatti. Lo sapessero le agenzie di marketing... Come? Cosa dite? Lo sanno già?

mercoledì 20 giugno 2012

L'orso


C'erano momenti in cui credeva sarebbe impazzito. Tutto era pesante, anche il solo alzarsi dal letto. La testa scoppiava, aveva bisogno di fermare quel turbine di pensieri.
Il lavoro, solo quello, lo aiutava a calmare quell'ebollizione cerebrale. A capofitto,nel retrobottega, mattina, pomeriggio, sera, domeniche comprese. Quello era il suo spazio.
Non che quel lavoro lo premiasse più di tanto. Tempi duri, con questa recessione. Anche l'umiliazione, talvolta, di spendersi in tempo e denaro per non guadagnare un soldo, ora vigeva e vinceva il Made in China, e vallo a spiegare ai clienti che la differenza era sostanziale. Neanche più gli interessava quanto avrebbe guadagnato.
Bruno voleva solo sopravvivere, in pace, con quel suo lavoro che gli permettesse di portarsi a casa la pagnotta o poco più, tanto lui, mica aveva grosse esigenze. Serate non ne viveva, uscire non usciva, ferie... quasi mai e comunque sempre legate al lavoro. Si, perchè comunque fosse, se anche avesse voluto, se anche avesse avuto soldi da godere, con chi li avrebbe goduti?

Solo. Bruno era solo. Quasi cinquant'anni e single. Che poi neanche la gente gli diceva "single incallito": questo termine veniva dato a quelli che svolazzano da una partner all'altra senza mai trovare posa. Lui era single e basta.
"Sono solo, non single" pensava lui. E orso. Ecco, se c'era un termine che metteva tutti d'accordo era proprio questa comparazione con l'animale. Bruno, un orso. Pareva quasi una battuta: ecco a voi "l'orso Bruno"! Orso non perchè fosse aggressivo, quello no, proprio non lo era, ma perchè se lo incontravi era lì con un'aria corrucciata e stava alla larga dalla gente. Solamente nella sua bottega diventava un po' più sorridente e con un eloquio più sciolto: era il ruolo che glielo imponenva, l'attenzione al cliente. Ma fuori da lì, nulla.

Dagli amici si era allontanato con gli anni. Era complicato essere presente e condividere la propria vita quando c'era quell'ombra da nascondere. Stato civile: celibe, recitava imperterrita la sua carta d'identità, e così la gente ogni tanto chiedeva perchè, come mai. Il perchè lui lo sapeva e non voleva spiegarlo. Era infatti un perchè che avrebbe richiesto non una spiegazione, ma una confessione. Così, era stato più facile ritirarsi in disparte: nessuna domanda, nessun bisogno di spiegare, ne di mentire. 
Non era stata indolore questa scelta. Ma col tempo a tutto ci si abitua anche se appunto, ogni tanto c'erano quei momenti da impazzire.

Un giorno come tanti aveva trovato un blog nelle sue serate solitarie, e un blogger che come lui raccontava di stare in un armadio. Gli aveva scritto, poco alla volta si era raccontato, gli sembrava di respirare, era come avere la possibilità di avere una vita nuova. Da orso si sentiva più orsacchiotto, ogni tanto tornava a sorridere, spesso tornava a stare male. Ma c'era stato un nuovo inizio, qualcosa come una novità. Quel blogger un giorno avrebbe raccontato anche di lui.


lunedì 18 giugno 2012

...osi!


Ci siamo ritrovati domenica pomeriggio,
dopo un mese di distanza,
dopo le paure di un terremoto,
dopo le fatiche al telefono,
dopo il conforto a parole,
dopo qualche bisticcio,
dopo un po' di messa in discussione del rapporto,
dopo qualche litigata,
dopo tanta, troppa attesa.


Ieri siamo stati "...osi!".
Nel fresco dell'aria condizionata di una camera d'albergo ci siam visti 
tenerosi
sbavosi
golosi
goduriosi
focosi
maialosi

e appiccicosi

Insomma...
MOROSI

Meno male...


meno male che si sei ancora
meno male che ci sei tu
dietro una porta sbarrata a tutti sei riuscito a trovarmi
meno male che si sei ancora meno male che ci sei tu
per una via sconosciuta agli altri sei riuscito a toccarmi

meno male che ridi ancora meno male che sei con me
in ogni ora che va veloce sei tu la cosa che resta
l'unica cosa che resta

sabato 16 giugno 2012

Gay chat

Questa esperienza, che mi appartiene, viene raccontata così bene...:
Si sedette al terminal del suo computer, schiacciò qualche bottone, batté qualche codice. E ora, nell'ufficio scuro, attraverso i diodi luminosi gli arrivarono dei messaggi, dei saluti:
Pelle sexy: ciao, avvocato bonazzo!
Piccolo negriero: ehi avvocato bonazzo!
Don, 17: che succede piccolo negriero?
Mister Muscolo: hai saputo che Cary Grant è morto?
Piccolo negriero: ehi, 17, uno di questi giorni ti porto in cantina.
Atleta di N.Y.: avvocato bonazzo!!!!! Come sono quegli incartamenti????
Questa conversazione interminabile, a cui poteva sempre guadagnare accesso, in quei giorni era la cosa più prossima al tradimento che si concedeva Walter. Egli si immetteva nelle conversazioni, si univa al circolo di chiacchiere, e talvolta vedeva apparire un messaggio:
Per favore parla con Atleta N. Y.
Per comunicare, batti /TALK 125.
Una volta la conversazione era diventata così frenetica che erano passati al telefono. Le loro voci si accarezzarono a vicenda, e finsero che le proprie mani fossero quelle dell'altro. Dopo, mezzo nudo, esausto, Walter si abbattè sulla sua seggiola, guardando fuori dalla finestra e contemplando l'orizzonte notturno, i quadratini nitidi di luce intermittente. Aveva la camicia sbottonata, e una lontana insegna al neon pulsava riflettendosi sul suo torace. Lui non dava mai il suo numero di telefono, né il suo cognome. La cosa che lo attirava di questo gioco era proprio la garanzia di anonimato, il fatto che nessuno poteva riconoscerlo cosicché lui era libero di dire tutto quello che voleva, di fare domande che non aveva mai osato formulare ad alta voce, e sentire le risposte. Aveva un rapporto stranamente intimo con questi uomini di cui non aveva mai visto i volti, di cui non aveva udito le voci; pensava a loro con affetto durante il giorno, sperando di ritrovarli quando avesse acceso il computer, emozionato come quando andava al bar gay del college sperando di trovarci uno o l'altro dei ragazzi che gli piacevano. Ora, comunque, non voleva nient'altro che la velata intimità dello schermo. 


Adesso era su un canale privato. Uno sbocciare di lettere annunciò la presenza intima di un certo "Tutina". 
>Ciao 
#Ciao 
>Che succede questa sera, Tutina? 
#Non granché, tu? 
>Lo stesso. Dove sei? 
#NYC ma vengo da Shreveport, La. 
#Tu? 
>NYC 
>Un ragazzo del sud, eh? 
#Già 
>E così... Porti una tuta? 
>(Ghigno) 
#Già
>E sotto? 
#Uno slip sudaticcio. Sono appena tornato dalla palestra 
>Sexy 
#Ti piacciono gli slip? 
>Oh sì... 
#Come sei? 
>Un metro e novanta, biondo, occhi azzurri, ottantadue chili, corpo da nuotatore 
#Un metro e ottanta, capelli scuri, baffi, settantacinque chili. Palle sode e pelose. 
#Anni? 
>22
#Qui 20. 


E continuavano fino a notte, talvolta per ore e ore; queste descrizioni e queste stime, questo sfoderare feticci; questo scambio di cortesie, questo minimo abbandono. E in gran parte erano bugie. 
(Non c'era niente di biondo in Walter. Aveva capelli scuri e ricciuti, il corpo un po' flaccido per mancanza di esercizio, stava diventando come suo padre.) 
Per cambiare argomento batté: 
>Come ti chiami? 
#Ford. Tu? 
>Cal 
#Cosa fai, Cal? 
>Un sacco di cose 
#Merda... Ne ho abbastanza di questa merda 
>Cosa? 
#Sono stufo di questa stupida merda... Ho bisogno di un Contatto Vero!!! 
>Va bene
#Macchina del cazzo... Sto qui a battere tutta la notte questa merda 
>Il mio nome vero non è Cal. È Walter. 
#Perché lo hai cambiato? 
>Più sexy. E in realtà sono alto un metro e settantotto, settanta chili, trentatre anni, abito scuro 
#Mi sembra sexy... Mi piacciono gli uomini in uniforme... Dove sei Walt? 
Di nuovo la domanda a cui non voleva rispondere. Disse addio ("Bacioni'* era il termine per il computer), se la batté rapidamente, lasciando Ford solo e scoraggiato, davanti al suo terminal, davanti a una di quelle centinaia di finestre illuminate che stanotte brillavano su tutta la città.
(David Leavitt - Eguali Amori)

venerdì 15 giugno 2012

Belli capelli

Sono a chiedervi un parere: tra questi due modelli quale preferite? Il tizio col capello corto a sinistra o quello con chioma folta a di destra?
clicca sulla foto per goderla in big-size!
Beh, a dire il vero io non sono molto sveglio e c'ho messo più di un attimo a capire che i due sono in realtà la stessa persona, in fotografie fatte in momenti diversi e con tagli di capelli diversi.
Lui, ormai lo conosciamo bene, è lo strafighissimo Leonardo Corredor, bello sempre, in ogni qualsivoglia modo lo vediamo, in ogni contesto, in ogni posa, con ogni taglio di capelli.
Eppure nella versione rasata se è possibile m'attizza ancor di più.




Tante volte un taglio di capelli fa una notevole differenza.
Per dire: il mio istruttore gay strafigo della palestra (ne parlai qui e qui), uno al quale leccherei ogni centimetro di... muscolo, mi ha perso tanto di quel fascino da quando s'è rasato ai lati e s'è lasciato la cresta da mohicano. Niente da fare, a lui proprio non sta bene (però io sono di buon cuore e lo leccherei comunque).

E voi quale versione tra i due Corredor preferite? Rasata o a chioma folta?

Io, (In)co maturo (nel senso dell'età), per i pochi capelli rimasti cerco di tenerli semplicemente corti. Ormai ho una chioma che non mi permette di sbizzarrirmi nella scelta dei tagli.
L. invece ha capelli ricci ricci sbarazzini e cerca di domarli tenendoli ingellati di continuo. Spende più in gel che in lubrificante ma sarebbe meglio il contrario, non credete?

Infine voi, che taglio portate? Raccontate, su!

giovedì 14 giugno 2012

Pompando s'impara

Quando il cazzo in bocca diventa un piacere e un gioco, un oggetto che amiamo sentir reagire al nostro lavoro di stimolazione, quando cogliamo che il godimento che stiamo dando fa dipendere quel cazzo da noi e intanto noi dipendiamo dal sentire sostanza che entra tra le nostre labbra, allora si che è un bel pompino.

In questo breve video i due interpreti, Manuel Rios e Joe Rivas, ci mostrano solo l'arte orale. Il video pare un provino per le prime prove da pornoattore di Joe.
Manuel glielo dice: "Hai imparato bene" e così Rivas lo vediamo impegnato a mostrare le sue capacità, cioè succhiare, leccare, ingoiare le palle.


I due si abbandonano poi ad un godurioso 69 e ad un finale con masturbazione simultanea

con Joe Rivas che si pone tra le gambe di Manuel per aiutarlo a schizzare nel gran finale

Pochi minuti di video ma decisamente eccitante. Buon orgasmo.



mercoledì 13 giugno 2012

Alta società (in canottiera)

Le cazzate dette da Cazz-ano sui gay
"Froci in nazionale? Fatti loro! Se dico quello che penso succede un casino" 
si commentano da sole.
Voglio dire, che molti dubitino del suo Q.I. e delle sua capacità diplomatica è di dominio pubblico.

"Scemi in nazionale? Fatti loro. Se dico quello che penso succede un casino", 
ribatterei io

Però Cassano gioca bene, è un idolo, ha un tocco magico, fa sognare gli amanti del pallone e quindi queste cazz-anate gliele perdonano, anzi... si sogghigna pure.
E' l'Italietta ragazzi!
Qui diventano mediaticamente famose le persone così.

Prendi uno Sgarbi: insulta, aggredisce, vomita disprezzo contro chiunque la pensi diversamente da lui, che se tu avessi un vicino di casa così gli staresti alla larga perchè lo considereresti psicolabile, però... "ah però è un bravo critico d'arte" (così dicono).
Che a me viene invece da pensare che se una persona ha atteggiamenti e pensieri ch'io ritengo squalificanti, col cappero che si merita la mia stima e un ruolo di prestigio, indipendentemente dalle sue capacità. Però succede.

Succede che glissiamo sull'idolo sportivo, sul personaggio pubblico, sul politico che rutta in canottiera (dev'essere delle zone di Varese o su di lì e dico "rutta" perchè mica ha mai parlato), ma anche sul cantante, sul modello, sul tamarro "Corona-to" dal pubblico.
Mi viene il dubbio che noi siamo un popolo di codardi e osanniamo chi esalta quegli atteggiamenti "sconvenienti" che non abbiamo il coraggio di mettere in pratica da noi stessi. Mandiamo avanti loro per non esporci.
E così si supporta (e chi è contrario, sopporta) chi sa solo parlar con lo stomaco, chi più grida e più è figo, chi più è istintivo e più ha le palle.

Insomma, quel che dice Cassano non mi preoccupa poi tanto. Mi preoccupa il sapere che dietro le sue parole ci siano tante tante persone che la pensino come lui e avvallino il suo pensiero.
Perchè tanti pensano che l'esser "frocio" sia un "problema" col quale meglio non avere a che fare. Lo senti al bar, lo senti al lavoro, lo senti nelle tavolate tra amici, lo senti nello spogliatoio in palestra.
E' questa l'alta società che costruiamo. In canottiera, o peggio, in mutande. Sporche.

lunedì 11 giugno 2012

Tutt'altro che rinfrescante

Io non so che cosa sia capitato stasera in palestra da far si che ci fosse quella concentrazione di manzi, ma dico: proprio quando sono in periodo d'astinenza?, proprio quando l'ormone chiama e sta diventando pensiero fisso? Si, proprio stasera mi son trovato sotto le docce insieme ai più bei culi e cazzoni della palestra.
E' stata una goduria per gli occhi, ma la doccia pur con acqua fresca, mi pareva bollente al punto che, io che dissimulo bene in spogliatoio, ho dovuto accellerare il risciacquo perchè il mio imbarzottimento stava diventando DECISAMENTE imbarazzante!

Mi sarei tuffato su tutti loro! Occhio che son vorace di questi tempi!



domenica 10 giugno 2012

Solo fantasie

Sono ormai tre settimane che il mio contatto con L. è solo via sms e telefonico.
Sempre messaggi preoccupati, sempre telefonate difficili, solo qualche giorno fa per la prima volta una mezza risata, poi, la telefonata successiva ancora fatiche.

Non è facile sentire la nostra "appartenenza" in questi periodi eppure il pensiero è sempre fisso su di lui.

Le mie fantasie, anche quelle notturne, ripescano ai nostri momenti insieme.
E l'ormone chiama a un'amore di carezze ma anche di foga.






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