Una voglia di libertà che quella città mi aveva piantato dentro al petto, come una picconata in una diga e che puoi solo cercare di rappezzare goffamente senza di fatto riuscirci.
Il bisogno di sfogo e prendere in mano la mia vita. La mia vita affettiva e sessuale.
Per il resto della mia esistenza mi ero già portato abbastanza avanti. Esperienze, decisioni, fatiche, prese di posizione, iniziative, sofferenze, gioie, schiaffi in faccia. Una vita normale la mia, senza grossi colpi di testa; soddisfazioni ed errori, vittorie e sconfitte, come tutti. A fare un bilancio, forse non mi sono poi così tanto "lasciato vivere" come spesso mi sembra: quando è stato il momento, pur col mio stile discreto, le mie scelte le ho fatte e le ho vissute.
Non invece per quanto riguardava la mia dimensione affettiva.
39 anni di castrazione.
A nascondere la mia omosessualità, a me stesso! L'armadio nell'armadio. Ma verso i 35 anni l'inizio della resa, non col mondo, ma con la mia persona: chiaro, limpido, non ci scappo più, me ne faccio una ragione: sono gay (già lo sapevo) e vivrò un'affettività da gay, quella che mi appartiene, che mi è stata data,per cui sono stato chiamato al mondo.
Ma comunque, tra la fase di accettazione e la mia libertà, la strada da fare era ancora tanta e tutt'ora, il cammino non finisce.
Così arrivano i 39 anni e poi quel 5 maggio 2009 e quel viaggio a New York che porta a tratti la sensazione di esplodere. Da tutto questo nasce l'idea di DOVERMI raccontare per "respirare" e di conseguenza questo blog.
Per mesi ignorato dalla rete, non mi importava. L'importante all'inizio era scrivere il mio diario, non che venisse letto. Poi, poco alla volta, arrivano i contatti, i commenti di altri lettori e l'aprirsi delle mie parole agli altri con il confronto, con lo sfogo o le semplici risate o ancora con la condivisione delle "pruderie". I lettori, a quel punto diventano un punto imprescindibile di questa esperienza.
In questi 4 anni di blog si mette in atto anche il mio cambiamento, ed è terapeutico! Scrivere ciò che sono è diventato quasi come dirlo ad alta voce. E quando lo dici, tutto inizia a cambiare.
La mia vita affettiva e sessuale comincia a prendere una piega diversa, non limitata alle sole fantasie.
Poi la storia con L. dalla quale ci sta volendo molto tempo per "uscirne sano" ora che è finita. Felicità e ferite al cuore.
Forse è venuto il tempo di un altro cambiamento. Dico forse perchè non ne son tanto sicuro. E perchè se c'è una cosa che ho capito è che neppure le scelte, nella vita, sono sempre del tutto definitive.
Ma lo spazio di questo blog che tanto amo, forse, appunto, non è più necessaria.
Così uso l'anniversario di questi 4 anni per pensare ad una pausa. Non so se chiudere il blog definitivamente o se riprenderlo poi. Per ora congelo tutto e lo metto in freezer. Che sia per qualche giorno, settimana o qualche mese, o che sia una chiusura definitiva... Chissà.
(In)consapevole comunque non sparisce: pur congelando il blog e la condivisione di tutto ciò che è stato così personale (mi sono raccontato/sputtanato parecchio) foto e pruderie varie continuano nel mio cassetto di appunti; le mie parole e le interazioni proseguono in twitter.
Non è insomma un "5 maggio" alla Napoleone. Non si dica "Ei fu..." anche per me.
Ma se iniziare un blog ha innescato cambiamenti chissà che sospenderlo non ne porti altri. E' il desiderio e la speranza che mi porto dentro ora, perchè ho bisogno di passi nuovi.
Grazie a tutti. Di cuore.
(In)consapevole