Lo so, ho fatto un mix di 50% di carogneria e 50% di zoccolaggine ma la situazione era troppo gustosa per lasciarla perdere.
Chiamiamolo Elvis, per il ciuffo imponente che porta. Elvis è un giovanotto, 25-30enne che frequenta la palestra. Se non ho capito male, dovrebbe fare il parrucchiere per donna. Arriva sempre dopo le 19.30, alla chiusura della bottega probabilmente, e sempre si allena... continuamente e solo i pettorali.
Carino è carino, alto, moro, bel petto, non del tutto "maschile"... eppure, devo confessare, non mi ha mai attizzato particolarmente. Senonchè, più d'una volta in spogliatoio, mi pare di averlo beccato a guardarmi il pacco.
Elvis mai mi rivolge la parola, saluta appena, ma solo per contraccambiare, solo se lo saluto prima io. Sta alla larga, o forse sta in "camuffa".
Fatte queste premesse, insomma, ieri esco dalla doccia e lo spogliatoio è deserto. Col mio accappatoio mi asciugo e arrivo alle panche vicino agli armadietti e mi siedo. Mentre cerco il cambio nel borsone, ecco che arriva in spogliatoio anche Elvis. Di solito arriva già cambiato, arriva in palestra in tuta, si cambia le scarpe e la maglia e va subito ad allenarsi, velocissimo.
Ma ieri sera, nello spogliatoio solo io e lui, lui ed io, è l'occasione buona per confermare se le mie intuizioni sono giuste. Mi alzo dalla panca, tolgo l'accappatoio e vado nudo allo specchio per asciugare i capelli. Sono lì, completamente nudo e gli offro la vista del mio retro ma anche, attraverso lo specchio, del davanti.
Elvis, che già si era cambiato e stava per uscire, non appena vede l'occasione, riapre il suo armadietto e finge di cercare qualcosa. Vedo che, cercando di pararsi dietro l'antina, allunga gli occhi. Non ho mai creduto di piacergli, anzi... Tuttavia credo che qualche sogno (è più di uno) sul mio birillo se lo sia fatto.
Parte quello che è il mio show.
Con aria del tutto indifferente ritorno alla panca e ancora nudo mi siedo fingendo di esser pensieroso indugiando un po'. Elvis da quella posizione deve chiudere l'anta dell'armadietto, sennò si perde tutto. E così fa.
Si toglie la scarpa fingendo un fastidio al calzino.
Io mi alzo e in posizione quasi frontale a lui, mi spruzzo il deodorante.
Chinato sulla panca a riallacciarsi la scarpa Elvis ancora allunga gli occhi.
Io che ora dovrei rivestirmi... lo so, son carognoso, rimango nudo e anzichè mettermi i boxer apro il mio armadietto e con calma accendo il cellulare, aspetto l'accensione, attendo si carichi il segnale, controllo la mia posta elettronica in internet, sempre nudo, senza neanche un calzino addosso, ma stavolta dando le spalle a Elvis che può vedere il mio didietro.
Di spalle non ho il controllo della situazione. Che sta facendo Elvis? Proprio non lo so. Dopo più di uno-due minuti, disconnetto il cellulare e ora, finalmente ricomincio a vestirmi. Girandomi Elvis, come immaginavo era ancora lì, sulla panca, a fingere di allacciare, l'altra scarpa.
Insomma, si è fatto quei 5 minuti abbondanti in spogliatoio, contro i suoi soliti 30 secondi, per allungare gli occhi su di me.
Io, l'ho detto: mezzo carognetto, mezzo zoccola, mi sono esibito e la cosa mi ha divertito.
Sarà che non sono molto avvezzo a grandi attenzioni su di me, sapere che c'era chi faceva i suoi viaggi di testa pensandomi, mi gratificava.
Io me ne sono andato, sghignazzando tra me e me.
Non so se sia vero ma mi piace immaginare che la serata di Elvis sia finita così: