Nei giorni appena passati delle elezioni amministrative ho conosciuto più a fondo due persone. In realtà ho sentito commenti sui gay da tre persone, ma una di queste non mi ha stupito e di fatto mi aspettavo una certa posizione. Le altre due invece...
Non voglio fare un post politico, non mi interessa prendere posizione su una parte o sull'altra. Mi interessa invece ragionare sul retropensiero che le persone hanno e la loro percezione riguardo ai gay
Ma andiamo con ordine: elezioni del sindaco per una cittadina della mia provincia. All'edicola, nei giorni precedenti al voto, sento parlare un tipo militante nella Lega che, leggendo i nomi sui tazebao esposti, critica il candidato del PdL con un "chi cazzo mettono in lista? Questo ha 48 anni, non è sposato, mai visto con una donna,
semai l'è anca an culatòn [trad. semmai è pure frocio]..."
Ok, devo dire che questo è il tipo che non mi stupisce nel suo essere sciocco.
Mi stupisce di più, e mi fa arrabbiare, una mia amica candidata a consigliera nel PD, vittoriosa al primo turno. Alcune sere prima delle consultazioni, durante una tavolata tra amici, ci racconta galvanizzata del suo essersi buttata in politica per la prima volta. Bei discorsi sull'impegno, la partecipazione diretta, la voglia di rinnovamento, volti nuovi e giovani... Lei è una brava ragazza che mi è sempre stata molto simpatica, intelligente, molto cordiale e disponibile, di cuore. Sentendola parlare in altri occasioni di tematiche gay (unioni di fatto, gay-pride) ritrovavo in lei quelle idee di tolleranza, apertura, rispetto, sostegno. Una di quelle che se mi fossi pensato a far coming-out, mi vien da dire che avrei affrontato l'argomento con lei più serenamente, sapendo di trovare terreno buono.
Invece...
Invece parlando della sua lista va a magnificare che "c'è un perfetto equilibrio di candidati, 50% uomini, 50% donne: è importante per noi, è significativo".
Chiedendo chi supponga possa finire al ballottaggio con loro dice che il probabile candidato è quello del PdL, lo conosce dai tempi del liceo, come persona non è male, "ma le sue idee politiche, oddio...
e poi è gay!"
Cioè? Che cazzo vuol dire... "e poi è gay?" Io reagisco con ironia ma di un'ironia che non le risparmia la battutina, da bravo in the closet: "vedi? Voi preoccupati a rappresentare entrambi i sessi, mentre l'altra lista presentano uomini, donne e gay: son più aperti di voi. Ma battute a parte... Qual è il problema?"
"No, beh... niente", dice, "non è un problema" sentendosi colta in fallo.
Però aveva sottolineato, per sostenere la sua lista, una pecca dell'avversario, e la pecca non era riferibile ad esempio al programma ma eran proprio le sue preferenze sessuali. Si sa, tutti i gay passano solo il tempo a provarci con gli altri, non fanno nulla di buono.
Un po' mi fa rabbia e un po' mi vien da compatire quando escono dal pour-parler i veri giudizi che le persone hanno. Idealmente tutti bravi, ma sotto sotto... Vatti a fidare.
La terza persona è un mio collega, che vive in un paesino di 3500 anime, sostenitore del Movimento 5 stelle. Una persona squisita con cui parlare, curiosa, attenta ai dettagli, aperta, volenterosa del cambiamento, molto libera nella sua forma mentis, audace, intraprendente, attiva. Ha sostenuto un amico candidato proprio tra i grillini nel suo paese, ci teneva. Però ha vinto un altro candidato. "Ma chi ha vinto nel tuo comune?" "Un gay!" la risposta secca e incazzata.
"Ah perchè c'era una lista gay?" provoco io? "No era una lista civica e ha vinto questo ragazzo di 31 anni, incapace, sostenuto dai vecchi democristiani del paese". "Ma è gay?" richiedo. "Non lo so". "E perchè hai detto che è gay?". "Per me lo è".
Tutto qui: niente di più.
Cioè, se uno è incapace, il suo orientamento omosessuale rafforza le sue incapacità?
Ecco cosa ne esce dai pensieri liberi di chi libero proprio non lo è del tutto.
Sotto sotto c'è sempre una forma di intolleranza, sotto sotto diamo sempre un po' fastidio, sotto sotto siamo meno capaci, affidabili... meno "normali". Finocchi e basta.
Insomma... alla fine mi ferisce di meno lo stupidotto della lega.