S'i fosse foco

venerdì 5 febbraio 2010

S'i fosse foco

Quando vedo certe foto, non mi trattengo. L'ormone mio (immaginatelo come la particella di sodio della pubblicità) si mette a gridare, ballare, anzi "sballare" e, come un automa declama poesie:

S' i' fosse foco, arderei 'l mondo; s' i' fosse vento, lo tempesterei; s' i' fosse acqua, i' l'annegherei...

Tutto quest'impeto se mi si para davanti un fisico così...

2 commenti:

paopisa5 febbraio 2010 alle ore 20:37
e come si fà a trattenessi difronte a manzi del genere!!!
complimenti per il blog!!!
paopisa
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(In)consapevole5 febbraio 2010 alle ore 20:45
Eh! Bella domanda... come si fa?
Benvenuto paopisa
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Sul mio scaffale

Una mattina di fine estate, Federico e Giacomo trovano sul fondo di un comodino una vecchia audiocassetta risalente alla metà degli anni '80. Sul nastro è incisa l'intervista che lo zio di Giacomo, Francesco, fece a Luigi de Lorenzi. Il signor de Lorenzi, uomo mite, di grande umanità, è testimone diretto della terribile esperienza di confino cui furono condannati negli anni '30 gli arrusi, come allora venivano chiamati gli omosessuali. A partire dall'audiocassetta, la narrazione si divide in tre vicende. La prima è proprio quella di Luigi de Lorenzi nella Sicilia degli anni '30 e poi sulle isole Tremiti. Al suo racconto s'intreccia la disperazione di Francesco: il virus più temuto degli anni ‘80, l'Aids, ha colpito il suo compagno. Infine, ai giorni nostri, Giacomo è tormentato dalla paura di essere ormai incapace di amare. La fedeltà è la malta di ogni rapporto d'amore o è possibile accettare l'altro fino al punto di non limitarne la libertà?

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