Google Website Translator Gadget

venerdì 29 marzo 2013

Che l'amore si fa in tre... Ciao Poeta!


Io e te, io e te che ridevamo
io e te che sapevamo:
tutto il mondo era un bidone da far rotolare... 
sì perchè, la bellezza dei vent'anni è poter non dare retta 
a chi pretende di spiegarti l'avvenire
e poi il lavoro e poi l'amore... 
sì ma quì, che l'amore si fa in tre, 
che lavoro non ce n'è
l'avvenire è un buco nero in fondo al tram 
sì, ma allora, ma che gioventù che è, 
ma che primavera è.. 
e la tristezza è lì a due passi, e ti accarezza e ride, lei. 

Sì ma quì, che l'amore si fa in tre, 
che lavoro non ce n'è
l'avvenire è un buco nero in fondo al tram
sì, ma allora, ma che gioventù che è, 
ma che primavera è.. 
e la tristezza è lì a due passi, e ti accarezza e ride, lei


Avrò avuto 22-23 anni quando andai nel nostro piccolo teatro a sentire un concerto di Jannacci.
Ci andai solo per riempire una delle sere vuote, in quella provincia dove non succede mai nulla, convinto di non trovare niente più che quel cantante che mai avevo amato, tutt'al più un po' divertente con Vengo anch'io no tu no, La vita l'è bèla, Ci vuole orecchio.
Sapevo anche che c'era qualcosa di politico nelle sue canzoni conoscendo la satira di Ho visto un re ma la mia conoscenza non andava oltre.
Era un concerto per vecchi, da vecchi.
Comunque noi 5, una macchinata di ragazzi, barba primo pelo appunto, al concerto tanto per far qualcosa di diverso.
Calò il silenzio e arrivarono i brividi. C'era un Jannacci che non conoscevamo: serio, poeta, cantastorie di vita semplice, urbana e affaticata, grandissimo musicista. Suggestivo. Con quella voce sempre nasale e impastata alla tv e invece intima a teatro. Un cantante che ti porta la malinconia umida delle notti di nebbia lombarde, tant'è che ho sempre pensato che solo a chi vive nella grigia lombardia potesse comunicare veramente tutta la sua essenza.
Fu una rivelazione. Per noi, 5 ragazzi ai quali servì un concerto per tornare a casa con una lectio magistralis sulla fatica della vita e la necessaria rabbia e ironia per affrontarla.
Lo conobbi quella sera e non se ne andò più. E' anche nel mio iPod.

Ma stasera ci hai lasciato tu. Ciao Enzo. Ti ringrazio. Grande poeta dell'ultima umanità.

10 commenti:

  1. Grande Enzo, umile e geniale la sua visione delle cose e della vita erano uniche e profonde a noi resteranno le sue parole, la sua musica, la sua voce unica e non è poco in un mondo dove tutto si dimentica troppo in fretta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non lo potrà dimenticare chi l'ha amato.

      "Si potrebbe andare tutti quanti al suo funerale..." :)

      Elimina
  2. anche se si sapeva che non stava bene, spiace sapere che l'è s'cioppàa! [spero d'averlo scritto giusto].
    Cmq dovremmo tutti mettere in pratica queste sue pillole di saggezza, sempre attuali
    http://youtu.be/UrHyDA3kkjA

    RispondiElimina
  3. Grazie (In)consapevole, questa canzone non la conoscevo e devo dire che è BELLISSIMA!

    RispondiElimina
  4. io non conoscevo molto le sue canzoni, ma di questa ne ero più che perso!
    ps: ho letto che sei della lombardia...di dove sei più o meno?
    luca

    RispondiElimina

Se vuoi dir la tua, commenta qui:

Related Posts with Thumbnails