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lunedì 31 maggio 2010

Urgenze

Arrivo da 40 anni di vita in the closet.
In questi 40 anni le mie esperienze gay le ho potute contare sulle dita di due mani. Sempre e solo esperienze occasionali, saltuarie.
Non mi potevo aspettare altro non essendomi mai esposto.
Qualcuna di questa l'ho vissuta come un gioco.
Altre le ho vissute con i sensi di colpa.
Un paio, squallide, così che, almeno per queste, mi dico che è stato meglio non essermi buttato via ad ogni impeto seguendo solo l'ormone.
Poi, questi anni adulti, vuoto totale, impegnato in una negazione di me stesso ed evitando anche le occasioni.
Sino a P., la cui vicenda i fedeli lettori del blog conoscono, risoltasi con un quarto d'ora di paradiso e un bel po' di spine a pungere il culo per qualche settimana seguente. Ed ora A.
Con A. c'è sintonia e patti chiari.
In the closet entrambi, massimo rispetto, massima libertà, incontri una volta ogni tanto.
Non so perchè ma sono stupito da come, sessualmente parlando, ci sia una grande sintonia. Il primo incontro non è stato niente male, anche se agitato e frettoloso; dal secondo in poi, ci siamo sentiti entrambi... come dire... navigati. Ci si vede circa una volta alla settimana e qui nasce il cruccio.
E' la prima volta che vivo incontri continui e pianificati con un uomo, la prima volta che ci si da appuntamento, che ci si attende. E il fatto che son due mesi che la cosa continua, tranne qualche tentennamento, mi rende felice.
Non siamo innamorati. Sono brutale?
A. è un partner che sessualmente parlando mi fa stare bene, decisamente bene. Dopo ogni incontro i pensieri su di lui si alimentano di nuove fantasie ma no...non occupa i battiti del mio cuore. Forse perchè la parola relazione mi fa solo paura e implica un coinvolgimento che da questo armadio prima o poi ti sbatte fuori.
Idem io per lui. Anzi, è stato chiarissimo, nessun coinvolgimento emotivo, nessuna forzatura. Tra l'altro, e la cosa è chiara sin dall'inizio, ogni tanto si vede con un'altro ed io... son arrivato dopo...
Io passo da momenti dove la cosa la vivo con sufficienza, neanche ci penso, ad altri con qualche punta di fastidio. Non è gelosia, ma fastidio per il tempo tra di noi che è sempre così poco e mi infastidisce il dividerlo.
Si perchè, e qui viene il punto, c'è un problema logistico. Io e A viviamo a una novantina di km l'un dall'altro e così, ci incontriamo a metà strada, di sera, dopo cena, ma questa cosa riusciamo a farla si e no una volta alla settimana.
Ma quant'è faticosa l'attesa, e quant'è faticoso gestire le urgenze ormonali che ora hanno ben altri desideri e diciamo... diventano sempre più esigenti (della serie: "l'appetito vien mangiando").
Ho, (abbiamo) anche la consapevolezza che la cosa non possa durare poi molto, ma finchè dura godiamocela. E' un'idea che nasce dal non essere "coppia", da quel comune sentire che nel mondo gay le relazioni durature non sono così frequenti e nessuno dei due crede d'esser così fortunato.
Ma intanto ci si ritrova. Nelle nostre scomode ma benedette auto, avvolti nel buio della sera, sappiamo star bene. Sollievo alla carne ma anche tanti baci e attenzioni.
E alla fine non è un fuggi fuggi ma sempre e comunque l'occasione per parlare, fare 4 e più chiacchiere, andare in un locale a berci qualcosa... senza fretta, senza quella voglia di fuga del dopo coito. Non innamorati ma complici. Potessimo solo incontrarci di più... Ma per ora... chi s'accontenta gode.

10 commenti:

  1. Non è che questo fastiodio nasconde qualcos'altro che non vuoi accettare? Il fatto che è il primo con cui hai una continuità nell'incontrarsi, non indica che forse su di lui vedi qualcosa in più? La complicità, il confidarsi e tutto il resto è tutto nuovo per te, così come il fastidio che provi a volte nel saperlo con l'altro. Forse in lui c'è qualcosa che negli altri non hai visto, o semplicemente l'armadio si sta sempre più rimpiciolendo, cmq sia credo che mai come adesso tu stia capendo che la tua vita sta prendendo una volta, mi auguro che darai ascolto a quello che senti.. credo te lo meriti .. ciao ciao e scusa se mi sono permesso di dire certe cose.

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  2. Per ora penso sia la cosa migliore, come dice un proverbio "fin che dura fa verdura" e poi se oltre al sesso c'è anche uno scambio di opinioni la casa è sicuramente appagante.

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  3. Penso che in certi casi sia inutile definire certe cose... a volte si perde tanto tempo a definirle che viene inesorabilmente tolto al viverle... fai benissimo a vivere questa cosa, qualsiasi cosa sia... poi anche se non siete innamorati nulla toglie che, viste le premesse, possa nascere comunque qualcosa di interessante...
    ciao :)

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  4. Grazie a tutti per gli interventi.
    @ FrAnCeScO - di cosa ti devi scusare? Se non avessi voluto sentire il parere di altri non avrei postato qui i miei fatti personali. Ogni contributo è sempre ben accetto se, in modo rispettoso (e tu lo sei stato) mi aiuta a dare una lettura anche con occhi esterni ai miei.
    @ Loran - Si, diciamo che sto godendo del lato appagante...
    @ Majin79 - mi piace il tuo pensiero: definire le cose e perdere il tempo di viverle. E' una cosa che voglio fare di meno, io che ho sempre bisogno di razionalizzare...

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  5. C'e un piccolo film di Pasolini "Che cosa sono le nuvole". Il personaggio che interpreta Ninetto Davoli si chiede qual'è la verità, quella che penso io, quello che pensa la gente. E la risposta di Totò e:
    Cosa senti dentro di te?....
    Quella è la verità
    ma....sssss..
    non bisogna nominarla,
    perchè appena la nomini
    non c'è più!

    Allora tutto questo per dirti che la verita dei tuoi incontri è quella que pensi tu, non ci serve categorizare le cose, definirle. Comunque dirti che a me è sucesso proppio questa settimana una cosa simile, non ho potuto evitare sentire certo fastidio, vogliamo essere unici per gli altri, ma penso che sono solo piccole paure, non veri sentimenti. Ma ogni storia.....

    Lo spagnolo

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  6. Sono contento che non abbia visto altro se non un parere rispettoso quale era il mio commento.. però davvero credo che adesso come mai prima ti trovi di fronte ad una svolta e che forse non sai neppure tu come affrontarla, ma mi auguro possa vivere il tutto seneranalmente.. ciao e a presto

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  7. @ Lo Spagnolo - Mi sono commosso e hai centrato in pieno anche un'altra delle mie paure: la paura di nominare la verità che ho dentro, la paura che poi sparisca, o che cambi, che si ridimensioni, che si contraddica.
    Sono uno sciocco: da italiano mi faccio insegnare da altri le parole (che non conoscevo) di Pasolini. Sempre grazie!

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  8. @ FrAnCeScO - La svolta... Parola che mi incute soggezione. Ho vissuto come svolta il momento in cui ho deciso di incontrarmi con A. E son stato bene. E per ora son sereno. Se altre svolte ci saranno nella mia vita ora non lo so e non ci voglio pensar troppo. La scelta finale sulla mia vita tocca a me. Nel bene e nel male. Non sarò esente da errori. Spero solo di fare quelle scelte che MI faranno star sereno. Thanks!

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  9. purtroppo nella vita a due non esistono ricette valide! Una breve ma intensa relazione,una sola volta, un lungo rapporto , non sono mai ripetibili ed adattabili pet tutti.Carpe diem dunque e pensa che domani può essere meglio di oggi dato che oggi è già quasi passato.In ogni caso a mio personale giudizio tentare una relazione stabile vale sempre la pena che inevitabilmente si sconta in termini di consuetudine,almeno.Auguri.

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  10. @ Anonimo 22.25 - grazie, mi hai riportato a rileggere un post di un'anno e mezzo fa. Quant'acqua è passata sotto i ponti... La rottura con A. e ora la storia con L... Se ti va di proseguire la lettura del blog, capirai.

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