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giovedì 26 gennaio 2012

Avrei dovuto...?

A venticinque anni, Brad, come molti degli amici di Philip, poteva ancora contare i suoi amanti sulle dita di una mano, ma era convinto che l'intensità dell'esperienza compensasse la quantità. Ricordava ogni dettaglio delle sette notti della sua vita che aveva passato con i suoi amanti; in verità, la sua capacità di giudizio e di analisi, sia durante che dopo, era, e lui lo riconosceva, probabilmente uno dei motivi per cui la maggior parte delle sue "storie d'amore" non erano durate più di pochi giorni. Come Sally aveva detto spesso a Philip, la gente fiuta il panico da lontano.
«Vuoi dire che io sono stato troppo riverente?» chiese ora Philip a Brad. «Aveva sempre detto che, se si fosse stancato di me, me l'avrebbe fatto sapere. Immagino che si sia stancato. E certamente me l'ha fatto sapere. Così mi chiedo: avrei dovuto essere più imprendibile? Più duro? Più indipendente? Avrei dovuto farmi desiderare di più?» 
(D.Leavitt - La lingua perduta delle gru)


Contano le strategie nell'amore?
E' importante porsi in studiati ed appositi atteggiamenti per ottenere quel che cerchiamo? Per riuscire a trovare attenzione? Per tener stretto a noi il nostro partner?
"Ecco ho sbagliato, avrei dovuto fare in quell'altro modo.
Sono stato troppo buono.
Sono stato troppo assillante.
Sono stato poco attento.
Sono stato poco generoso.
Sono stato troppo geloso.
Sono stato permissivo.
Sono stato poco chiaro.
Sono..."

Sono sensi di colpa e pensieri che ci assillano. Ci portano da qualche parte questi pensieri?

Ieri sera, una telefonata con L. è passata dal dirsi qualche battuta al comunicarci qualche fastidio. Come se un po' di non detto ne fosse venuto fuori.
Tutto risolto ora, siamo sereni. Ci son state le mie scuse, ci sono state le sue.
Ma, non abituato a discutere con lui, poi partono proprio i pensieri riportati qui sopra. Eccesso di autoanalisi: "cosa avrei dovuto fare, cosa avrei dovuto dire?"

Questi pensieri non credo mi servano più di tanto, certo serve l'autocritica, certo serve un'auto-analisi ma con i "se" e con i "ma" non si costruisce nulla e mi convinco che a ripensarsi "se avessi preso altre decisioni", cercando di attuare diverse "strategie", non si va poi molto più lontano.
La strategia va forse bene all'inizio, è anche naturale porla in atto ma poi, quando il rapporto si approfondisce, quando la conoscenza diventa intima... o te ne esci per quel che sei, o te ne esci per quel che sei, non ci si scappa. E con quello ti misuri.

Eppure è proprio tipico degli amori finiti questo rimuginare e cercare un pensiero strategico.
Scusate le banalità scritte e la mia confusione... Pur con le tempie che mi si argentano sono ancora all'ABC dei sentimenti.




Le mie parole - Samuele Bersani

13 commenti:

  1. beh le prime discussioni ci sono per tutti.. e una vostro discutere fa capire che ormai siete o state diventando una coppia nel vero senso della parola.
    Molte volte.. anzi sempre c'è quella sensazione di "non dico sempre ciò che penso" nelle coppie, non è una cosa negativa però.. almeno non in tutti i casi.
    Noi uomini preferiamo il benessere di un attimo che affrontare determinati problemi, l'importante è superare poi quei momenti dove queste frasi nascoste vengono fuori.
    Io sono dell'idea di agire senza rimpiati.. se agisco è perchè sono sicuro di quello che faccio.. l'importante è essere sinceri con se stessi e con gli altri.. (peccato che pochi poi davvero sono così)

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  2. Concordo con Rafa... ma vogliamo considerare la bellezza dell'errore? L'errore carico di emozione, quello che si è compiuto nella speranza di vivere qualcosa la quale di punto in bianco si dissolve nell'aria, e soprattutto nel tempo. Amori finiti? O forse mai cominciati? E se la strategia ci fosse stata fin dall'inizio? Chi potrebbe mai dirlo oramai che i giochi sono fatti? Il bello di un rapporto risiede nel fatto che, coloro i quali hanno il grandissimo privilegio di CONDIVIDERLO, trovano sempre la soluzione ai propri problemi, quello spiraglio di luce che attraversa un piccolo foro all'interno di una stanza buia, che di colpo si fa crepa sulle pareti, poi fessura nelle stesse, e infine squarcio acciecante che porta alla coscienza di se stessi, prima come individui distinti, e poi alla consapevolezza dell'identità di coppia. La coppia vera resiste al dubbio, alle paure spesso malcelate e rinasce a nuova vita dopo i classici incontri scontri che si risolvono con il desiderio fisico, quello che per me sigilla più di ogni altra cosa un sentimento d'amore. Caro (In)co non avresti dovuto fare praticamente un cazzo se non quello che è venuto fuori naturalmente dalle tue viscere... e da proviene quell'amore che provi per L. e che lo stesso L. condivide con te.
    Scusa se è poco! Via le pippe mentali e largo alle seghe carnali, rigorosamente di coppia.
    F :)

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  3. Io ultimamente mi sono convinto che le strategie non servono proprio a niente e che l'unica soluzione, come dici tu, è mostrarsi per quel che si è, senza troppi pensieri. Quello che invece mi spaventa molto sono i non detti, sono le cose che l'altro non comunica. Sarà che credo molto nella parola e che l'indifferenza mi atterrisce, però io odio le persone che non ricambiano almeno un po' l'interesse che dimostro verso di loro.

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  4. Condivido ciò che hai detto: strategie, forse all'inizio per conoscersi, poi ci siamo solo noi, stessi.
    Le strategie vanno bene nei giochi, con i sentimenti non si gioca.

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  5. Credo che in amore non debbano esistere delle strategie (se così le vogliamo chiamarle), è necessario essere sé stessi e dare il massimo...
    Si deve essere sinceri e dire tutto ciò che si pensa, non dobbiamo essere frustati, ovviamente non bisogna polemizzare ogni cosa, bisogna compensare tutto.
    L'amore è bello ma ciò non deve annullarci, solo in questo modo si è sereni e non ci saranno rimpianti....
    E' giusto che tu ogni tanto abbia dei piccoli litigi con L., forse questo è avvenuto perché tu ti fidi di lui o ti senti comunque a tuo agio. Ricordati che se una persona ti ama deve anche amare e rispettare le tue idee, questo vale anche per te...

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  6. Io sto uscendo adesso da una storia importante. E lunga. Mii redno sempre più conto che la gente si fa sempre più domande. Che ti chiede cose senza darsi il tempo di approfondire la cosa, per andare subito al solo e capire subito se sei il tipo adatto. La pazienza e la bellezza di scoprire com'è chi ti sta vicino non c'è più.

    E trovare una persona seria...è difficile.

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  7. Mi sa che la risposta te la sei data da solo… quando un rapporta diventa qualcosa in più non si scappa dall’essere se stessi, perché se si continua solo a fare strategia allora il rapporto non è poi tanto vero e questo tipo di chiarimento che avete avuto è solo un modo per essere più voi stessi… il vostro rapporto cresce e quindi ha bisogno di chiarimenti… queso a me sembra un altro passo in avanti.

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  8. Si i dubbi e le domande del dopo e del se sono terribili, e pensa che io sto ancora nella fase precedente delle domande tipo: gli rispondo? e come sarà? e se è un serial killer? e se invece non gli rispondo e magari è l'amore della mia vità? Mamma che stress!!! E poi se non mi do una mossa comincio a fare le ragnatele.

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  9. Dall'alto della mia (IN)esperienza, dico che son d'accordo con Majin79, il rapporto diventa più profondo e la sincerità è fondamentale, già devi fingere con gli altri, fingere con qualcuno che ti sta così vicino e che ti sei scelto equivale a fingere con te stesso.
    Abbandona le strategie, i dubbi secondo me sono solo una conseguenza inevitabile, forse stai mettendo in gioco il vero te stesso, perché la relazione ti sembra sempre più importante.

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  10. Molti non la pensano come me, ma secondo me le strategie (non in senso maligno) servono eccome. Attenzione a mostrarsi per quello che si è, nella propria totalità, perchè significa consegnarsi totalmente all'altra persona, essere in balia di un altro che non sei tu. E' così bello scoprirsi poco per volta, e poi cosa vi raccontate se sapete tutto l'uno dell'altro ? Noia, noia, noia.. e amore spento. Chiaramente sono da evitare gli estremi, quindi anche chi non si dice nulla, ma credo che un cassetto del nostro cuore debba rimanere chiuso a chiave, sarà estremamente interessante così sentire l'altra metà cosa pensa che ci sia lì dentro.
    Di certo non vi annoierete.

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  11. @ tutti - grazie per i vostri contributi e i vostri pensieri così personali (in particolare grazie a Rano e Loran, per aver "partecipato" il loro vissuto)
    In ogni intervento vostro c'è più d'uno spunto su cui riflettere

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  12. secondo me a volte si confondono le strategie (=qualcosa di studiato e a volte lontano dal nostro vero io) dal fatto che, a volte, all'interno di una coppia, non si è più abituati alla cultura dell'altro.... mi spiego: pensare a quello che il nostro comportamente provoca nell'altro o dedicare del tempo a pensare cosa farebbe felice il nostro compagno o ancora essere attenti alle sue esigenze prima che alle nostre o fare cose che a noi costano fatica e sacrificio e scocciature, solo perchè all'altro farebbero piacere... in una frase cercare non solo la nostra felicità ma anche quella del nostro compagno... forse il non detto sta proprio in un comportamento di uno dei due che in qualche modo ha ferito l'altro...
    nessuna strategia, solo amore, sensibilità e rispetto.

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  13. @ luci69 - è molto importante quello che dici e condivisibile. Amore, sensibilità, rispetto. Non ci piove.
    Faccio un passo in più: col tempo nella conoscenza saltan fuori diverse sensibilità, perchè anche nella coppia si è due persone distinte. Ecco che allora possono nascere fraintendimenti o ferite, anche non volute. E' di fronte a questi "imprevisti" che si rischia di esercitare il pensiero che io ho banalmente semplificato in "strategico". Ecco, la mia riflessione nasceva da lì e dal brano di Leavitt.
    Grazie per aver commentato e se ti va di passare ogni tanto di qui, benvenuto nel blog! :)

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