l'attore Marc-André Grondin |
Ci sono i cinque figli, ciascuno con le proprie caratteristiche: c'è il secchione, c'è lo sportivo, c'è il ribelle, c'è il piccolo, l'ultimogenito e c'è Zac, il figlio gay. Tutti maschi. Il padre è orgoglioso dei suoi figli maschi, un suo vanto, tutto "testosterone" farina del suo sacco.
Zac è un po' speciale. Sin da piccolo riceve attenzioni particolari: Zac è nato la notte di Natale, come il bambin Gesù, così il suo regalo di natale è un po' più bello e un po' più grande rispetto a quello degli altri figli.
Ma Zac già da piccolo pare un po' più sensibile rispetto agli altri fratelli. E bagna il letto quando vive le sue paure, gli piacciono i giochi da femmina e ha un potere particolare che manda in estasi tutto il parentado. Tutti credono che lui un po' diverso lo sia, perchè se qualcuno si ferisce, o si scotta... basta chiamare Zac che con un pensiero al malcapitato, fa guarire tutto.
Zac non crede a questo suo potere, suggestione dei parenti, e vorrebbe ribellarsi alle aspettative che tutti esercitano sempre su di lui. Lui vorrebbe essere più libero, anche quando alle Messe di Natale, si estranea ed immagina corretti rock e il suo innalzamento nella navata volando sui fedeli... Zac si è sempre sentito strano, rispetto agli altri fratelli.
ATTENZIONE - SPOILER!
I figli crescono e con l'adolescenza iniziano i problemi e le pulsioni sessuali. Zac fa a botte con un compagno di scuola che ha troppe attenzioni su di lui, compagno col quale, fatta la pace, scoprirà la sua (omo)sessualità. Zac viene trovato in macchina a masturbarsi con quel suo amico.Per il padre è una tragedia, questo figlio deve andare dallo psicologo, anzi no, ci penserà lui a "raddrizzarlo", anzi si, un salto dallo strizzacervelli può servire, ma che non si sparga troppo la voce. La madre invece, in rapporto simbiotico con questo figlio a cui star più vicino, nel segreto del confessionale ne parla col prete che la rassicura e conforta: "non è un problema o un disonore avere un figlio gay".
Zac, confuso, tenta di rimettersi in carreggiata. E frequenta una ragazza, con la quale avrà poi una relazione e una convivenza ma sente anche "il richiamo della foresta" quando il bel fidanzato della cugina, tra una canna e l'altra, ci prova con lui.
Le canne e...
L'eroina. Il problema in famiglia è la vita dell'altro fratello, il ribelle, che diventa un tossicodipendente eroinomane. Ma questo problema è meno sentito dal padre... il figlio tossico è meno svergognante, lui si che è almeno un vero uomo, vero playboy, vero "trombeur de femme".
L'astio che si crea tra Zac e "il fratello tossico" diventa sempre più pesante e Zac non riesce a capire come il padre, anche di fronte ai casini che questo crea, continui a preferire il figlio eroinomane a lui.
Zac passerà tutta la vita a mendicare amore e consenso dal padre che non riesce mai ad ottenere perchè lui, gay, è la "vergogna" più grande. Ma la vita riserva continue sorprese e dolori e anche un disco di Patsie Cline, "Crazy" appunto sarà funzionale alle rotture e riavvicinamenti del loro rapporto.
Un film canadese del 2006 sull'accettazione della propria omosessualità e dell'accettazione in famiglia. Accompagnato da una colonna sonora ricercatissima, con David Bowie e la musica degli anni '60 e '70, la storia di un lungo percorso che porterà finalmente alla serenità.
Bello, intenso, commovente e ironico quanto basta.
Dialoghi interessanti con l'apice quando Zac adolescente, sessualmente confuso e sfinito dal suo pseudo super-potere si rivolge ad una maga che alla sua richiesta di cambiare gli risponderà, forse intuendo il suo disagio sessuale, che lui
"rimarrà sempre così... e per fortuna è una benedizione".
C.R.A.Z.Y. - domenica 15 gennaio alle 15.30 e in replica sabato 21 alle 14.00 su RaiMovie
Visto a suo tempo, non me lo ricordavo, bellissimo, una chicca.
RispondiElimina:)
(anch'io amo Patsie)
Visto tempo fa, uno di quei film che ti fanno dire dopo averlo visto "ma che bel film".
RispondiEliminatzk, tzk.. troppi spoiler, mio caro..
RispondiEliminanon si racconta MAI 3/4 di un film quando se ne parla, anche fosse Via col vento (na cosa che hanno visto tutti, insomma): e se ti capita qualcuno che lo ignora, tu che fai, gli racconti tutta la trama??
per dire, io ne avrei parlato così (e decenni di recinzioni filmiche su AUT credo mi diano qualche credibilità nel farlo):
film memorabile su una famiglia canadese un po' particolare: 5 figli, le cui iniziali formano l'acronimo CRAZY del titolo. Il protagonista è Zack, il penultimo della nidiata, col suo rapporto di simbiosi totale con la madre e di odio-amore col padre.
In quasi due ore di film questa tensione nascerà, crescerà, scoppierà e si ricomporrà mentre la vita familiare scorre accompagnata da una colonna sonora anni 60-70 indimenticabile (su tutti il Bowie marziano di Ziggy Stardust).
Straconsigliato
Grazie del suggerimento In :)
RispondiEliminaLC
Bellissimo film davvero. Visto qualche anno fa..Se avrò tempo, lo rivedrò con gran piacere.
RispondiEliminaOvviamente grazie infinite (In)co per i sempre validissimi suggerimenti. :)
L'ho messo a scaricare così me lo vedo :D sembra davvero interessante ;)
RispondiEliminaDevo vedere anche il Brothers originale ancora! Anche questo film che hai appena recensito credo sia da vedere... mi sa domenica mi faccio una scorpacciata! Tanto non ho nient'altro da mettere sotto i denti... looooooost! Ah ah! Un abbraccio (In)co!
RispondiEliminaF :)
Un gran bel film assolutamente da vedere, io lo vidi appena uscì al cinema e mi sinto davvero di consigliarlo... gran bel suggerimento (IN)
RispondiEliminagrazie dei suggerimenti continua cosi'!!ok mi fido di tutti....è da vedere!!
RispondiElimina@fragoroso.82:su fai il braaavo...ahahah!
lost
Seguo questo blog da un po' di tempo, ovviamente lurkando. Ho sempre avuto paura di scrivere qualcosa, aprire la bocca e sfogarmi con qualcuno. Da quello che leggo mi pare di capire che tu abbia quasi quarant'anni. Beh, io ne ho tipo venti di meno ma mi trovo nella tua stessa situazione. In realtà, la presa di coscienza vera e propria è iniziata con l'anno nuovo, una sorta di proposito. Per adesso, non ho il coraggio, la forza, o la voglia di liberarmi e dire la verità. Il peso sta diventando ogni giorno più pesante, ma alla fine credo che l'importante sia non vergognarsi, anche se non si vuole uscire allo scoperto (che razza di ragionamento sto facendo, adesso?). Per fortuna ci sono le tue parole e i tuoi post, che ho scoperto quasi per caso ma con i quali mi sento un po' meglio, un po' meno solo, o qualcosa del genere.
RispondiEliminaEcco, grazie.
Un saluto.
@ Alberto - Patsie non la conoscevo sino a quando vidi quel film... Che classe!!!
RispondiElimina@ loran - proprio così. Anch'io pensai "che bello!", mentre cercavo di mascherare le lacrime e i singhiozzi durante la visione al cinema
@ Fabio Nolli - ma io invece volevo proprio "raccontarlo" perchè la sola recensione non so quanto avrebbe calamitato attenzione a questo film. Anche una storia raccontata, pur se conosciuta, può destare interesse (come vorrei ad esempio vedere i film "raccontati" nel libro "Il bacio della donna ragno", non ti fan venire voglia di vederli anche se te li raccontano per filo e per segno?)
Comunque hai ragione e per riparare ho messo un "warning" nel post. Grazie.
La tua recensione poi, sintesi perfetta. Bravo, sei bravo!
@ LC - prego. Conoscendoti un briciolino, credo possa proprio piacerti ;)
@ Nicola - mi fa piacere sapere che molti miei lettori si siano già imbattuti in questo film, sconosciuto ai più... :)
@ Febo - scari...che? ;)
Febo, te lo consiglio proprio. Mi dirai!
@ Fragoroso.82 - uhm, bella domenica: divano, due bei filmetti... Ma se ti capitassero occasioni migliori... rimanda la visione del film :D
@ Majin79 - anch'io, corsi a Milano a vederlo perchè nelle sale in provincia, manco mai passò...
@ lost - si, stavolta il consiglio spassionato è davvero ampio. Per ora c'è l'unanimità.
@ G. - ciao e benvenuto, carissimo. Porta avanti il tuo cammino di conoscenza e accettazione interiore, indipendentemente dalla decisione di fare o non fare coming-out. Sei giovane e hai tutto il tempo per capirti.
Ti dico solo: "mai vergognarsi", per quale motivo? Lo so, non è facile, lo dico io che ci ho lavorato una vita (i 40 li ho già superati). Son contento che i post di un blogger in incognito possano aiutare te e semmai altri gay in the closet come noi. Un abbraccio
"Anche una storia raccontata, pur se conosciuta, può destare interesse".. uhm.. più no che sì, direi.
RispondiEliminaper un paio di motivi:
1. la cara vecchia e, secondo me mai fuori moda, netiquette (sono all'antica, alle buone maniere ancora ci tengo!)
2. cmq bisogna lasciare sempre la curiosità di quel che accade. e si sa quanto siamo curiosi noi gay, nevvero? ^_*
PS: scrivo recensioni da più di 10 anni (ebbene sì, ho iniziato nel secolo scorso). Per me ormai è mestiere e per parecchio tempo c'ho campato colla cosa, girando pure tra festival & anteprime varie. nonstante ciò, i complimenti fanno sempre piacere!
Saludos. La sociedad ha creado una tragedia de la homosexualidad. Todavía es pronto para que se vayan aceptando los derechos a amar en libertad. Es terrible el dolor en la familia. La película expresa una realidad dura, difícil, que requiere reflexión. Existen culturas que condenan a muertea los amantes gay.
RispondiEliminaGracias. Pienso que es difícil estar seguro de vivir en el siglo XXI.
me lo sono perso..ma lo vedrò sicuramente..mi piacciono i film a tema..ma il mio preferito rimane il recente Mine Vaganti...
RispondiElimina@ Fabio Nolli - che bel mestiere, caspita se ti invidio! (nel senso buono dell'accezione). Riguardo ai tuoi due punti, concordo sulla netiquette che nel mio caso non c'è stata e ho riparato solo dopo con l'avviso "attenzione spoiler" mentre sul secondo permettimi di dissentire: la curiosità è importantissima ma non fondamentale. Quanta gente, ad esempio, va al cinema a vedere un film pur avendo già letto il libro? Voglio dire, al di là della trama che si può più o meno conoscere la bellezza di un film sta (anche) nel come le cose vengono mostrate, le sensazioni espresse...
RispondiEliminaCerto il discorso "curiosità" e lasciare in sospeso è necessario nella recensione ma, ripeto, la mia non voleva essere una recensione, ma piuttosto un raccontare e "partecipare" ad un film che mi era molto piaciuto. :)
Però credo che comunque la curiosità riguardo a questo bel film ormai sia "arrivata" anche in seguito a questo nostro parlare, anche solo per ascoltarne la colonna sonora bellissima. Quella non riusciremo mai a raccontarla. ^_^
E comunque non ho svelato che nel finale del film Zac viene investito da un buldozer guidato da un nazi-omofobo e che il padre, per difenderlo... Ops! ;)
@ Morris W - grazie per il tuo pensiero. Penso, anzi spero fortemente, che con il tempo le cose possano migliorare.
@ Chico - Bellissimo Mine Vaganti! Non lo comparerei però a questo film. Entrambi parlano dei rapporti con la famiglia, ma se quello di Ozpetek è più concentrato al discorso coming-out, qui invece si parla di accettazione. Credo ti piacerà :)
Nella sua vita mio padre non avrebbe mai dovuto fare due cose: essere marito e padre.
RispondiEliminaMorì in un incidente stradale da lui stesso provocato, mentre stava correndo dalla scema di turno.
Sono passati vent'anni, ma la sola lettura della trama di un film mai visto rinfocola l'odio che provo verso mio padre e l'istituzione paterna :-(
@ Capricornus - mi spiace... davvero. Io ho fortunatamente avuto un buon padre e capisco quindi cosa possa significare la non possibilità di vivere un rapporto sereno e significativo. Mi spiace ancora... :/
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