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lunedì 4 febbraio 2013

Facciamo l'amore!


Un'orgia di gioia, di festa, di grandi emozioni.
Non si può tenere dentro. Bisogna toccarsi, saltarsi addosso, abbracciarsi, sentire fisicamente l'altro con te.
Un risultato conquistato con tenacia e un gran bel gioco
Grazie ItalRugby

ITALIA 23 - FRANCIA 18









sabato 2 febbraio 2013

Tommy

Domani a Roma.
L'olimpico. Sessantamila biglietti venduti per la prima partita italiana del torneo 6 nazioni di Rugby. Italia contro Francia. Un partitone che vedrà i francesi agguerriti, visto che l'ultima volta con loro all'olimpico, inaspettatamente per i cugini francesi, noi vincemmo!
Una partita difficilissima. Sulla carta la Francia è la squadra migliore e inoltre sentiranno il dovere di riprendersi il Trofeo Garibaldi e riportarlo a casa.
Non riesco a trasmettervi l'entusiasmo che porto in corpo per l'attesa di questa gara? Non coinvolgo abbastanza i miei lettori?
Allora vi dico solo... guardatela almeno per Tommaso, che merita parecchio.
Ma Tommaso chi? Tommaso Benvenuti, giocatore nella Benetton Rugby Treviso, che domani giocherà come trequarti centro con il numero 13.
Giovanissimo, 22 anni ma già da due in nazionale, bravo è bravo (e lo vedremo, speriamo) ma è pure molto bello.
Bello al punto che già l'hanno scelto pure per fare il modello per un giorno.
Meritava, non credete?







 






Ora capite perchè tutti vogliono saltargli addosso?

Vai Tommy. Sei la nostra meta!

giovedì 13 dicembre 2012

Gli dei al mare

Se ho iniziato ad appassionarmi al rugby è stato anche grazie alle schecchate favorite dai Dieux Du Stade anni fa. Incantato da quegli omoni muscolosi e dispensatori di testosterone ogni volta che li guardavo, ho iniziato a cercarli anche durante qualche partita internazionale e poi, da cosa nasce cosa, la curiosità sulle regole, sullo stile del gioco, sulla filosofia di quello sport... ne è nata la passione che conoscete.

Ho trovato l'altro giorno le immagini del nuovo calendario 2013. Belle, in bianco e nero con ambientazione marina.


Ma ciò che più mi intriga sono le immagini tratte dal "Making of" del calendario da cui, da qualche anno a questa parte, nasce anche un dvd.

Guardate che bellezza:












Come avrei voluto essere presente a guardare dal vivo quei fisici, quelle chiappe, quei piselli (suppongo a riposo).
Ma non esiste una smart-box che mi regali la possibilità di un giorno sul set con questi miei idoli della palla ovale?

E ora godetevi pure questi 2 minuti di anteprima del making of.


Teaser Dievx dv Stade 2013 di StadeFrancaisParis

Che il 2013 ci porti manzi e muscoli asciutti o bagnati, a go-go!

domenica 21 ottobre 2012

La mischia, il maschio e il pacchetto

La mischia: il contatto diretto col corpo degli altri...
ed io, vi giuro, un contatto diretto con questo rugbysta lo vorrei proprio.
Prima parliamo di lui, e poi del pacchetto di mischia...
Lui chi? Lui, Stuart Reardon, classe 1981, giocatore professionista di Rugby attualmente in campo con l'AS Carcassonne, 


che grazie a quel bel faccino e al fisico scultoreo ha saputo aggiungere alla sua carriera sportiva quella ufficiale di modello.
Qualche esempio?

















Basta questa carrellata a convincervi che possa meritarsi di passare dal fango dei campi, ai più patinati set fotografici?

Che poi, sappiamo che le foto son sempre ben elaborate, la scelta delle pose e delle luci accurate, il fotoritocco toglie le sbavature ma... pure in una foto amatoriale scattata da amici in camera si capisce che nel suo caso il "maschio figo" c'è!

Ma torniamo a parlare dello sport del rugby, torniamo a quel discorso del contatto diretto, corpo a corpo tra  i giocatori e chiedetevi: quanto sappiamo accettare il contatto diretto con il corpo degli altri? Se qualcuno ti abbraccia, ti bacia, interagisce con te fisicamente, quanto ti senti a tuo agio per il fatto che ha invaso il tuo spazio vitale di sicurezza (l'uovo prossemico nel quale lasciamo generalmente entrare solo i nostri amori)?

Nel rugby c'è la mischia, un momento in cui il tuo corpo invade il corpo degli altri ed è invaso dagli altri stessi. Troverai la mano del tuo compagno di squadra sul sedere, o che tocca i tuoi genitali, il tuo naso contro le sue ascelle, le sue natiche o le cosce sulla tua faccia, tutto questo perchè gli 8 giocatori impegnati in mischia diventino un tutt'uno e moltiplichino così la loro forza.
Mica facile, ma c'è in questo movimento un significato che va oltre il solo obiettivo di forza da esercitare:

Nella mischia, è davvero molto quello che si «mischia»: lo spazio personale (quella specie di «bolla» invisibile che ci accompagna ovunque e della quale ci accorgiamo solo quando qualcuno la penetra, facendoci subito sentire in allarme o a disagio) è violato da ogni dove e in ogni modo. Tutte le parti del mio corpo sono esposte al tocco altrui, e io tocco tutte le parti del corpo altrui. Non si tratta più di semplice vicinanza, ma di autentica sovrapposizione: strati di esseri umani, che spingono e resistono alla spinta, generando pressioni mastodontiche. Anche questa è una delle situazioni in cui si impara a mettere la propria vita nelle mani di altri, e a prendere la loro nelle proprie.  [...] 

Nella mischia si fondono le emozioni di tutti, la fatica, la rabbia, lo sforzo, la tenacia, la sofferenza, la paura, l'orgoglio: si dà vita a un organismo in cui si attenua l'individualità, mantenendola al tempo stesso nella specificità dei ruoli e delle caratteristiche fisiche. Ciò insegna che per sperimentare la fiducia (negli altri e degli altri) devo rinunciare alle pretese del mio istinto che vorrebbe controllare tutto, essere sicuro di tutto, non cedere di un centimetro su nulla: è necessario invece lasciare spazio all'altro, mettere a sua disposizione il mio territorio, insomma cedere volontariamente qualcosa del mio ego. Se mi fido degli altri creo situazioni di reciprocità in cui gli altri possono fidarsi di me; e questo, alla fine, rafforza la fiducia che ho in me stesso. (Mauro e Mirco Bergamasco)

Lo devo ammettere, questi significati e valori, questi risvolti psicologici che sto scoprendo nel rugby riescono ad affascinarmi altrettanto quanto mi affascina il nostro bel Stuart che però...

Però?
C'è un pero!?!
Beh, un però lo vado a cercare anche dove non ci sarebbe, giusto per non elevare troppo all'onore degli altari il nostro bel giocatore.
Parlavamo di mischia e forse non tutti sanno che il gruppo dei giocatori impegnati nella mischia viene chiamato "PACCHETTO di mischia".
Bene, parliamo allora anche del "pacchetto di Stuart". Lo possiamo vedere qui, nel filmato che vi propongo ora: il nostro modello steso in un letto mentre si accarezza... (mi fa venire una voglia di mischia in quelle lenzuola) ma che mostra il suo pacco che... ecco, giusto giusto per trovare il pelo nell'uovo lo definirei veramente  "pacchetto". Ma più che diminutivo (come sminuire cotanta bellezza) usiamo questo termine cone vezzeggiativo dai.


D'altronde, mica potrà avere tutto lui, no?
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