Io già lo so che dopo quello che vi racconto arriveranno dritti dritti consigli sul "dovevi fare così!", "ma perchè hai fatto cosà!", e "ne hai ancora da imparare!" e "svegliati!" o "insomma sarebbe stato meglio che...". E io già anche so che mi daranno fastidio questi consigli come ogni volta che qualcuno viene a dirmi come devo vivere la mia vita perchè io non sono solo frocio ma sono anche permaloso...
Però ve la racconto lo stesso.
Devo tornare indietro di qualche mese.
Quest'inverno è apparso in palestra un tipo molto caruccio, sempre vestito con tute e maglie militari, a occhio e croce quarantenne come me, molto maschile. Un bel fisico non da palestratone gonfiato ma semplice e molto tonico, un fisico che vorrei poter avere. Testa rasata, un petto villoso che porta un principio di brizzolatura, due occhi chiari bellissimi.
Il tipo, silenzioso e dallo sguardo scrutatore, pensavo facesse parte in qualche modo dell'esercito visto il tipo di abbigliamento. Si cambiava in spogliatoio, veniva in sala e faceva una sua tabella di esercizi non di quelle preparate dai nostri istruttori, ma con molto stretching e figure legate all'equilibrio; un allenamento tutto suo che racconta di come probabilmente da anni si stia allenando con una sua metodologia particolare.
Dalla prima volta in cui l'ho visto però il mio gaydar ha lanciato un bip! Eppure all'apparenza nessun segnale codificabile come gay. Avevo pensato che probabilmente era solo la mia illusione che accendeva il gaydar: la speranza che ogni bonazzo sia gay o bisex o metrosexual o in qualche modo voglioso di cazzi, per poi prendermi sonore bastonate quando ti rendi conto che le illusioni portano solo delusioni.
Il Fred (non si chiama così ma lo chiamerò Fred perchè potrebbe vagamente assomigliare al pornoattore Fred Faurtin che vedete in queste foto) nei primi tempi non si faceva mai la doccia in palestra. Dopo l'allenamento, anche sudato, si toglieva la maglia, andava a rinfrescarsi le ascelle sotto i lavelli, e si cambiava con una maglia nuova. Così purtroppo mi perdevo la soddisfazione di poterlo vedere del tutto ignudo. "Che sfiga", pensavo. Fino a che una sera mi ha sorpreso ed è venuto in doccia pure lui.
Carino è carino, il pisello è del tutto nella media, nulla di notabile ma neppure da snobbare. Il sedere invece è proprio bello: lui, un po' peloso ha un culetto glabro interessante e bello tondo. Due chiappette chiare e sode da mordere e da farci... Ecco, avete capito le mie fantasie...
Intanto il tempo passa, il gaydar o la mia illusione continuano a bippare anche contro ogni reale evidenza. Eppure...
Eppure una sera di quelle poche sere in cui viene in doccia, mentre sembra rigenerarsi con l'acqua bollente sulla nuca,
il suo pisello si imbarzottisce.
E' lì, davanti a me e davanti a un altro ragazzo, un trentenne molto carino e dal pettorale sagomato con un pisello sotto la media.
Quel suo imbarzottimento mi fa pensare: o si imbarzottisce facendo pensieri sul trentenne, o si imbarzottisce guardando il mio pisello visto che ogni tanto l'occhio gli cade proprio lì, o si imbarzottisce semplicemente perchè l'acqua calda e il beneficio che gli porta, lo fanno stare bene. Chissà.
Negli ultimi tempi Fred inizia a essere meno silenzioso. Dopo questo "incontro" in doccia io lo saluto ogni volta che lo vedo in sala. Lui ricambia, semplicemente per educazione, ma con me resta comunque schivo. Frequentando la palestra e conoscendo di più le persone però vedo che ora, anzichè stare tutto il tempo con le cuffie alle orecchie, si mette a parlare. Ma solo con pochi e guarda caso selezionatissimi manzi, tra cui
Simone l'istruttore gay. Mi accorgo che lo scruta, che lo cerca, che chiacchiera volentieri con lui e si diverte, cosa che con altri non fa. Inizio ad essere un po' più sicuro che il mio gaydar avesse avuto ragione già da quella prima volta.
Qualche giorno fa twittando con un mio follower nasce questa chiacchierata:
e lunedì scorso, Pasquetta, mentre annoiato in casa
passo il tempo "stimolandomi" e navigando nelle chat gay, selezionando le persone vicine al mio territorio scorgo un'icona familiare. Clicco e mi compare bello bello, in tutto il suo corpo e viso, il nostro Fred.
Compare con la sua tuta militare, i pantaloni alle caviglie, chinato con le mani al muro e quel bel culetto a favor di camera come a dire "prendimi". Un profilo audace, non c'è che dire, molto disinibito. Altre foto lo mostrano di viso, chiaramente, in primo piano, altre ancora mentre si masturba. La descrizione del suo profilo poi, rimanda a preferenze passive...
Ecco, vedi che il mio gaydar aveva azzeccato!!!, dico fiero di me. Anche se lo facevo attivo, in verità.
L'altra sera arrivo in palestra. Un po' più tardi del solito. Guarda caso arriva anche lui nello stesso momento. Saluto come sempre e mi pare di guardarlo con occhi nuovi. Occhi che conoscono il suo segreto e chissà, mi chiedo, che anche lui non s'accorga di questo mio sguardo rinnovato. Cerco di comportarmi con nonchalance, anche perchè di fatto, come dicevo, lui nei miei confronti mai ha espresso un minimo di interesse, neppure di cordiale e neutrale socievolezza.
Durante l'allenamento cerco di non guardarlo ma mi accorgo che nonostante i miei sforzi, ora che ho piena certezza del suo essere gay, fatico a distogliere l'attenzione da lui.
Comunque sia l'allenamento finisce, io me ne vado in doccia. Qualche minuto dopo succede l'impensabile, ciò che oltre ogni più rosea previsione potevo sperare. Mentre sono in doccia arriva anche lui e (colpo di fortuna? destino?), siamo solo noi due nello spogliatoio.
Mi tornano i pensieri ai tweet scambiati sull'esibirsi nella nudità e allora mi lascio andare. Non è difficile lasciare che l'imbarzottimento agisca. Come nulla fosse, senza guardare il mio pisello, porto la testa indietro a lasciare che il getto d'acqua copra la mia faccia, do le spalle al muro, e come spesso faccio mi lavo mostrandomi di fronte nella mia totale nudità. Lo stesso fa anche lui, che di solito si premura di restare un po' più "coperto".
Mi accorgo che guarda il mio pisello, di sottecchi, non mi guarda in volto e si imbarzottisce pure lui. Anch'io lo guardo, di uno sguardo che renda chiaro che mi sono accorto della sua "reazione". Lui continua a guardare il mio pisello, evitando però il mio sguardo. Poi, sempre più, il suo imbarzottimento si trasforma in una erezione, non del tutto piena, non del tutto vigorosa, ma l'erezione c'è. Eppure non si nasconde, non si gira di spalle, ma neanche mi guarda in volto.
Sguardo perso il suo, ma allineato all'altezza della mia vita.
Qualche secondo ancora, io spengo l'acqua e lì, finalmente c'è un incrocio di sguardi.
Un incrocio silenzioso, io direi quasi "consenziente" e "complice". Potrebbe succedere qualcosa di questo tipo
ma ecco che, pur essendo la situazione promettente, non riesco a fare il primo passo.
Lui neppure.
Inchiodati in una ambigua situazione che però non ha ancora compromesso nessuno dei due, me ne esco dalla doccia e mi vado a cambiare. Mi asciugo, arriva pure lui; allungo il tempo della mia nudità asciugandomi i capelli e spalmandomi la crema idratante senza telo ne accappatoio.
Lui ancora guarda, ma ora ha fretta di rivestirsi.
Senza parole in tutto quel tempo, un silenzio denso, da tagliarsi col coltello, solo un "buona serata" da parte sua quando sta per andarsene, contraccambiato da parte mia con un ampio sorriso.
Se ne va e realizzo che l'occasione è stata persa, mannaggia.
Ma realizzo anche che,
forse perchè è una persona che ora incontro spesso, che vive nel mio territorio, che non conosco molto nel suo essere più o meno discreta o riservata, che non ha comunque mai mostrato un minimo interesse nei miei confronti,...
realizzo insomma che sono stato combattuto tra il desiderio e la pura e semplice paura (si banalmente paura) che si realizzasse.
Ho - avuto - paura.
E ora, insultatemi pure.