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mercoledì 30 marzo 2011

Apri il pacco!

Ogni sera "Affari tuoi", meglio conosciuto dalla gente come "Il gioco dei pacchi" dispensa gioie e delusioni. All'interno dei pacchi potrai trovare una miseria o una fortuna, il risultato fa molta differenza. Poi c'è chi "l'importante è giocare, essersi divertiti", chi si accontenta dell'offerta dell'incognito "dottore", chi s'accontenta e gode, chi troppo vuole e nulla stringe.
Facile la trasposizione di questo gioco verso il contenuto di altri "pacchi", quelli di cui si interessa maggiormente questo mio blog. Non sempre il contenuto corrisponde alle aspettative, e non sempre una vincita media corrisponde ad insoddisfazione. Che ne pensate?

Intanto vi propongo 4 pacchi da scartare. Voi quale scegliete? Votate, votate, votate!

SOLE
DANZA
CIRCO
GB
AGGIORNAMENTO DEL 2 APRILE: ecco i risultati del sondaggio:

martedì 29 marzo 2011

Confettura di peperoncino

Qualcuno mi segnala troppo glucosio nel post precedente. Mieloso, sdolcinato, stucchevole.
L. mi dice "va bene così, ne vorrei fino ad aver carie nei denti".
Ma è giusto compensare, che come in ogni cosa nella vita, il troppo storpia.
Quindi una selezione di foto di ciò che racconta un po' i nostri incontri: 
mica gli bacio solo gli occhi!
Una buona compensazione mi pare. Al dolce uniamo il piccante: il risultato? Una buona confettura di peperoncino.
Vi garba?

lunedì 28 marzo 2011

Tu non sai ma io gli bacio gli occhi

Lo senti, non addosso ma dentro, lo sguardo dell'amato.
Quello dell'amore è uno sguardo che ti inchioda.
Perchè i suoi occhi vedono le tue paure e le accolgono, e quando stanchi dopo l'amore si socchiudono li vado a baciare.
E' il suo sguardo che si accorge delle tue ansie e ti dice "sta tranquillo" e sono gli occhi - si quelli, non la voce - che sussurrano dolcezza.
E supplicano amore anch'essi. Ti chiamano, ti cercano, ti desiderano. 
Basta uno sguardo e c'è intesa.
Son sdolcinato stasera, ma dovreste vedere gli occhi suoi per capirmi.

domenica 27 marzo 2011

Sembrare affamati

Il brano che vi posto qui sotto mi ha fatto venire in mente le dinamiche che nascono in chat, ma più in generale nelle relazioni. Si, la chat, la prima mia modalità di abbordaggio: in una dimensione "privata", dietro un anonimo nickname ancora si devono mettere le maschere. Dopo i primi approcci imparai che anche lì, non sempre conviene dire tutto quello che pare. "Come no?", direte!
Provate a pensarci, non vi è mai capitato?
Oltre al descriverci un po' meglio di quel che siamo (bisogna vender bene la propria merce), quello che capita è mostrare di essere on-line per svago, non per necessità. Mostrare di essere affamati, subito accondiscendenti, pronti all'incontro può essere una mossa sbagliata. Dall'altra parte dello schermo c'è chi "se la tira" o deve "far finta di tirarsela" quindi dobbiamo mostrare un interesse minore a quanto ce ne sia in realtà, un'aspettativa ridimensionata.
Certo, c'è anche chi s'aspetta (sanamente e legittimamente!!!) prima una conoscenza, chi dichiara di non essere finalizzato al mero sesso ma alla relazione, ci mancherebbe, ma io invece mi riferisco a quelli che nel loro profilo dicono "non mi interessa il sesso" e poi, dopo 3 domande di circostanza, ti chiedono "sei attivo o passivo?", "cosa ti piace fare?"... Non sarebbe più semplice scrivere: "cerco sesso"?
Mostrare fame non premia, mostrare necessità nella vita, neppure. Tutti a raccontare che siamo autonomi, sufficienti, senza bisogni. Come se esprimere bisogni fosse una cosa da perdenti, da sfigati. Sempre a complicarci la vita,per non perdere la faccia.
...lui e i suoi amici si riunivano per essere da soli insieme, per fumare sigarette e lamentarsi della loro mancanza di ragaz­zi o ragazze, per alleggerire l'angoscia delle loro vite solitarie con chiacchiere e vodka. Le sue serate con gli amici seguivano un corso prevedibile, poi si auguravano la buona notte e anda­vano tutti a casa da soli in piccoli appartamenti con una sola fi­nestra, o in grandi appartamenti pieni di porte chiuse, o forse (in notti particolarmente sfortunate) nei bar, dove calore uma­no o carezze costano meno. Si muovevano in branchi formati a caso, compagni di lavoro coi loro amici e gli amici degli ami­ci, e i compagni di stanza trascinati nell'intimità da annunci sul «Voice», due in una camera da letto o tre in due camere da letto o quattro in tre camere da letto. Erano tutti a caccia, sul merca­to, in vedetta, e avevano tutti quella sottile aria di questua del­la gente che muore dalla voglia di trovare degli amanti. Spesso Philip si chiedeva se questo bisogno disperato non fosse il loro peggior nemico, non fosse proprio la cosa che spaventava gli amanti e li faceva scappare. Gli pareva una grave ingiustizia che a New York, per ottenere quello di cui avevi bisogno, innanzi­tutto non dovevi mai sembrare affamato. Tutti erano disperata­mente affamati; ma tutti gli altri erano più bravi a nasconderlo. Oppure no? Ben presto, pensava Philip, anche lui avrebbe po­tuto sembrare inavvicinabile, e a quel punto immaginava che il passo per essere davvero così sarebbe stato breve. (D. Leavitt - La lingua perduta delle gru)

sabato 26 marzo 2011

Particolari di disarmante bellezza

Posto solo una fotografia, uno scatto di Joe Oppedisano al modello Joseph Sayers.
Un solo scatto che vi consiglio di cliccare e di godere, si, godere, in formato ingrandito. Quel pelo del pube castano, quei peli bagnaticci sulle gambe, il pene a riposo, lo scroto morbido... esercitano su di me un fascino estremo.
Credo anche che il fotografo si sia ispirato, per farne una versione maschile, al famoso dipinto di Gustave Courbet, "L'origine del mondo".
Anche questa è un'origine del mondo. Con un'origine così, possiamo solo ben sperare
Click per ingrandire

giovedì 24 marzo 2011

Giovedì gnocchi!

Giovedì: gnocchi!
recitano le insegne delle trattorie, delle gastronomie, delle tavole calde.
Non so se è solo un'uso locale lombardo o se ciò è diffuso in tutto lo stivale, ma da noi, il giovedì è così.
So però che da noi il "gnocco" non è solo l'impasto di farina e patate ma anche la forma maschile del pur volgare "gnocca". "Quant'è gnocco quello", significa che è proprio "bbono", "strafigo".
Io un bel po' di gnocchi in azione oggi ve li posto. Forse però queste foto mi rimandano ad un altro cibo, visto che la carne qui non manca. Guardatele e credo converrete chè la miglior dicitura per queste foto sarebbe: giovedì manzo!
 
Comunque, gnocchi o manzo, questo è il menù che vi propongo oggi.
Se gradite: buon appetito!










 E il dolce per finire.
Sazi?


mercoledì 23 marzo 2011

A svuotar cassetti

Qualcosa è cambiato. O sta cambiando in me.
Me ne accorgo dalle piccole cose.
In fase di pulizie di primavera e dopo i lavori di manutenzione ho riaperto certi cassetti, svuotato alcuni ripiani della libreria, spostato scatoloni pieni di ricordi.
Solo l'anno scorso non prendevo minimamente in considerazione l'idea di dover eliminare qualcosa, anche di insignificante. Raccolte di vecchi vhs, riviste, appunti, ritagli, lettere... ne ero geloso. Era il mio bagaglio personale di ricordi, insignificante per chiunque ma importante per me. Rinunciare a quelle cose significava a rinunciare a una grossa fetta della mia vita, rinunciare agli anni migliori. Volevo, attraverso quei ricordi, mantenere vive le esperienze, i piaceri, il gusto di quei tempi perché erano quegli oggetti il cordone ombelicale con quel vissuto che non avevo più ma che ancora mi abitava.
Fino a questi giorni.
Svuotando i cassetti, come d'improvviso, tutto ciò lo sentivo distante. 
E' possibile che da un anno all'altro, e dopo una vita a custodire gelosamente tutta questa memorabilia, mi senta di punto in bianco distaccato? Non tanto dagli oggetti, ma distaccato da quei ricordi, dall'appartenenza a quelle esperienze?
Forse ha a che fare con il mio "nuovo io", quello che giust'appunto da un anno a questa parte sgattaiola sempre più spesso fuori dall'armadio? Era febbraio dell'anno scorso quando cominciò quella situazione con P. ed era aprile l'inizio dell'avventura con A., di cui qualche cicatrice la porto ancora addosso. Da dicembre L. sta riempiendo i miei pensieri, io ho acquisito una nuova consapevolezza (uso il termine "nuova" perchè sento sbagliato usare il termine "maggiore" o "migliore"), mi sento insomma cambiato.
E così ho riempito sacchi e sacchi di ricordi da portare in discarica. Senza patemi, senza rimpianti, pur non avendo la necessità di farlo perchè non avevo un problema di mancanza di spazio.
Non mi ha pesato gettare tutto. Assolutamente. Com'è possibile se fino all'altro ieri ero così geloso di quel mio mondo?
Ma i sentimenti che vivo non sono neppure di gioia o liberazione: non è un liberarsi per gettare via le vecchie sensazioni, non è che quei ricordi non mi van più bene ed ho bisogno di rimuoverli. E' solo che non hanno più importanza.
In un breve periodo di tempo qualcosa è cambiato. Siamo sempre in divenire, non si sa se in meglio o in peggio, e forse non è neppure quello l'importante. L'importante è sapere che ogni giorno la vita ci modella un po' e non si finisce mai di conoscere se stessi. E' una consapevolezza che ho.


martedì 22 marzo 2011

Gemme di primavera

Almeno sul calendario la primavera è arrivata.
Da me le giornate sono ancora fredde ma luce e sole in questi giorni ci sono. Sbocceranno le gemme se continua così.
E di "gemme" che iniziano a spogliarsi già ne ho un po' da presentarvi. Giusto per dare un aiuto al risveglio ormonale del cambio di stagione.
Come se ne avessi bisogno....






Fammi vivere così... fino ad allora.




Senti, chi bussa alla porta? 
Sarà il solito scocciatore della domenica!
ma no, tu non ti muovere che stai benissimo su di me...


Venti minuti d’amore

e sentire alla televisione di questa economia
mi vuoi, o vuoi un altro caffè?
dicevi non si può... e poi sei qui da me!


E un giorno il cielo si aprirà

e mi racconterà che tu
tu sei un’altra illusione
ma fino ad allora fammi vivere così 

nell'incoscienza ormai di chi
confonde il vento con le rose


Giura, o forse è meglio di no, 

sarà l’ennesima voglia di nuovo di questa vita mia
tra noi un letto ed un caffè, chissà domani se sarà possibile 


E un giorno il cielo si aprirà e mi racconterà che tu
tu sei la solita illusione
ma fino ad allora fammi vivere così nell'incoscienza ormai di chi
confonde il sesso con l’amore 

Ma fino ad allora fammi vivere così nell'incoscienza ormai di chi
confonde il vento con le rose.

Senti, chi bussa alla porta?

lunedì 21 marzo 2011

Doppio gioco

Maialotto!
Così mi ha definito I'M SO GUY nel post precedente. Chi io? Quando mai... ^_^
Anzi, non conoscete ancora tutte le mie fantasie!
Tra queste una che mi arrapa parecchio ma che esiterei a mettere in atto: la doppia penetrazione.
Ora, credo sia davvero un po' complicato eseguirla e non so se considerarla niente più che un'esercizio ginnico. Ho la strana percezione che, ad esempio, il penetrante che rimane sotto, non abbia un grandissimo godimento. Ma potrei sbagliarmi, qui ci vorrebbero le testimonianze di chi l'ha provata.





Su questo tema ho trovato un bel video di un trio all'opera: 3 bonazzi che si presentano all'inizio in intimo bianco e valgono da soli tutto il video:
I 3 si esercitano nelle più classiche situazioni da video porno: pompini, rimming, scopate...
...ma nel finale c'è nche spazio per una doppia penetrazione, che vi propongo:
Pronti per il video intero?
Come dice Loran, premunitevi della copertina di plastica per la tastiera del pc. Enjoy!

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