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mercoledì 6 giugno 2012

L'omofobo smascherato


Riporto un articolo che mi pare interessante, pubblicato la scorsa settimana nell'inserto "Sette" del Corriere della sera

LA CACCIA AL GAY E' SOLO UNA MASCHERA
Che cosa si nasconde dietro il rifiuto del diverso? Una ricerca americana rivela che il 20 per cento di chi si dichiara etero e intollerante, in realtà, è attratto da persone del suo stesso sesso.


La ricerca appena pubblicata sul Journal of Personality and Social Psychology fa tornare in mente lo scandaletto che ha coinvolto un gruppo di politici qualche mese fa: gli uomini pronti a spergiurare sulla propria virilità e più omofobici (questo dice lo studio condotto in Usa e in Germania) "soffrono", in realtà, per una omosessualità inespressa/repressa
Proprio quel che sembrava emergere nel novembre scorso dalla lista di dieci politici noti per le loro esternazioni contro i gay, ma segretamente omosessuali secondo listaouting.wordpress.com, blog apparentemente senza paternità, appoggiato su una piattaforma straniera. Nomi noti, quelli pubblicati. Certo è che nel mondo politico l'omofobia è diffusa. 
Roberto Calderoli, in puro spirito leghista, ha più volte dichiarato che per i gay non c'è spazio e nel gennaio 2006 in un'intervista al Corriere affermava: "Pacs e porcherie varie; queste assurde pretese di privilegi da parte dei culattoni sono fuori luogo e nauseanti". Affermazioni che suonano oggi politicamente scorrette, visto che nell'imminenza della Giornata contro l'omofobia indetta dall'Unione europea per il 17 maggio, il Ministro del Lavoro Elsa Fornero ha dichiarato che ci sono coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono di essere riconosciute come famiglie, e il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha invitato i presidi a celebrare la ricorrenza perché "rispecchia i principi costitutivi della Costituzione italiana: il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali". 


Indubbiamente oggi si moltiplicano i segnali che l'eterosessualità non regga più come base fondante ed esclusiva della società occidentale, sia di qua che di là dall'Atlantico (è recentissima la presa di posizione di Barack Obama a favore dei matrimoni omosessuali che gli ha meritato un'aureola sulla rivista Newsweek). L'impulso rovesciato. Ma al tempo stesso l'omofobia non demorde, se è vero quanto afferma Élisabeth Badinter, filosofa francese controcorrente, nemica delle quote rosa e convinta della rassomiglianza tra i generi: "L'uomo è in un certo senso un artefatto e come tale corre sempre il rischio di essere colto in fallo". Come dire che l'omofobia è indispensabile perché in un mondo che attribuisce potere solo alla mascolinità pare l'unica arma a disposizione per reprimere la paura segreta del desiderio omosessuale. 


Sembra confermare questa ipotesi lo studio, uno dei primi del genere, opera dell'équipe di Richard M. Ryan, professore di psichiatra e psicologia dell'Università di Rochester dove ottocento ragazzi si sono resi disponibili a dare una definizione del loro orientamento sessuale riferendosi a una scala di "variabilità" da uno a dieci, dal macho senza ombre all'omosessuale dichiarato. Poi, a tutti venivano mostrate in rapida successione parole e immagini evocative di una condizione di etero o di omosessualità e subito dopo, compariva la scritta "io" e la scritta "altro". Tecnica ben collaudata in ambito psicoanalitico, capace di svelare impulsi subconsci, se non proprio inconsci. Si è visto così che un buon 20 per cento del campione mostrava un'attrazione forte per le persone del suo stesso sesso nonostante si dichiarasse assolutamente etero e particolarmente intollerante nei confronti dei gay. In conclusione, omosessuali repressi, omofobi per reazione


"Si tratta di un meccanismo di vecchia conoscenza per chi lavora in ambito analitico", commenta Giuseppe Sabucco, psichiatra milanese membro della Società psicoanalitica italiana, che a questi temi ha dedicato una particolare attenzione; "il soggetto reagisce all'impulso omosessuale creando un comportamento antitetico che rovescia l'impulso. L'omofobia è spia della grande insicurezza di un'identità maschile caricata di valori esclusivi, base fondante della società eterosessuale. La condanna della omosessualità ne è un'inevitabile conseguenza". L'Italia abolì il reato di sodomia. Atteggiamenti che hanno percorso tutta la storia della società occidentale, come ricorda Daniel Borrillo, intellettuale argentino che si è occupato in modo approfondito dei diritti degli omosessuali, in "Omofobia, storia e critica di un pregiudizio" (edizioni Dedalo): "Non dimentichiamo la condanna della Chiesa nei confronti della sodomia e che anche il potere temporale, impregnato di spirito canonico, istituì un sistema di repressione brutale nei confronti degli omosessuali". Solo la rivoluzione francese pone fine alla persecuzione della sodomia (l'ultima condanna a morte di un omosessuale avviene in Francia il 10 ottobre 1783) e il nostro Paese, con il primo Codice penale unitario del 1889, si distingue nel mondo perché abolisce la pena di morte e il reato di sodomia. "Stranamente, invece, proprio in Italia negli ultimi vent'anni sono ricomparsi fenomeni vistosi di omofobia sociale che nessuno ha stigmatizzato", afferma Nicla Vassallo, docente di filosofia teoretica all'università di Genova; "anzi, questi atteggiamenti hanno trovato una legittimazione politica". Una cultura del disgusto per l'altro, anziché di tolleranza, in sintonia con il nostro secondo posto in Europa, alle calcagna dei lituani, nella lista dei Paesi più omofobi. 
Eppure qualcosa si muove se persino nel mondo del calcio, santuario del maschilismo e dell'eterosessualità, cominciano a serpeggiare voci su un possibile outing di qualche calciatore che non è attratto dalla fotomodella, bensì... 


Da "SETTE" di giovedì 24 maggio 2012
di Franca Porciani



Ma ci pensate, poi, che se il 20% degli omofobi è in realtà un gay represso, tutto l'altro 80% è omofobo sul serio?

29 commenti:

  1. Niente che non abbiamo imparato attraverso la pratica quotidiana. Potevamo farlo direttamente noi questo studio ehehehe

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    1. Già Romeo, ma non è una bella cosa che oltre a saperla da noi stessi, venga raccontata con "studio scientifico" a tutti gli etero che ancora queste cose non le sanno (o fanno finta di non sapere?). Così da iniziare a dubitare per primi della vera sessualità di qualche invasato....

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  2. Io penso che come sempre i comportamenti individuali siano molto condizionati dalle regole sociali, anche se non propriamente legali, di una società. Specie a livello politico, tante persone esprimono pareri e mettono in atto comportamenti seguendo quello che la corrente politica giudica giusto o sbagliato e poco importano le idee dei singoli.
    Non dimentichiamoci che in Italia il mondo cattolico fa il bello e il cattivo tempo, e di cattolici bigotti ce ne sono in ogni dove e ad ogni livello della società. Gente che si crogiola nella sua condizione di "famiglia perfetta" ed ha come unico orgoglio da sfoggiare una vita personale e familiare irreprensibile, almeno formalmente.
    Noto sempre più spesso, soprattutto affrontando certi argomenti con persone di orientamento politico di destra, più o meno estrema, che ognuno ha la presunzione di avere in tasca la ricetta per una vita perfetta, una famiglia perfetta, una società perfetta, portando naturalmente ad esempio la propria vita e la propria famiglia. Ecco secondo me questo denota una profonda insicurezza e infelicità di fondo, una mancata realizzazione dei propri desideri e aspirazioni che portano a cercare a tutti i costi l'approvazione al di fuori della propria sfera personale.
    E allora mi viene immancabilmente da chiedermi che cosa nascondano quelle persone, cosa li spinge a sfoggiare con cotanta ostentazione la loro felicità?
    Per esempio, quella testa di c.... di Giovanardi, perchè sente questo bisogno impellente di esternare in ogni occasione le sue perle di saggezza? E' lui il solo depositario della verità in materia di amore, famiglia, educazione dei figli?
    Niene mi impedisce di immaginarmelo a pecorina sormontanto da uno stallone tatuato ed arrapato... ahaahahah
    ok... perdonami il mio parlar per metafore... XD

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    1. Beh, ma quello stallone, per montarsi un tal cesso umano, dovrebbe essere bendato; e ci riuscirebbe, forse, solo dopo essersi ingoiato qualche scatola di viagra; chè un *onorevole* così viscido tutto è fuorchè eccitante!!

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    2. ... ho solo immaginato ciò che l'"onorevole" dice in giro di apprezzare di più!!! ahahahahah

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    3. ribadisco: secondo me una scena del genere sa più di punizione per l'eventuale stallone.. insomma, che dovrebbe aver fatto di male per meritarsi un castigo così??

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    4. da questo punto di vista non so darti torto... XD
      ... quindi ecco spiegato... omofobo perchè gay represso e ancora più represso perchè non riesce a trovare un cane che lo scopi, neppure a pagarlo...
      ... no, non mi dispiace per lui... XD

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    5. Io non mi assumo responsabilità su quanto avete scritto. Metti che poi voglia punirmi (in quanto proprietario del blog) nel modo che avete fantasticato voi... Brrrr!

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  3. Adesso che hanno scoperto questo potrebbero studiare come le persone colpite da omofobia specie quelle che la esprimono attraverso la violenza fisica possano trovare un modo per far uscire le proprie pulsioni in una maniera non pericolosa per gli altri.

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  4. Se se ne accorge pure "Sette"... :-) Sì, sono d'accordo con chi mi ha preceduto nei commenti e andrei oltre: si tratta di dire chiaramente che gli omofobi soffrono di un disturbo molto grave e socialmente dannoso e di cercare le soluzioni per sradicarlo.

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    1. Ritengo importante che un articolo del genere (ripetiamo, niente di nuovo, niente che non si sapesse) sia finito nel magazine letto dalla classe dirigente.

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  5. Qui a Roma abbiamo avuto l'esempio pratico di questo enunciato: tal Pierpaolo Zaccai, eletto alla provincia nel pdl, ultracattolico et defensor familiae nonchè ostilissimo ai gay (aveva provato ad organizzare anche delle ronde sul lungomare per debellare quest'abominia), un paio d'anni fa venne beccato strafatto & nudo a casa di una trans.
    (vedi http://www.ilpost.it/2010/07/02/cosa-e-successo-a-pier-paolo-zaccai/ )

    Com'è andata a finire? beh, l'hanno mollato TUTTI, dalla moglie al partito, e 3 mesi fa http://www.romatoday.it/cronaca/pierpaolo-zaccai-suicidio.html

    Sinceramente, non provo pena nè compassione per lui.

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    1. Vicenda tristissima che conoscevo in quanto balzata nelle cronache nazionali. A parte la spontanea antipatia per il personaggio, a me invece fa pena. Se stacco il pensiero dal soggetto, mi viene tristemente da pensare a quanta devastazione e sofferenza interiore abita una persona così lacerata.

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    2. però, vedi, c'è una bella differenza tra chi come te (per millanta ragioni che è giusto io non sappia) non è "out of the closet" e chi, come sto fesso, oltre ad essere *velato* organizza pure raid & crociate omofobi; salvo poi mettersi a fare comizi nudo sul terrazzino di una trans alle 6 di mattina, sputtanandosi da qui all'eternità.
      Beh, anche per questo (oltre che per la spocchia, ipocrisia, falsità eccetera) non riesco poprio a dispiacermi per lui; anzi, spero sia il primo di una luuunga serie di falsoni a ridursi così!
      Sarebbe ora!!!

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    3. Si fabio, ti do ragione e rivendico anch'io questa differenza. E il fatto di provare pietas per la persona non riduce le sue responsabilità e il giusto prezzo da pagare.
      Ma sempre mi viene da guardare dietro o dentro a queste vicende e mi sorgono tanti interrogativi. Così il mio giudizio (che pure c'è ed è, in soldoni, il tuo) prova a fermarsi un attimo prima. E' solo questione di diversa sensibilità.

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    4. Morale: io sono più *crudele* di te!
      Oppure tu sei più buono, generoso, comprensivo eccetera; buon per te!!

      Lo accetti lo stesso un abbraccio fraterno da sto mostro senza cuore??
      ^___^

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    5. No, ecco fabio. Io sono un pirla punto e basta!!! Ho scritto proprio male e rileggendo mi faccio passare per "migliore". Ti chiedo scusa e di accettare tu il mio abbraccio fraterno.

      Volevo solo dire che, già dai tempi delle medie, quando c'erano i teppistelli che non sopportavo e rimproveravo, stavo comunque sempre a chiedermi perchè facevano così. Spesso non trovavo una ragione, ma talvolta c'era. Ogni tanto penso che non avrei fatto di meglio in certi panni.

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    6. guarda che mica è un reato essere più meglio di me, anzi!
      ripeto: in questo caso, buon per te.
      Che poi un po' lo invidio pure questo tuo essere superiore a queste meschinerie, perchè io non ci sono mai riuscito, non ci riesco e, se mi conosco un po', non ci riuscirò mai.

      Che vuoi, sarò crudele, indurito dalla vita eccetera, ma no ce la faccio proprio!!
      --
      PS: finalmente blogspot mi accetta il mio storico nick; ergo per cui d'ora in poi, le rare volte che ti commento, mi firmo freedog
      Fabio Nolli

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    7. Benvenuto allora, cane sciolto! ;)

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    8. bau!
      [disse scdonzolando e facendo le feste..]
      ^___^

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  6. Adesso io prendo,
    un mio bigodino incandescente e poi lo infilo dove dico io, a chi so io...e poi vediamo questi grandi uomini se diranno ancora che siamo segli esseri insensibili.

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    1. E quindi sia chiaro per tutti, che se Nanà s'incazza, la vendetta impazza!

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  7. Secondo me la società d'oggi sta facendo passi da gigante, i tempi di elaborazione si riducono (tranne che per qualche cerebroleso, ebbene sì ne esistono a quintalate) e secondo me perché finalmente se ne parla!
    Quante volte sento dire:"i gay sono aumentati". No, non sono aumentati, ci si nasconde meno, se ne parla di più, e di conseguenza più se ne parla più la "diversità" diventa "normalità", capiamoci, nel senso di "quotidianità", si superano preconcetti, si "decantano" impulsi culturali, ci si fa l'abitudine, ripeto, diventa agli occhi di tutti, comune, normale.
    L'omofobo ci sarà comunque, perché l'ignorante ci sarà comunque. Saranno meno, come i razzisti ed i sessisti, ma ci saranno.
    Per quel che riguarda poi queste ricerche che mettono a nudo i "meccanismi" o meglio questi supposti "automatismi" tra omofobia e omosessualità latente, boh, mi interessano poco, mi dicono poco, vabbeh potrebbe essere utile saperlo (un po' come tanti programmi di Discovery Channel) ma per me lasciano il tempo che trovano e poi non soddisfano mai la mia necessità della "prova del nove", sono un po' "San Tommaso", io.
    Automatismi o meno, secondo me alla base del problema c'è l'ignoranza (intendetela in tutte le accezioni possibili), e per sconfiggerla c'è solo un'arma: la cultura.
    Penso che si possa discutere di tutto, possibilmente con tutti, più lo facciamo, più cresciamo. Altro che argomenti "tabù", tsee!
    :)

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    1. Condivido. Non è vero che ci sono più gay, ma ci sono armadi più vuoti.

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  8. Il "terrore" degli etero di provare impulsi omosex è noto e ne ho già accennato altre volte su questo blog.
    Talvolta gli etero fanno ridire quando mascherano questa "tentazione" con la goliardia da spogliatoio sportivo (ma per favore!...).
    Mi hai fatto venire in mente un episodio di più di 20 anni fa, quando accompagnai il mio direttore alla fiera della Lingerie di Lione e lui, passando davanti ad uno stand di biancheria da uomo pieno di splendidi ragazzoni in mutande, guardando noi che lo accompagnavamo, esclamò a voce alta:"a me questi non interessano!!".
    Lo ricordo ancora dopo così tanti anni...
    Spesso gli etero per nascondere questo terrore passano dal ridicolo al penoso...
    Come ho già ribadito su questo blog, la sessualità maschile difficilmente è così netta (quella femminile lo è molto di più) e spesso etero insospettabili provano una sana "curiosità" ma si farebbero cavare gli occhi prima di ammetterlo.
    Sarà anche per questo che amo così tanto la "razza" maschile: forte e fragile allo stesso tempo. Le donne sono molto più noiose da questo stretto punto di vista...

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    1. Terrorizzato il tuo direttore che si potesse pensare chissà cosa. Chissà se ha qualche scheletrino nell'armadio ;)
      Condivido molto il tuo intervento. Davvero interessante. Grazie!

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  9. Condivido molte delle cose dette da voi ed in effetti a me la cosa che più da fastidio é l'ipocrisia: ovvero basta farsi un giro per i quartieri diciamo di notturna frequantazione ( si lo so é stupido e vergognoso, ma fino ad un paio di anni fa io e i modo amici ci divertivamo a passare per il "culodromo"e prendere in giro le prostitute) per vedere rispetrabili padri di famiglia che allungano una banconota da 100 euro ad un trans. Persone che la mattina dopo vedi leggere in chiesa. E lì a parte la questione del tradimento non é cercare di soddisfare una fantsia esotica e perversa; éé che ti piace il cazzo e non hai il coraggio di ammetterlo. Ed é proprio questa omosessualità depressa che fa scaturire l'omofobia. Un'omofobia tuttavia a mio avviso che ha origini ben diverse da quella della stragrande maggioranza. Infatti in questo caso é frutto o di una ideologia esasperata a fondamentalismo o di una sorta di istinto di sopravvivenza che li convince che se si eliminasse il "problema froci" nella società allora di riflesso anche il loro "problema" sarà risolto. Sono convinto invece che la maggior parte degli eterosessuali non abbiano niente contro i gay: tuttavia non prendono posizioni differenti o per paura di essere additati come "l'amico dei froci" o gay a loro volta o perché essendo la loro motivazione a ed esprimersi a favore dei gay troppo debole scelgono semplicemente di adeguarsi come un branco di pecoroni omertosi all'ideologia del più forte. Gli omofobi infatti sono per la maggior parte tali perché non hanno una effettiva conoscenza del mondo omosessuale; temono ciò che non conoscono così, e da questo punto di vista é un'atteggiamento non troppo diverso da quello xenofobo. Tuttavia l'approccio di questi due mondi (etero ed omo) é tanto più complicato per la paura che conoscere il mondo omosessuale implichi una qualche possibilità di contagio, il che ovviamente spaventa i più che la vedono come una minaccia alla preservazione dell'atavico istinto riproduttivo. É per questo che l'integrazione é stata e sarà ancora a lungo così difficile. L'approccio ideale secondo me deve venire dall'ambiente familiare e delle amicizie: l'accettazione del diverso é più facile se questo é una persona a cui tu vuoi bene. Senza contare che in questo modo l'omofobia cessa di essere un problema lontano per questi etero e comicia a diventare più concreto. E di riflesso crescono anche le motivazioni per combatterlo. La mia opinione é che questa sia l'unica strada percorribile: manifestazioni come i gay pride o certi personaggi pubblici non fanno che spettacolizzare la realtà rendendo l'omosessualità un fenomeno da baraccone e accentuando le distanze.

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  10. Sono daccordo quando dici che gli omofobi repressi abbiano la convinzione "che se si eliminasse il "problema froci" nella società allora di riflesso anche il loro "problema" sarà risolto". Credo scatti proprio questo meccanismo.
    Grazie per il tuo contributo Mattia

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