domenica 18 ottobre 2009
Clooney sarà gay?... e adesso sta con lei...
...parafrasando la canzone di Povia...
Sono stufo e infastidito riguardo all'atteggiamento dei media sull'insistenza delle voci se Clooney sia o non sia gay, se la relazione con la Canalis sia solo una copertura, etc...
I giornali oggi riportano che durante la conferenza stampa al festival di Roma, ieri il bel George si sia arrabbiato, lamentandosi con i giornalisti all'ennesima domanda, non sul suo ultimo film, ma sulla sua identità sessuale.
Da gay "in the closet" anch'io sono infastidito perchè conosco sulla mia pelle la fatica ad uscire allo scoperto. Che lui lo sia o non lo sia mi pare siano affari suoi, anche se capisco che il gossip marci sulla popolarità dei personaggi. Ma questo forzare a dichiararsi è addirittura violento.
Beato chi ha il coraggio e la volontà di uscire allo scoperto, beato chi sceglie di essere libero dai giudizi, beato sì... ma perchè condannare chi questa fatica non gli riesce di superarla? E' un atteggiamento che definisco meschino e che trovo in molte persone. Anche nel mondo gay esiste ed è molto definito. Chi ha fatto coming out vuole a tutti i costi che anche gli altri lo facciano e c'è chi allora sputtana, chi mette insinuazioni, chi fa sorrisini ammiccanti, chi gode nel mettere in difficoltà.
No, non mi piace!
Ed Koch, ex sindaco di NY negli anni '80, una volta rispose così a chi insisteva a definirlo gay: "No, non sono gay. Se lo fossi, spererei di avere il coraggio di dichiararlo. E' una crudeltà che siate qui a forzarmi a dire che non sono omosessuale. Questo significa che voi squalificate i gay. Io non voglio farlo."
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