Oggi la grande sfilata dell'Europride a Roma, che porterà con se gioie e polemiche, sorrisi e indignazioni. Va sempre così, sarà lo stesso oggi.
Seguendo i vari blog tematici di questi giorni ho "rivisto" la mia posizione sul gay-pride. Ho imparato significati nuovi, ho riflettuto su alcune posizioni e posso solo dire, alla fine di tutte le mie elucubrazioni, che da gay in-the-closet devo solo ringraziare chi, pubblicamente,con coraggio, mettendoci la faccia, manifesta anche per me. Anche se certe situazioni non mi appartengono - vedi lo stile carnevalata o i bei manzoni che sfilano in "abiti" sfacciatamente succinti (ci rompe i coglioni quando al Grande Fratello scelgono il gay che è sempre "scheccamente" stereotipato ma talvolta ci stereotipiamo da soli) - anche se ho ancora delle perplessità, dico grazie comunque!
E' che son convinto che, a livello "strategico" siano più utili, per l'accettazione nostra da parte della società, che ne so, un film di Ozpetek e soprattutto l'esperienza diretta di chi nella quotidianità racconta col collega di lavoro dell'amore verso il suo compagno. Le macchiette sono più facilmente attaccabili dei sentimenti.
Ma oggi è un po' la nostra festa, ci sta anche il nostro carnevale e chissà, forse va bene anche così.
Solo a modo mio, lontano da Roma, faccio festa almeno nel blog. Qui ci vuole un bel cazzo arcobaleno.
Buona sfilata a tutti.
Condivido molto di quanto affermi ... Le "esibizioni", le carnevalate non mi appartengono ... ma in qualche modo servono.
RispondiEliminaAnch'io guardo con interesse, da lontano, alla manifestazione di oggi e tuttavia, da cattolico, qualche imbarazzo lo provo per gli attacchi contro il Papa e la chiesa ... Ieri sera ad OTTO E MEZZO Niki Vendola ha espresso una valutazione molto equlibrata: la manifestazione dovrebbe essere a "favore" ... piuttosto che "contro" qualcuno. A favore dei diritti e della dignità di ciascuno e, comunque, non dovrebbe ferire nessuno, almeno intenzionalmente!
Per me niente pride, troppo lontana Roma e devo anche dire che non mi sentirei molto a mio agio in mezzo al carnevale..però spero che tutto vada al meglio.
RispondiEliminaIn sostanza quello che hai scritto è anche il mio pensiero!
Posso dire una cosa solo per specificare un particolare? Avendo alle spalle qualche esperienza pride posso assicurarvi che coloro che si trasvestonosono solo l'1% di chi partecipa ai pride, poi è normale che se la tv mostra solo la parte "carnevalesca" tutti pensano questo, ma credetemi ci sono più ragazzi e ragazze vestiti comunemente, genitori, bambini, ragazzi/e, uomini e donne, anziani che rappresentano il restante 99%, ma che non fanno notizia e quindi non vengono mostrati.
RispondiEliminaPoi tutto vale e ognuno può dissentire di quell'1% "carnevalisco", ma almeno in queste occasione facciamo sì che ognuno sia e si presenti come meglio crede di riconoscersi, non cadiamo pure noi in questi discorsi...
Come sempre chiedo scusa per il monologo, ma avendo letto il tuo post, apprezzandolo, mi dispiaceva che dopo tante belle parole usate, ti fossi infilato nel discorso "carnevale sì, carnevale no"
Buon sabato (In)consapevole.
P.S. spero non veda nelle mie parole un tono polemico, giuro che non c'è ^___^
Mi associo, se posso, al ringraziamento... concordo appieno, soprattutto con Parigino!
RispondiEliminaconcordo con te:)e sono piu' per le manifestazioni "carnevale no".....
RispondiEliminase in tv fanno vedere quello,gli ALTRI continueranno a pensare che sia solo quello:( percio' a breve termine non ci potranno essere cambiamenti significativi per noi.vorrei davvero leggere ancora pareri da chi ha piu' esperienza.probaliblmente è questione di carattere e di ambiente nel quale si è costretti a vivere...non so.
però anch'io ringrazio di cuore chi manifesta e tenta di fare qualcosa anche per me:)grazie
lost
Cioè... impressionante!!! O_O Hai detto precisamente quello che pensavo!! Ma...mi hai letto nel pensiero???
RispondiEliminaAnche io penso che certe "auto-stereotipazioni" (si può dire? xD boh) non ci fanno un gran bene e purtroppo i media si concentrano solo su quello perchè fa più notizia! Ma naturalmente ognuno si può esprimere per come si sente (anche se sarebbe il caso di non eccedere troppo con la volgarità).
E penso anche io che a livello "strategico" forse altre azioni sono più efficaci del pride. Dimostrazione di ciò è il fatto che, nonostante tutti i pride fatti, la situazione in Italia è sempre da terzo mondo e i politici se ne sbattono le pal...ehm... the balls dell'OrgoglioGay.
Però il Pride è sempre un modo per far sentire la nostra presenza e mettere in primo piano le nostre esigenze.
Hai detto una cosa verissima: i sentimenti sono meno attaccabili delle macchiette. E secondo me è questo ciò che bisognerebbe mettere più in evidenza; questo dovrebbe diventare il nostro punto di forza.
Essere Gay non vuol dire solo che ti piace il cazzo (scusate la volgarità xD) ma soprattutto che vuoi amare un uomo! E quindi le nostre richieste non sono capricci che vengono da dei sessuomani che tanto non riescono a mantenere dei rapporti duraturi, ma da persone che voglio veder riconosciute le loro relazioni, i loro sentimenti, la loro stessa vita. Dobbiamo uscire dalle figure e dagli stereotipi dentro cui ci hanno relegato i media, la società, le mentalità arretrate, e dimostrare a tutti che siamo delle persone normali che vogliono vivere liberamente i propri sentimenti!!!
In questo ci aiutano di certo, ad esempio, alcuni film come quelli di Ozpeteck, ma soprattutto le testimonianze dirette che si possono ricevere nella vita quotidiana.
Ma comunque... concludo dicendo che... mi fa un po' impressione vedere quel pene colorato xD lo preferisco al naturale :)
Sono sulla stessa linea, d'altronde nel tuo blog, con te e i ragazzi che vi partecipano, abbiamo più o meno tutti una tipologia di sensibilità nom appiattita e uniforme ma ben assortita ed intonata, come un'orchestra con tanti strumenti diversi.
RispondiEliminaSi chi non comprende o specula politicamente sottolinea le manifestazioni estreme come negative, ma non per questo chi si esprime così deve eserre cancellato!
Le testimonianze silenziose, ma sempre testardamente portate, alla fine contribuiscono al cambiamento, anche se talvolta si prendono ceffoni ( quanti ne ho presi sapeste).
Ma il dovere di tutti noi nel "closet" è oggi di essere grati e felici anche per i nostri amici "vistosi" e provocatori! Io darei un bacio a tutti uno per uno! ( non fate risatine...) ed un forte abbraccio!
Beh il cazzo colorato, Bleah ! Se colore deve essere , che sia naturale, facciamo una bella orgia interrazziale!
@ Parigino - l'identità sessuale esula dall'ideologia. Si può essere gay o etero e cattolici, gay o etero e atei, gay o etero e buddisti... Si può essere gay o etero e comunisti oppure gay o etero berlusconiani. Le parole di Vendola quindi dicono molto sul rispetto delle sensibilità di ognuno. Il legittimo essere contro qualcosa o qualcuno ci divide, ma l'essere "per" ci unisce.E' l'atteggiamento giusto per queste manifestazioni.
RispondiElimina@ Still - mano nella mano, con lo stesso pensiero, è più facile sorridere :)
@ FrAnCeScO - macchè spirito polemico, anzi grazie per il tuo intervento. L'aver espresso una mia diversa sensibilità in fatto di visione strategica non deve offuscare il principale tema del post: ringraziare per chi mette la faccia e lotta anche per quelli come me.
Ed è giusto che ogni sensibilità sia espressa: la mia, come pure quella di chi invece vuole far festa vistosa, scherzosa, chiassosa e colorata. Il bello sta li. Grazie FrA.
@ timan60 - assòciati. Più siamo e più il grazie diventa importante.
@ lost - un'altro aggiunto al nostro grazie.
Un grazie discreto non significa più tiepido. E avanti così!
@ Febo - chissà... un domani i pride saranno aperti da carri intitolati "Sono in mezzo a noi" pieno di gente vestita da operaio, idraulico, medico, politico, imprenditore, farmacista, giudice, impiegato di banca, pensionato. Tutti belli sorridenti e sereni. Un messaggio rassicurante e onesto (quel 99% di cui parla FrAnCeScO). Poi dietro, a dar forza, tutte le drag, i bear, i leather a far chiassosa festa. Diventerebbe davvero l'ombelico del mondo :)
@ Jack - grati e felici per i nostri amici "vistosi". Siamo d'accordo!
WE LOVE YOU
RispondiEliminaanche io sono per il meno carnevalesco e più x i diritti...avete espresso molti bei pensieri e son convinto che la direzione giusta si stia rivelando pian piano...batsa avere pazienza...
@ Chico - a goccia a goccia si buca la roccia...
RispondiEliminaIeri sono stato al mio primo Pride e visto che oltre ad un Pride era un Europride quindi con molta gente in più devo dire che la manifestazione è stata veramente bella con moltissime persone "normali" che ai lati della strada guardavano divertiti la sfilata comprese le figure più eccessive.
RispondiEliminaIl mio pensiero è che anche la parte più colorata (io ho sfilato in pantaloni beige e lacoste verde salvia)del Pride non danneggi la causa dei diritti, quelli arriveranno con il naturale cambiamento culturale e sociale della società come è stato per il divorzio e l'aborto, e con dei politici coraggiosi che avranno la voglia di impegnarsi a tradurre in legge questo cambiamento, e questo lo dimostra quello che è accaduto in Spagna.
@ loran - il tuo primo Pride? Chissà che bella festa!!!
RispondiEliminaSi veramente bella e non pensavo di trovarmi così bene considerando anche che sono un tipo piuttosto timido e schivo.
RispondiEliminaNemmeno io amo le carnevalate, però c'è da dire che a Roma sabato si respirava un'aria festosa, non tanto per i colori, le drag e i bonazzi seminudi, ma per la tanta partecipazione. Vedere, tra le centinaia di migliaia di persone, gente di tutti i tipi, anziani, famiglie (arcobaleno e non) con bambini, coppie gay, lesbo, ma anche etero, tutte lì per chiedere gli stessi diritti, commuoveva non poco. Mi guardavo intorno, e non riuscivo a trattenere le lacrime di gioia. (jeans blu + maglia blu, io, sempre vestito :p) Da ripetere!
RispondiElimina@ M. - immagino che l'esperienza, in mezzo a centinaia di migliaia di persone sia davvero commovente per il senso di partecipazione e unione. Grazie e benvenuto, M.
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