Google Website Translator Gadget

sabato 16 giugno 2012

Gay chat

Questa esperienza, che mi appartiene, viene raccontata così bene...:
Si sedette al terminal del suo computer, schiacciò qualche bottone, batté qualche codice. E ora, nell'ufficio scuro, attraverso i diodi luminosi gli arrivarono dei messaggi, dei saluti:
Pelle sexy: ciao, avvocato bonazzo!
Piccolo negriero: ehi avvocato bonazzo!
Don, 17: che succede piccolo negriero?
Mister Muscolo: hai saputo che Cary Grant è morto?
Piccolo negriero: ehi, 17, uno di questi giorni ti porto in cantina.
Atleta di N.Y.: avvocato bonazzo!!!!! Come sono quegli incartamenti????
Questa conversazione interminabile, a cui poteva sempre guadagnare accesso, in quei giorni era la cosa più prossima al tradimento che si concedeva Walter. Egli si immetteva nelle conversazioni, si univa al circolo di chiacchiere, e talvolta vedeva apparire un messaggio:
Per favore parla con Atleta N. Y.
Per comunicare, batti /TALK 125.
Una volta la conversazione era diventata così frenetica che erano passati al telefono. Le loro voci si accarezzarono a vicenda, e finsero che le proprie mani fossero quelle dell'altro. Dopo, mezzo nudo, esausto, Walter si abbattè sulla sua seggiola, guardando fuori dalla finestra e contemplando l'orizzonte notturno, i quadratini nitidi di luce intermittente. Aveva la camicia sbottonata, e una lontana insegna al neon pulsava riflettendosi sul suo torace. Lui non dava mai il suo numero di telefono, né il suo cognome. La cosa che lo attirava di questo gioco era proprio la garanzia di anonimato, il fatto che nessuno poteva riconoscerlo cosicché lui era libero di dire tutto quello che voleva, di fare domande che non aveva mai osato formulare ad alta voce, e sentire le risposte. Aveva un rapporto stranamente intimo con questi uomini di cui non aveva mai visto i volti, di cui non aveva udito le voci; pensava a loro con affetto durante il giorno, sperando di ritrovarli quando avesse acceso il computer, emozionato come quando andava al bar gay del college sperando di trovarci uno o l'altro dei ragazzi che gli piacevano. Ora, comunque, non voleva nient'altro che la velata intimità dello schermo. 


Adesso era su un canale privato. Uno sbocciare di lettere annunciò la presenza intima di un certo "Tutina". 
>Ciao 
#Ciao 
>Che succede questa sera, Tutina? 
#Non granché, tu? 
>Lo stesso. Dove sei? 
#NYC ma vengo da Shreveport, La. 
#Tu? 
>NYC 
>Un ragazzo del sud, eh? 
#Già 
>E così... Porti una tuta? 
>(Ghigno) 
#Già
>E sotto? 
#Uno slip sudaticcio. Sono appena tornato dalla palestra 
>Sexy 
#Ti piacciono gli slip? 
>Oh sì... 
#Come sei? 
>Un metro e novanta, biondo, occhi azzurri, ottantadue chili, corpo da nuotatore 
#Un metro e ottanta, capelli scuri, baffi, settantacinque chili. Palle sode e pelose. 
#Anni? 
>22
#Qui 20. 


E continuavano fino a notte, talvolta per ore e ore; queste descrizioni e queste stime, questo sfoderare feticci; questo scambio di cortesie, questo minimo abbandono. E in gran parte erano bugie. 
(Non c'era niente di biondo in Walter. Aveva capelli scuri e ricciuti, il corpo un po' flaccido per mancanza di esercizio, stava diventando come suo padre.) 
Per cambiare argomento batté: 
>Come ti chiami? 
#Ford. Tu? 
>Cal 
#Cosa fai, Cal? 
>Un sacco di cose 
#Merda... Ne ho abbastanza di questa merda 
>Cosa? 
#Sono stufo di questa stupida merda... Ho bisogno di un Contatto Vero!!! 
>Va bene
#Macchina del cazzo... Sto qui a battere tutta la notte questa merda 
>Il mio nome vero non è Cal. È Walter. 
#Perché lo hai cambiato? 
>Più sexy. E in realtà sono alto un metro e settantotto, settanta chili, trentatre anni, abito scuro 
#Mi sembra sexy... Mi piacciono gli uomini in uniforme... Dove sei Walt? 
Di nuovo la domanda a cui non voleva rispondere. Disse addio ("Bacioni'* era il termine per il computer), se la batté rapidamente, lasciando Ford solo e scoraggiato, davanti al suo terminal, davanti a una di quelle centinaia di finestre illuminate che stanotte brillavano su tutta la città.
(David Leavitt - Eguali Amori)

9 commenti:

  1. Bellissimo post!
    Un bacio e buona domenica ^_^

    RispondiElimina
  2. le chat tentano... per riempire i vuoti della vita, ma poi? C'è il coraggio di liberarsi di quel riparo sicuro e mostrarsi davvero, non solo fisicamente, ad un'altra persona? Ritorna in un botto tutta la timidezza e l'insicurezza che da sempre si prova al primo appuntamento, con l'aggravante che chi hai di fronte un'idea su di te se l'è già fatta...
    Penso che comunque oggi questa sia un'esperienza comune a tantissime persone. ;)
    Alla fine siamo tutti sulla stessa barca e tutti navighiamo...
    Baci baci baci. Luci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi piace infatti la contrapposizione tra ciò che viene descitto: ciò che cerca Walter, cioè un riparo sicuro, quasi asettico, e ciò che vive Ford: il bisogno di un contatto VERO.
      Conosco bene queste due fasi perchè le ho vissute ambedue.

      Elimina
  3. Questo è il motivo per cui non mi sono mai avvicinato al mondo delle chat...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eppure, con tutti i pro e i contro, con tutti i limiti e gli artifizi, la chat gay, o comunque i siti di dating, mi hanno aiutato molto a rompere quell'involucro di paura. Lo considero come un momento importante anche questo, soprattutto per chi vive nella piccola provincia e non frequenta locali gay dedicati.

      Elimina
  4. Mai chattato in vita mia, se non per pochi istanti che sono stati abbondantemente sufficienti.
    Anche perchè non ne avrei il tempo materiale con moglie e figli...
    Le cose che mi danno più fastidio sono due:
    spesso il bassissimo livello di conversazione ed il linguaggio da SMS.
    Io sono un grafomane da almeno due pagine A4, immaginatemi a scrivere SMS!
    Comunque nulla contro questo modo di comunicare, come in tutte le cose anche qui c'è del bene e del male.
    Non tutti quelli che scrivono pagine A4 intere sono persone affidabili!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo, c'è del bene e del male. Come mia esperienza non la squalificherei, pur conscio dei limiti oggettivi che ci sono.

      Elimina

Se vuoi dir la tua, commenta qui:

Related Posts with Thumbnails