Non voglio essere blasfemo. Ma vi devo parlare di Gesù.
In realtà vi parlerò di Giuseppe, e non intendo il santo falegname e padre putativo, ma di "Beppe", da molti conosciuto come Gesù.
Non sto dando i numeri, e non ho sniffato mirra nell'approssimarsi delle festività natalizie. Mi vado a spiegare.
Nei primi anni '80 mia cugina si vedeva con Beppe, un ragazzo di 7-8 anni più grande di me che tutti chiamavano appunto "Gesù". Non che il ragazzo fosse particolarmente religioso ma ai tempi portava i capelli lunghi e aveva due occhi chiari che lo facevano rassomigliare molto a Robert Powell, l'attore che impersonava il Gesù di Nazareth di Zeffirelli.
Da li il soprannome "Gesù", (ma lui preferiva "Beppe", anzi era infastidito dal paragone) e da quegli occhi chiari e quei capelli lunghi il suo ampio successo con le ragazze.
Beppe ruotava attorno a casa mia, nel periodo che si frequentava con mia cugina e così lo conobbi.
Sono passati letteralmente degli anni, dall'ultima volta che l'ho visto e stasera son rimasto sorpreso quando è entrato nella sauna della palestra. Mi ha riconosciuto subito ed è stato un piacere ritrovarlo. Mi ha chiesto di me, della mia vita, io ho chiesto di lui, sposato, con una figlia quasi maggiorenne (azz... se passano gli anni) e poi gli ho chiesto qual buon vento l'ha portato in palestra.
I soliti discorsi: gli anni passano, c'è bisogno di mantenersi in forma... ma guardandolo bene direi che è uno splendido cinquantenne, decisamente tonico anche se il suo volto (e i capelli molto corti, ora) non ricordano più Gesù (ma lui si chiama Beppe, eh!) e non esercita più un grande fascino.
Ma devo dire che fisicamente è del tutto interessante, anzi, vorrei io avere il suo fisico.
Il trucco, dice Beppe, perchè si chiama Beppe e non Gesù, è la bicicletta che continua a usare da anni. Uscite da 100-150 km a settimana, tranne d'inverno, ecco il perchè della palestra, ora.
Beppe, perchè si chiama Giuseppe, non solo è interessante per il fisico tonico, ma è in sauna con un costume a slip e il riempimento del costume pare più che interessante. Naturalmente sono molto discreto con le mie occhiate, ma mi incurioserebbe vedere il Beppe anche in quel particolare.
E pensare che ai tempi in cui frequentava mia cugina non riuscivo a comprendere come potesse piacere quel Gesù, anzi Beppe. Mi era simpatico ma non accendeva nessuna mia fantasia. Ero un ragazzino allora, ma gli uomini belli già li notavo. Beppe no, non mi piaceva, chissà perchè. Stasera però, vedendogli il fisico, l'ho decisamente rivalutato.
Finita la sauna me ne vado in doccia. Dopo qualche minuto sento arrivare anche Beppe. Spero venga anche lui a lavarsi per togliermi anche quella piccola (rivelatasi poi tutt'altro che piccola) "curiosità".
Beh, Beppe entra nelle docce, mi volta le spalle. Vedo un bel paio di chiappette, piccole e sode. Vedo le sue gambe da dietro, grosse come chi macina realmente chilometri in bicicletta.
Poi a un certo punto Beppe si gira.
Si, si gira, e vi ho fatto capire che il suo nome è Beppe.
E lo sapete tutti che l'altro soprannome a lui dava fastidio.
E che nessuno più ora lo chiama così.
Non importa: vedendo quel che ho visto io l'ho proprio pensato: "Oh, Gesu!!!!"
E la tentazione di mettermi in ginocchio è stata grande!
giovedì 15 dicembre 2011
martedì 13 dicembre 2011
Perchè non fai coming-out?
1) Perchè ho paura di essere infelice
2) Perchè ho paura di essere felice
3) Perchè senno mi danno del "frocio"
4) Perchè deluderei le aspettative
5) Perchè dovrei farlo?
6) Perchè i figli dei camorristi non possono essere gay!
7) Perchè i figli dei ministri non possono essere gay!
8) Perchè nel paese da cui vengo per i gay c'è la pena di morte
9) Perchè prima finisco di pagare il mutuo
10) Perchè è più faticoso che stare nell'armadio
11) Perchè mia moglie ci rimarrebbe male
12) Perchè la mamma non vuole
13) Perchè il Papa non vuole
14) Perchè è troppo di moda
15) Perchè non sarà mai di moda
16) Perchè non sono sicuro di essere del tutto gay
17) Perchè prima o poi mi passa
18) Perchè se tu fossi nella mia situazione faresti tale e quale a quanto faccio io
19) Perchè non ho le palle
20) Perchè ai miei figli come glielo dico?
21) Perchè sono un prete
22) Perchè non sono sicuro di essere innamorato di lui
23) Perchè non son sicuro che lui sia innamorato di me
24) Perchè mi piace anche la figa
25) Perchè è troppo presto
26) Perchè ormai è tardi
27) Perchè la mia posizione lavorativa non me lo permette
28) Perchè è un tirarsi la zappa sui piedi
29) Perchè non sono pronto
30) Perchè non sarò mai pronto
31) Perchè l'ultima volta che l'ho fatto non ci ha creduto nessuno
32) Perchè non mi va
33) Perchè qui in Italia siamo ancora indietro
34) Perchè son cazzi miei
35) Perchè solo 20 anni fa i gay erano classificati come "disturbo della personalità"
36) Perchè c'è sempre un "motivo" per stare camuffati
37) Perchè c'è sempre una "scusa" per stare camuffati
38) Perchè c'è sempre tempo
39) Perchè non è più tempo
40) Perchè mi piace Povia e non vorrei fargli torto
41) Perchè sono guarito
42) Perchè con Grillini o Cecchi Paone, non c'entro nulla
43) Perchè Malgioglio non c'entra nulla con me
44) Perchè non lo fai prima tu?
45) Perchè si vive comunque anche così
46) Perchè siamo in tanti a non farlo
47) Perchè poi non puoi tornare indietro
48) Perchè proprio io?
49) Perchè sarei comunque solo
50) Perchè ho paura di espormi
51) Perchè faccio il sindaco e perdo voti alle prossime elezioni
52) Perchè in giro ci sono gli imbecilli
53) Perchè sono imbecille
54) Perchè intanto lo sanno già tutti
55) Perchè non dico i fatti miei
56) Perchè non ci ho mai pensato
57) Perchè me ne dimentico
58) Perchè ci ho provato e non ci sono riuscito
59) Perchè da quando mio zio è dichiarato crea imbarazzo al pranzo di Natale
60) Perchè da quando mio zio è dichiarato non lo invitano al pranzo di Natale
61) Perchè dal giorno in cui lo dici pensano "ah adesso capisco tutto"
62) Perchè se sanno che sei gay ti pensano meno intelligente
63) Perchè se sanno che sei gay ti pensano più superficiale
64) Perche non voglio deludere le mie spasimanti
65) Perchè non sono sensibile come gli altri gay
66) Perchè non sono artista come gli altri gay
67) Perchè comunque neanche i gay mi considerano
68) Perchè mi vergogno
69) Perchè non mi accetto
70) Perchè non mi accettano
71) Perchè ai miei tempi non si poteva neanche farlo il "caming-che"???
72) Perchè chi mi porto a letto sono fatti miei
73) Perchè non voglio complicarmi la vita
74) Perchè ho già abbastanza casini di mio
75) Perchè è un'eventualità che non ho mai preso in considerazione
76) Perchè i miei amici sono omofobi
77) Perchè se la gente non mi capisce saran problemi loro ma diventano problemi miei
78) Perchè non mi piace Lady Gaga
79) Perchè ballo già YMCA con tutte le mossette dei Village People, e più esplicito di così...
80) Perchè mi diseredano
81) Perchè voglio essere libero di non farlo
82) Perchè mi disturbano i gay che mi forzano a farlo
83) Perchè son complessato
84) Perchè sono sfigato
85) Perchè sarebbe un cambiamento troppo radicale
86) Perchè dovrei rimettere in discussione tutto
87) Perchè vivo bene anche così
88) Perchè vivo male anche così ma non so se poi è meglio o peggio
89) Perchè quando ci provo mi mancan le parole
90) Perchè NON sono gay. Lo giuro!
91) Perchè non ne son del tutto convinto
92) Perchè non c'è una risposta alla tua domanda
93) Perchè non è quello che mi fa sentire libero
94) Perchè dovrei fuggire in America
95) Perchè dovrei ricominciare tutto daccapo
96) Perchè... magari un'altra volta, ok?
97) Perchè non so da dove cominciare
98) Perchè non so dove vado a parare
99) Perchè no!
100) Perchè no?
2) Perchè ho paura di essere felice
3) Perchè senno mi danno del "frocio"
4) Perchè deluderei le aspettative
5) Perchè dovrei farlo?
6) Perchè i figli dei camorristi non possono essere gay!
7) Perchè i figli dei ministri non possono essere gay!
8) Perchè nel paese da cui vengo per i gay c'è la pena di morte
9) Perchè prima finisco di pagare il mutuo
10) Perchè è più faticoso che stare nell'armadio
11) Perchè mia moglie ci rimarrebbe male
12) Perchè la mamma non vuole
13) Perchè il Papa non vuole
14) Perchè è troppo di moda
15) Perchè non sarà mai di moda
16) Perchè non sono sicuro di essere del tutto gay
17) Perchè prima o poi mi passa
18) Perchè se tu fossi nella mia situazione faresti tale e quale a quanto faccio io
19) Perchè non ho le palle
20) Perchè ai miei figli come glielo dico?
21) Perchè sono un prete
22) Perchè non sono sicuro di essere innamorato di lui
23) Perchè non son sicuro che lui sia innamorato di me
24) Perchè mi piace anche la figa
25) Perchè è troppo presto
26) Perchè ormai è tardi
27) Perchè la mia posizione lavorativa non me lo permette
28) Perchè è un tirarsi la zappa sui piedi
29) Perchè non sono pronto
30) Perchè non sarò mai pronto
31) Perchè l'ultima volta che l'ho fatto non ci ha creduto nessuno
32) Perchè non mi va
33) Perchè qui in Italia siamo ancora indietro
34) Perchè son cazzi miei
35) Perchè solo 20 anni fa i gay erano classificati come "disturbo della personalità"
36) Perchè c'è sempre un "motivo" per stare camuffati
37) Perchè c'è sempre una "scusa" per stare camuffati
38) Perchè c'è sempre tempo
39) Perchè non è più tempo
40) Perchè mi piace Povia e non vorrei fargli torto
41) Perchè sono guarito
42) Perchè con Grillini o Cecchi Paone, non c'entro nulla
43) Perchè Malgioglio non c'entra nulla con me
44) Perchè non lo fai prima tu?
45) Perchè si vive comunque anche così
46) Perchè siamo in tanti a non farlo
47) Perchè poi non puoi tornare indietro
48) Perchè proprio io?
49) Perchè sarei comunque solo
50) Perchè ho paura di espormi
51) Perchè faccio il sindaco e perdo voti alle prossime elezioni
52) Perchè in giro ci sono gli imbecilli
53) Perchè sono imbecille
54) Perchè intanto lo sanno già tutti
55) Perchè non dico i fatti miei
56) Perchè non ci ho mai pensato
57) Perchè me ne dimentico
58) Perchè ci ho provato e non ci sono riuscito
59) Perchè da quando mio zio è dichiarato crea imbarazzo al pranzo di Natale
60) Perchè da quando mio zio è dichiarato non lo invitano al pranzo di Natale
61) Perchè dal giorno in cui lo dici pensano "ah adesso capisco tutto"
62) Perchè se sanno che sei gay ti pensano meno intelligente
63) Perchè se sanno che sei gay ti pensano più superficiale
64) Perche non voglio deludere le mie spasimanti
65) Perchè non sono sensibile come gli altri gay
66) Perchè non sono artista come gli altri gay
67) Perchè comunque neanche i gay mi considerano
68) Perchè mi vergogno
69) Perchè non mi accetto
70) Perchè non mi accettano
71) Perchè ai miei tempi non si poteva neanche farlo il "caming-che"???
72) Perchè chi mi porto a letto sono fatti miei
73) Perchè non voglio complicarmi la vita
74) Perchè ho già abbastanza casini di mio
75) Perchè è un'eventualità che non ho mai preso in considerazione
76) Perchè i miei amici sono omofobi
77) Perchè se la gente non mi capisce saran problemi loro ma diventano problemi miei
78) Perchè non mi piace Lady Gaga
79) Perchè ballo già YMCA con tutte le mossette dei Village People, e più esplicito di così...
80) Perchè mi diseredano
81) Perchè voglio essere libero di non farlo
82) Perchè mi disturbano i gay che mi forzano a farlo
83) Perchè son complessato
84) Perchè sono sfigato
85) Perchè sarebbe un cambiamento troppo radicale
86) Perchè dovrei rimettere in discussione tutto
87) Perchè vivo bene anche così
88) Perchè vivo male anche così ma non so se poi è meglio o peggio
89) Perchè quando ci provo mi mancan le parole
90) Perchè NON sono gay. Lo giuro!
91) Perchè non ne son del tutto convinto
92) Perchè non c'è una risposta alla tua domanda
93) Perchè non è quello che mi fa sentire libero
94) Perchè dovrei fuggire in America
95) Perchè dovrei ricominciare tutto daccapo
96) Perchè... magari un'altra volta, ok?
97) Perchè non so da dove cominciare
98) Perchè non so dove vado a parare
99) Perchè no!
100) Perchè no?
domenica 11 dicembre 2011
Svegliami amore
Gli occhi sono ancora nel buio. Imbacuccato sotto le coperte, completamente, anche la testa sommersa, inizia la lunga fase del risveglio. Oggi è domenica, niente orari definiti, niente corse, niente tempi prestabiliti.
Mi piace restare nel letto e godere di questa fase limbica, che non è dormire ma non è neppure essere presenti a se stessi.
Sento il tepore del letto e i pensieri sono ancora confusi. Sono qui solo, accucciato in posizione fetale sul mio fianco destro. Penso che vorrei L. qui con me. Ricordo i nostri risvegli svedesi.
L. ora è qui e anche lui si sta svegliando. Si avvicina, si appoggia a me. Alza il suo braccio e mi cinge. E arriva tutto il calore che emana il suo petto appoggiato alla mia schiena e prendo la sua mano, il suo braccio sul mio costato, la tengo, calda, tra le mie e la appoggio sul cuore.
Sento l'altra sua mano, sulla mia schiena, e le sue gambe che cercano di accavallare, legarsi, intrecciare le mie.
Sento il suo sesso, che mi preme contro e i baci leggeri che mi sa dare, sul collo e sulla nuca.
Resto un po' così, quel tepore, quel contatto.
Di scatto mi giro, devo cambiare posizione, e so che rigirarmi sul mio fianco sinistro sarà il modo per ritrovarmelo faccia a faccia e baciarlo.
Lo bacio, le mie labbra si aprono... Ma non trovano nulla. Sono solo nel mio letto, a casa mia.
L. non c'è.
Nel "mezzo-sonno" sai anche razionalizzare, "ma certo che sono qui solo!". Era bello però lasciarsi tradire dall'inconsapevolezza di un risveglio non del tutto compiuto. Uff, che peccato.
Qualche minuto ancora in quel calduccio e il sonno ti rivince.
L. è di nuovo qui, lo sento ancora, ora lo abbraccio io. E quel cuscino diventa il suo addome, la sua testa. Lo stringo e lo bacio. Ora è il mio sesso che preme su di lui e l'erezione si fa completa. Cerco la sua mano per portarla sul mio pene. Vieni, toccalo, fallo tuo.
La sua mano non c'è, rimane la mia.
Il sonno si allontana. Il risveglio si compie.
Ma resto ancora sotto quelle coperte, in quel caldo. Continuo a toccarmi.
Ora è questo movimento che mi riattiva, mi rende cosciente. Gli occhi restano chiusi ma la luce filtra. La mano lavora sempre più velocemente, le coperte diventano d'impiccio, le scalcio ai piedi del letto.
Nella mia mente anche ora L. c'è e sta replicando tutto l'amore impresso nel mio ricordo.
Mi risveglio così.
sabato 10 dicembre 2011
Se il gioco ti prende la mano
Sembra un gioco all'inizio.
Una provocazione, un divertimento.
Questi due amici, in una camera d'albergo puntano due telecamere fisse e iniziano a provocare. Ridendo, scherzando...il moro dapprima pure col cazzo moscio.
Poi quello che è il gioco lascia spazio all'eccitazione e lo scherzoso esibizionismo si trasforma in una bella scopata.
Entrambi versatili, prima l'uno poi l'altro, mostrano i piaceri che la bocca può dare e che i culetti sanno ricevere.
Godete!
Una provocazione, un divertimento.
Questi due amici, in una camera d'albergo puntano due telecamere fisse e iniziano a provocare. Ridendo, scherzando...il moro dapprima pure col cazzo moscio.
Poi quello che è il gioco lascia spazio all'eccitazione e lo scherzoso esibizionismo si trasforma in una bella scopata.
Entrambi versatili, prima l'uno poi l'altro, mostrano i piaceri che la bocca può dare e che i culetti sanno ricevere.
Godete!
giovedì 8 dicembre 2011
Menù bavarese delle feste
-Benvenuto nel nostro ristorante bavarese. Abbiamo specialità di ogni tipo: dai gnocchetti agli spinaci, alle patate al forno o fritte, ai crauti in tutte le salse.
-Beh, dall'insegna mi era venuto in mente qualcosa di più sostanzioso. Wurstel ce n'è?
- Ma certo! Abbiamo salsiccie e wurstel per tutti i gusti. Vuole scegliere dalla lista?
-Si grazie
- Eccola. A lei la scelta.
-Sappia anche che i dolci della casa son tutti guarniti con panna calda
- Ma questo è proprio un menù delle feste!
-Beh, dall'insegna mi era venuto in mente qualcosa di più sostanzioso. Wurstel ce n'è?
- Ma certo! Abbiamo salsiccie e wurstel per tutti i gusti. Vuole scegliere dalla lista?
-Si grazie
- Eccola. A lei la scelta.
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Classica salsiccia di Norimberga - € 15,00 |
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Salame in umido - € 11,00 |
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Bocconcini - € 8,00 |
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Wurstel classico - € 13,00 |
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Salsiccia della foresta nera - € 12,00 |
- Ma questo è proprio un menù delle feste!
martedì 6 dicembre 2011
Anche piccanti
I post di questi ultimi giorni sono stati melensi.
Beh dai, potete capirlo...: due 40enni che dopo una vita castrante si ritrovano a loro modo a festeggiare il primo anniversario come coppia... ci perdonerete il miele che abbiamo mostrato, no?
Ma vi assicuro che lo stare insieme di (In)consapevole e di L. è sempre e anche decisamente piccante (non ne avevate dubbio, vero?).
Perchè è anche di questo forte erotismo che si nutre il nostro essere coppia: un dare "azione" e "fisicità" all'espressione del nostro sentimento.
Si, insomma, siamo molto suini... ma anche questo lo sapete comprendere bene, no?
Beh dai, potete capirlo...: due 40enni che dopo una vita castrante si ritrovano a loro modo a festeggiare il primo anniversario come coppia... ci perdonerete il miele che abbiamo mostrato, no?
Ma vi assicuro che lo stare insieme di (In)consapevole e di L. è sempre e anche decisamente piccante (non ne avevate dubbio, vero?).
Perchè è anche di questo forte erotismo che si nutre il nostro essere coppia: un dare "azione" e "fisicità" all'espressione del nostro sentimento.
Si, insomma, siamo molto suini... ma anche questo lo sapete comprendere bene, no?
C'è ancora da festeggiare
Dopo il nostro primo anniversario c'è ancora da festeggiare.
Proprio oggi, proprio per te, vorrei darti il regalo mio più grande...
...e anche una torta! :)
Proprio oggi, proprio per te, vorrei darti il regalo mio più grande...
...e anche una torta! :)
sabato 3 dicembre 2011
Dove prima non c'era stato bisogno
I tuoi occhi e i tuoi pensieri non sanno se guardare lontano...
Scrivevo queste parole nel post di un anno fa. Il giorno dopo il primo incontro con L.
Un sabato sera gelido. Un ritrovo tra sconosciuti al casello autostradale. Solo tante e-mail prima. Tante parole e una sua foto. Forse l'incoscienza o la disperazione dei single da poco "traditi". Si usciva entrambi da esperienze frustranti.
Fu un incontro "facile" e non troppo impacciato. Le sue poche parole, la ricerca di un luogo sicuro, due sconosciuti che già si conoscevano, e consumare il sesso atteso appannando i vetri dell'auto. Fuori, buio, ghiaccio e temperatura di -3°.
Tornavo a casa sereno ma non sapevo, non riuscivo a immaginare dove ci avrebbe portato quell'incontro.
Così, scrivevo queste poche parole il giorno dopo:
http://hereinthecloset.blogspot.com/2010/12/day-after.html
Domani è il nostro 1° anniversario. E' passato un anno e ci incontreremo ancora, proprio nella stessa data. A metà strada, non più sconosciuti, ma con un pezzo di storia insieme alle spalle.
Facendo i conti con la precarietà della situazione non posso sapere come evolverà.
Ma misurandosi anche con un bisogno nuovo, una necessità che prima non c'era.
Philip tornò a Onde di fuoco. Stava leggendo felicemente finchè nel bel mezzo del capitolo venti la sua ansia tornò come un temporale. Mentre leggeva quel lungo capitolo, che rievocava la prima notte d'amore scatenato tra Sylvia e Steve, gli venne in mente che per la prima volta con Eliot bisognava rispettare un orario, c'era un progetto da fare o da rompere. Naturalmente, aveva sempre saputo che la passione spontanea che l'aveva portato tanto lontano non sarebbe durata per sempre. Aveva sempre saputo che prima o poi avrebbero dovuto parlare delle "loro" intenzioni, di dove "loro" si situavano nei contesti più ampi delle loro vite. Finora era stato sufficiente che ogni notte entrambi sembrassero consumarsi a vicenda, come Sylvia e Steve, "lambiti da fiamme incandescenti, il fuoco della loro passione scatenata". E questo andava bene.
Era così che le storie d'amore avrebbero dovuto incominciare nel mondo reale, come pure nei mari tempestosi dei romanzi di Fiona Carpentier. Ma Philip sapeva che nel suo caso il fuoco gli stava scavando una caverna dentro, un vuoto, un bisogno, laddove prima non c'era stato bisogno. Sapeva di essere meno di quel che era stato prima di conoscere Eliot. Un vuoto ora supplicava di essere riempito - tanto che il pensiero di una sola notte senza Eliot sembrava impossibile da sopportare. E qui stava la differenza tra loro due: perché, quando fosse finita, Eliot avrebbe avuto delle cose a cui tornare, "dei progetti", mentre Philip avrebbe avuto meno di quanto aveva all'inizio, avrebbe avuto dentro di sé un buco vuoto. Prima di Eliot, se non altro era stato autonomo, contento della sua solitudine, non aveva mai conosciuto altro. (David Leavitt - La lingua perduta delle gru)
Scrivevo queste parole nel post di un anno fa. Il giorno dopo il primo incontro con L.
Un sabato sera gelido. Un ritrovo tra sconosciuti al casello autostradale. Solo tante e-mail prima. Tante parole e una sua foto. Forse l'incoscienza o la disperazione dei single da poco "traditi". Si usciva entrambi da esperienze frustranti.
Fu un incontro "facile" e non troppo impacciato. Le sue poche parole, la ricerca di un luogo sicuro, due sconosciuti che già si conoscevano, e consumare il sesso atteso appannando i vetri dell'auto. Fuori, buio, ghiaccio e temperatura di -3°.
Tornavo a casa sereno ma non sapevo, non riuscivo a immaginare dove ci avrebbe portato quell'incontro.
Così, scrivevo queste poche parole il giorno dopo:
http://hereinthecloset.blogspot.com/2010/12/day-after.html
Domani è il nostro 1° anniversario. E' passato un anno e ci incontreremo ancora, proprio nella stessa data. A metà strada, non più sconosciuti, ma con un pezzo di storia insieme alle spalle.
Facendo i conti con la precarietà della situazione non posso sapere come evolverà.
Ma misurandosi anche con un bisogno nuovo, una necessità che prima non c'era.
Philip tornò a Onde di fuoco. Stava leggendo felicemente finchè nel bel mezzo del capitolo venti la sua ansia tornò come un temporale. Mentre leggeva quel lungo capitolo, che rievocava la prima notte d'amore scatenato tra Sylvia e Steve, gli venne in mente che per la prima volta con Eliot bisognava rispettare un orario, c'era un progetto da fare o da rompere. Naturalmente, aveva sempre saputo che la passione spontanea che l'aveva portato tanto lontano non sarebbe durata per sempre. Aveva sempre saputo che prima o poi avrebbero dovuto parlare delle "loro" intenzioni, di dove "loro" si situavano nei contesti più ampi delle loro vite. Finora era stato sufficiente che ogni notte entrambi sembrassero consumarsi a vicenda, come Sylvia e Steve, "lambiti da fiamme incandescenti, il fuoco della loro passione scatenata". E questo andava bene.
Era così che le storie d'amore avrebbero dovuto incominciare nel mondo reale, come pure nei mari tempestosi dei romanzi di Fiona Carpentier. Ma Philip sapeva che nel suo caso il fuoco gli stava scavando una caverna dentro, un vuoto, un bisogno, laddove prima non c'era stato bisogno. Sapeva di essere meno di quel che era stato prima di conoscere Eliot. Un vuoto ora supplicava di essere riempito - tanto che il pensiero di una sola notte senza Eliot sembrava impossibile da sopportare. E qui stava la differenza tra loro due: perché, quando fosse finita, Eliot avrebbe avuto delle cose a cui tornare, "dei progetti", mentre Philip avrebbe avuto meno di quanto aveva all'inizio, avrebbe avuto dentro di sé un buco vuoto. Prima di Eliot, se non altro era stato autonomo, contento della sua solitudine, non aveva mai conosciuto altro. (David Leavitt - La lingua perduta delle gru)
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venerdì 2 dicembre 2011
Palle al sole
Ci sono modi di dire che ben raccontano la realtà. Uno di questi è "là dove non batte il sole" a indicare le parti intime che per pudore o decenza non vengono esposte.
Ma laggiù il sole non dovrebbe battere anche per altri effetti legati più semplicemente alla salute.
M'è venuto in mente guardando questa foto. L'estate di qualche anno fa: fuga alle terme alto-atesine e incoraggiato da una terrazza invitante con ancora qualche sdraio disponibile, mi son immerso nell'area nudista a bearmi ai raggi del sole. Quel sole invitante e deciso che solo in alta quota puoi trovare. Quel sole caldo ma che ben sopporti perchè la temperatura esterna non è mai afosa. Così mi son fiondato su quella sdraio e mi son lasciato andare al relax.
Ti arriva subito la percezione che stai bene ma anche, per un pelle-candida come me, che rischi di ustionarti nel tempo in cui un termometro sul calorifero sale a 40 gradi. Così, non avendo la crema protettiva a disposizione mi son detto che mi sarei concesso solo qualche minuto.
Poi però...
Il però è che quando sei in quel contesto e ti guardi a destra e a manca e vedi uomini nudi ovunque, e cazzi mosci stesi tra le gambe, e forme e misure di ogni sorta, la voglia di rimanere lì a guardare ti vince e continui a rimandare il momento in cui raccogliere il tuo telo per andartene.
Così, pur a pancia in giù per proteggere i gioielli di famiglia dall'esposizione diretta, mi sono attardato un po' troppo in quel paradiso nudista salvo poi ritrovarmi la sera con un dolore allucinante e due chiappe violacee e inguardabili al punto da non azzardarmi il giorno successivo a ripresentarmi nell'area nudista.
Mai provato un fastidio così e pensai che per fortuna non avevo esposto il mio "Walter con i suoi ovetti" perchè non immagino quanto possa essere brutta un'ustione al pene.
Da allora, sole con protezione totale, laggiù dove non batte il sole.
Sbagliando s'impara.... ahi!
Ma laggiù il sole non dovrebbe battere anche per altri effetti legati più semplicemente alla salute.
M'è venuto in mente guardando questa foto. L'estate di qualche anno fa: fuga alle terme alto-atesine e incoraggiato da una terrazza invitante con ancora qualche sdraio disponibile, mi son immerso nell'area nudista a bearmi ai raggi del sole. Quel sole invitante e deciso che solo in alta quota puoi trovare. Quel sole caldo ma che ben sopporti perchè la temperatura esterna non è mai afosa. Così mi son fiondato su quella sdraio e mi son lasciato andare al relax.
Ti arriva subito la percezione che stai bene ma anche, per un pelle-candida come me, che rischi di ustionarti nel tempo in cui un termometro sul calorifero sale a 40 gradi. Così, non avendo la crema protettiva a disposizione mi son detto che mi sarei concesso solo qualche minuto.
Poi però...
Il però è che quando sei in quel contesto e ti guardi a destra e a manca e vedi uomini nudi ovunque, e cazzi mosci stesi tra le gambe, e forme e misure di ogni sorta, la voglia di rimanere lì a guardare ti vince e continui a rimandare il momento in cui raccogliere il tuo telo per andartene.
Così, pur a pancia in giù per proteggere i gioielli di famiglia dall'esposizione diretta, mi sono attardato un po' troppo in quel paradiso nudista salvo poi ritrovarmi la sera con un dolore allucinante e due chiappe violacee e inguardabili al punto da non azzardarmi il giorno successivo a ripresentarmi nell'area nudista.
Mai provato un fastidio così e pensai che per fortuna non avevo esposto il mio "Walter con i suoi ovetti" perchè non immagino quanto possa essere brutta un'ustione al pene.
Da allora, sole con protezione totale, laggiù dove non batte il sole.
Sbagliando s'impara.... ahi!
E voi? Vi siete mai ustionati proprio lì?
giovedì 1 dicembre 2011
Proteggiti, semplicemente
1° Dicembre: Giornata Mondiale per la lotta all'AIDS.
Avevo pensato di scrivere un bel post al riguardo. Poi mi sono riletto quello dello scorso anno e ancora mi sembrava bello. Non avrei avuto altro da aggiungere. Quindi ve lo ripropongo qui. Basta cliccare il link:
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