3 minuti esilaranti dove si sommano pensieri, preoccupazioni, luoghi comuni.
Si ride, ma verrebbe da piagne!
-Sentite mamma, di questa cosa, meno ne parliamo meglio è. Il dottore dice che dobbiamo tornare alla normalità prima possibile.
- Sii, normalità! Che brutta parola...
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-Era tutto, tutto per me, come un braccio mio, come le gambe mie. Ero io, solo più giovane. E gli dovevano piacere le femmine, come piacciono a me, hai capito?
- E certo...
- Se lo immagino con un altro uomo... io non ce la faccio, mi va il sangue alla testa...
- Guarda che il mondo è pieno! E mica tuo figlio è il caso limite. Certe volte, pure nella stessa famiglia...
- Veramente?
- Una mia amica conosce a una che tiene il nipote e pure il figlio.
- Patrizia, a me che me ne importa dell'amica tua?
- Stanno dappertutto! Spuntano come i funghi! Troppi ce ne stanno! Che poi a casa c'hanno pure la moglie e i figli.
- Si, ma quelli che hanno la moglie e i figli, i fatti loro se li fanno zitti-zitti, senza dare conto a nessuno... Ora, come ci vado in giro io? Con che faccia?
(dal film "Mine Vaganti" di Ferzan Ozpetek)
Che tristezza certi discorsi! Eppure sono ancora in molti, in troppi a ragionare in questo modo. Ma siamo anche in molti a starcene in silenzio, per timore ...
RispondiEliminaL'ho adorato e l'ho adoro qst film...è troppo intrinseco di significato...ricordo alla fine che piansi un pò, ma era l arabbia di tutto qst silenzio e qst tacere che non vuol prendere piega...da parte nostra, di noi NORMALI, che agli occhi degli altri sembra che amare un UOMO sia una minaccia... ma mi faccia il piacere ... IO AMO CHI VOGLIO, DONNA O UOMO, ogni qualvolta lo desidero! PUNTO. non vgoglio altro.Sono me stesso soltanto cosi..... adesso posso cadere nel caldo, vostro, abbraccio.....
RispondiEliminail diavolo è molto meno brutto di come lo si dipinge, anche quando è dentro la mamma.
RispondiEliminaquel film è molto ben fatto e molto preciso.
l'unica è fottersene, perchè la vita, l'ho imparato, si può vivere solo in due modi: come pare a te stesso o come pare agli altri. e siccome non penso tu creda alla reincarnazione, essendo una sola, sarebbe il caso di non viverla nel secondo modo!
mia madre, con la quale ho sempre avuto un rapporto molto stretto, non si è opposta alla realtà, quando l'ha conosciuta, ma di tanto in tanto ancora ci prova a immaginarsene una alternativa.
mio padre, machista e patriarcale, che ci formava il carattere pungolandoci e prendendoci in giro, quando glie l'ho detto non ha mai proferito una sola sillaba fuori contesto o meno che rispettosa. la gente a volte ti sorprende!
L'importante come dice Oscar è fottersene e non considerare noi stessi attraverso i luoghi comuni e i condizionamenti dell società in cui viviamo.
RispondiEliminaio vorrei avere o meglio aver avuto degli amici come voi...vicino, nel quotidiano, forse sarebbe stato tutto piu' semplice quando è cosi' difficile fregarsene...mah!
RispondiEliminalost
@ Lost: a meno che non hai 99 anni e mezzo non è mai troppo tardi e anche il confrontare le proprie esperienze e idee con i lettori e i proprietari dei blog aiuta a considerare le situazioni da altri punti di vista che ci sfuggono quando le viviamo in prima persona.
RispondiEliminaIn questi giorni sto leggendo un libro di Edmund White dove racconta la sua vita di omosessuale a New York alla fine degli anni sessanta e ci sono delle pagine veramente illuminanti su come veniva considerata l'omosessualità e soprattutto come la consideravano le stesse persone omosessuali.
Edmund White
Ragazzo di Città
Playground
si Loran è verissimo e ringrazio per questo confronto che gia' ha dato dei risultati...pero' è il solito discorso dell'ambiente in cui si vive... e pur non avendo 99 anni... è ancora complicato:/
RispondiEliminagrazie per l'interessante libro!
lost
@ Parigino - già, mi infastidiscono parecchio questi discorsi e solo poche volte so intervenire e contrastare certi dialoghi. Manca sempre un certo coraggio e un certo disincanto che su certe estreme "banalità" e "mediocrità" è quasi inutile interagire.
RispondiElimina@ Chico - questa consapevolezza, che tu hai già dentro di te, saprà trasformarsi, un giorno in una maggior trasparenza e libertà. Te lo auguro.
@ Oscar - nel film il padre vive il coming out del figlio come un dramma e gli vien pure l'infarto. Eppure è forse nella figura della madre, più composta e controllata, che esce il maggior disprezzo.
Sulla tua storia, non sei il primo che mi racconta che, oltre ogni aspettativa, ha trovato più accoglimento da parte del padre. Questi uomini sono proprio grandi! :)
@ loran - mi sento molto simile a lost ma, pur nell'armadio, mi rendo conto che se oggi sto meglio e sto vivendo con L. una bella storia, è perchè mi sento libero dai condizionamenti almeno dentro di me. Prima, nella fase dell'accettazione e del negarmi, era una fatica maggiore.
@ lost - capisco bene quel che scrivi. Non dimentichiamo il contesto e il periodo in cui siamo cresciuti... Ti abbraccio.
non sapete quanto sia importante leggere quanto scrivete per chi come me mantiene il suo segreto nell'armadio senza condividerlo con nessuno.. è già tanto x me aver ammesso a me stesso che la mia attrazione per gli uomini non fosse qualcosa di passeggero o da mantenere solo nell'angolo più buio delle mie fantasie... non so che piega prenderà questa mia lenta presa di coscienza, ma spero che mi aiuti a vivere meglio. leggere che c'è gente vera che ha percorso in un modo o nell'altro la stessa strada che sto percorrendo io è confortante! grazie ragazzi!
RispondiElimina@Lost: si hai ragione, l'ambiente in cui si vive ci condiziona e certe cose sono complicate da affrontare specie quando riguardano il nostro rapporto con la famiglia, con le persone che frequentiamo sul lavoro, ho conosciuto situazioni di persone molto simili a quella del film e posso dirti che fare un passo alla volta quando lo si sente di fare, e se lo si sente di fare, si è spesso rivelata la cosa migliore.
RispondiElimina@ Mike - è il percorso che sto facendo anch'io. Questo blog è stato per molti versi liberatorio e il confronto che ne è nato è ossigeno puro. Siamo in tanti nell'armadio, Mike, non disperiamo mai!
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