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domenica 9 settembre 2012

Il piacere di mostrarsi

Siamo tutti un po' voyeur, cantava Zero, e siamo un po' esibizionisti, aggiungo io.
Nell'era del rispetto della privacy, sacrosanta esigenza, si alimenta il bisogno di condividere continuamente tutto di noi. Lo facciamo coi social network, dove raccontiamo in quale pizzeria siamo, quale pizza abbiamo mangiato e quanto ci piace il cameriere.
Lo facciamo coi telefonini e una connessione wireless, il fenomeno instagram sta spopolando e tutti a raccontarci mostrandoci e "elaborando" un pochettino l'immagine con colori e filtri magici.
Vogliamo farci i cavoli nostri, vogliamo libertà, pretendiamo che nessuno ci rompa le scatole ma nello stesso tempo abbiamo l'esigenza di metterci in mostra. Se mi vedi, allora esisto. Se mi followi conto, se interagisci con me, valgo.

Io, ne sono cosciente, sono nel pieno di questo vortice. Da una vita riservatissima intenta al solo nascondere e conservare dentro di me pensieri e le "sporcacciose pudicizie" a questa fase del blog dove oltre al raccontarmi ho sentito il bisogno di mostrarmi. E così, dalla breve parentesi di "Ringo" negli (In)arrestabili il passaggio è stato poi anche più "fisico" e ancora genitale sia nel mio cassetto di Tumblr dove senza raccontarvelo, così a spot, inserivo qualche mio dettaglio, ai post di questi giorni nel dopo vacanza dove le foto mie e di L. insieme ci hanno mostrato in carne e pompa.... ossa, volevo dire ossa!

Ragionandoci, il bisogno di essere visibili per esistere (concetto fuorviante, ...perchè si può stare bene anche se nessuno ti guarda...) sappiamo essere presente da sempre. Eppure oggi forse qualcosa sta cambiando. Ieri ti mostravi in volto ma non mostravi i genitali, nell'era di internet mostri più facilmente i genitali che il volto.
Credo sia qualcosa legato all'eccessiva eroticizzazione della nostra società. Non mi tiro fuori, se siete su questo blog è perchè sapete che qui, oltre alle mie elucubrazioni, non vi faccio mancare pane per i vostri ormoni.

Lo pensavo ancora oggi, facendo una capatina in cam4. In cerca di un momento di solitario piacere trovavo tanto ben di dio che si mostrava. Chi senza volto appunto, chi totalmente.
Persone che stanno ore in cam ad esibirsi per un pubblico sconosciuto, a dare eccitazione e a riceverne altrettanta solo all'idea che c'è dall'altra parte dello schermo qualcuno che ti desidera.

Il fenomeno mi pare interessante, merita più di una riflessione.

Ma ora, dopo tanto pensare, vi confesso che mi parevano altrettanto interessanti i personaggi che oggi ho visto e che ho gentilmente archiviato qui per voi. ;)


15 commenti:

  1. Tutta questa manfrina per farci vedere questi due ragazzotti!?
    E' proprio vero. Comunque ci si può scoprire in vari modi, tu prima l'hai fatto con le parole, raccontato alcuni aspetti della tua vita e poi hai mostrato i pezzi forti.
    Buona serata *_*

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    1. Alla fine mi son condiviso molto pur stando nell'armadio. Era un bisogno che vivevo.

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  2. Nell'era del sesso facile è normale che per essere "identificabile" bisogna mpstrare i gioielli anzichè il volto. Non vale più il motto "mettici la faccia" perchè c'è il pensiero, stracondiviso da molti per giunta, che l'anonimato permetta di agganciare facilmente uomini e donne sia fuori che dentro la coppia (ed è stravero)... è il mondo degli ormoni e questo, purtroppo, non si può cambiare. Parlo in prima persona, avendo scelto di essere "identificabile" sempre e comunque solo per il viso e non per orifizi e/o banane pendenti. C'est la vie :)

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    1. Abbiamo fatto scelte diverse. La mia è necessariamente legata alla scelta di stare "in the closet". Ma non la biasimo, è la scelta che per ora mi "veste" meglio.

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  3. Il meglio è quando ci trovi il tuo vicino di casa o il compagno di scuola, su 'sti sitazzi...

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    1. Mi è successo solo una volta di trovare un ragazzo che frequenta la mia palestra in Me2. Avevo già pensato fosse della nostra parrocchia ma mi ha fatto strano trovarlo lì con tanto di faccia, tenendo conto che anche lui non mi risulta dichiarato... Ma tu guardi questi "sitazzi?" :D

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    2. Io parlavo degli etero!!! In realtà no, ma le voci corrono... Hahaha!

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  4. Si è vero che oggi c'è questo nuovo aspetto, anzi ad esempio ho notato che anche nei siti di incontri come Me2 o GayRomero c'è una diminuzione di profili dove si mostra la faccia, come se adesso che la rete è più frequentata la gente ha più paura di farsi vedere in volto.

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    1. Anche se poi, se vuoi davvero combinare, la faccia te la chiedono (quasi) sempre.
      Il discorso della rete è che non sai mai chi vedrà la tua immagine, a chi la passerà e che uso se ne faranno...

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  5. Io non penso che l'epoca che viviamo sia più "eroticizzata" di altre. Sono diversi gli strumenti che abbiamo a disposizione con cui possiamo fare cose che erano inimmaginabili solo 10 anni fa.
    Penso che l'erotismo sia presente sempre nella stessa "quantità", variano le forme con cui si dimostra.
    Ho letto da poco "Quando eravamo froci", una fotografia del mondo omosessuale del dopoguerra. La morale della favola (dai testimoni di allora) se ne parlava poco, si vedeva poco, si faceva tantissimo.
    La nostalgia di quei tempi da parte di chi li ha vissuti traspare da ogni pagina... e l'ho provata anch'io che è per età e per vissuto, non ho nemmeno l'idea di cosa volesse dire.
    Penso che semplicemente siamo uomini ed utiliziamo ciò che ci torna più utile ai nostri fini: "opportunisti della vita".

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    1. Se intendi il bisogno e la frequenza del vivere l'eros sono d'accordo. Completamente.
      Scrivendo così intendo il più facile accesso, costante e privato alla pornografia. Senza internet dovevi andare in un edicola, in una videoteca, sborsare dei soldi, esporti (e li la faccia ce la mettevi) quindi ti "limitavi" mentre oggi, puoi avere ausili per i tuoi stimoli 24/7.
      Interessante il libro di cui parli...

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  6. Il problema va visto anche da un altro punto di vista.
    Ascoltavo per radio un programma in cui si rifletteva sul fatto che adesso, prima di un'assunzione, per valutare il candidato richiedono anche il profilo facebook o twitter per valutare personalità e stile di viata privato.
    Sembra che sia proprio per questo che si sono moltiplicati i profili anonimi o fittizzi, perchè per avere tutta la libertà di dire quello che veremente pensiamo, per metterlo nero su bianco, dobbiamo avere la sicurezza di non essere riconosciuti, di non avere ripercussioni sulla nostra vita vera.
    Ecco allora, che chi in un modo, chi un altro, tutti per motivi diversi, ci nascondiamo sotto il velo dell'anonimato per sentirci davvero liberi, per far sentire la nostra vera voce...
    Ogni progresso ha i suoi pro e i suoi contro... Baci Luci

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  7. Ciao (In)consapevole... hai pienamente ragione pure io sono dell'avviso che nell'èra digitale per la gente sia più facile mostrare altre parti del corpo invece della faccia, così come è più facile dire cattiverie sotto nick o in anonimato... credo anche di essere l'unico a mettere faccia e nome in un contesto come questo, ma infondo anche questo è esibizionismo, no?

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    1. Vero. Il discorso delle cattiverie in anonimato è poi odioso perchè meschino. Non è legato a timidezza o bisogno di protezione ma allo sfogare i propri istinti giocando sull'impunibilità.

      Sei tra i pochi (non l'unico) a metterci la faccia ma perchè sei orgoglioso e libero riguardo alla tua storia.
      E poi si, in fondo, un po' di esibizionismo c'è. :)

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