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sabato 1 settembre 2012

Non funziona il tasto "pause"

Ci sono attimi della tua vita che ti entrano dentro perchè pare che in quel momento, solo in quel momento, tu stia assaporando, non dico la felicità, ma quella sensazione di pienezza.
Vorresti fermarli, restare lì in eterno ma sai che non è possibile, non funzionerebbe. Rallentare si, ritardare, diluire, fare che quell'attimo duri di più forse ci si riesce ancora. Ma l'immobilità, quella proprio no. Ogni pienezza, per essere tale ha bisogno di trasformarsi. Così gli amori.
Stai talmente bene che pensi che quello ti possa bastare, non vorresti aggiungere uno stecchino, ne togliere una briciola. "Lasciatemi questo istante per sempre e sarò appagato". Ma è una bugia. Ci si abitua, ci si stanca anche della rosa più bella. Un amore immobile non evolve: brucia, si spegne, avvizzisce.
Ma come procedere, come coltivare quell'amore se quella perfezione hai paura di toccarla, di rovinarla, corromperla, rischiarla?

C'era quella parabola dei talenti al catechismo. Mi faceva sempre specie la durezza del padrone che toglieva il talento a chi non l'aveva saputo far fruttare. Quel poveretto non aveva rubato nulla, neppure aveva rischiato: "tu mi hai dato un talento, per paura di perderlo l'ho sotterrato ed ora, eccolo, te lo rendo così come me l'hai dato". L'ira si scatenava: "servo malvagio e fannullone..." Non la capivo proprio.

Un mese fa le confidenze di un'amica che mi racconta della separazione di una coppia, l'emblema della coppia felice, inossidabile. Banale io: "ma è perchè lui ha trovato un'altra?" Pare di no, è stato tutto uno spegnersi poco alla volta. L'abitudine... lo smettere di investire energie in un rapporto...

Oggi ancora, un'altra notizia simile, ma con una conclusione forse diversa: per salvarsi, c'è stata la scelta consapevole di rischiare, di lasciar andare, lasciar rotolare, scivolare via, una storia. La cosa più difficile da accettare: che non puoi sempre trattenere, che il tasto "pause" non può funzionare.

Ci ho pensato tutto il giorno ed è notte e ci penso ancora. Magra, grama, antipatica la vita. Ci chiede sempre le palle di rimetterci in gioco, senza mai fermarci, senza smettere, senza mai riposo.
Ci chiede anche di rinunciare a quell'unico talento, tu vivi solo di quello, rischiarlo, pur di salvarlo dalla fine dell'immobilità...

...Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perchè ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.
(Alessandro Baricco, da “I Barbari”)


25 commenti:

  1. leggere che Oscaretto s'è lasciato col coniuge ha lasciato basito anche te, nevvero?

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    1. al di là dei nomi, più che basito penso alle fatiche a gestire gli scossoni della vita. Ciò mi fa sempre pensare e mi mette una certa inquietudine che cerco di "gestire" ragionandola, cercando sensi e motivi e dritte anche dove non sempre ce ne sono.

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  2. È proprio così. Io l'ho capito da poco, a mie spese. Si fa fatica ad accettarlo, ma non c'è alternativa. È molto vero quello che scrivi.

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    1. Mi spiace Milk, forse l'alternativa è proprio accettare che le cose si modificano, si evolvono, siano sempre in divenire...

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  3. Se uno gioca può vince o perdere ma se non gioca ha la certezza di non vincere.

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    1. Vero. La mia riflessione va ancora oltre: che quando hai vinto non ti è permesso fermarti ma devi continuamente giocare. Come il gioco d'azzardo. La vita è un azzardo?

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  4. guada se in una coppia c'è una causa scatenante o grave è meglio, lasciarsi così perchè si è esaurita la pila, come è capitato a me.. è triste soprattutto se pensi ai primi anni in cui uno era il mondo dell'altro

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    1. Si, condivido anch'io. E' tutto mentalmente più gestibile se c'è un motivo scatenante, una colpa, un valido motivo.

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  5. Ti riporto anche queste parole, per me bellissime, dal Demian di Hermann Hesse:
    "L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
    L'amore deve avere il coraggio di attingere la certezza da sè stesso.
    E allora non sarà trascinato, ma trascinerà."
    Le riflessioni che fai sono giustissime e molto salutari per te ed L.
    Non è per portarti sfiga, non lo vorrei mai, ma hai mai pensato a che decisione prenderai quendo avanti così non potrete più andare? Io lo so che fate entrambi sforzi enormi per mantenere vivo e vitale quello che c'è tra di voi, e ti ho detto un sacco di volte che vi ammiro, che siete bravissimi, che io non ci sarei mai riuscita.
    Ma non dovete mai adagiarvi su quell'attimo di perfezione, dovete prepararvi ad affrontare quei periodi in cui il vostro amore richiederà a tutti e due scelte più chiare... Perchè se davvero quei periodi arriveranno, non potrete scegliere di star fermi e dovrete appunto scegliere di vincere o perdere, ma dovrete giocare per forza...
    Ma questa cosa rende l'amore gay e etero perfettamente identico... siamo persone e come tali dobbiamo ubbidire alle stesse regole.
    Io naturalmente ho fiducia in te e in L. e tifo perchè voi vinciate sempre... ;)
    Baci Luci

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    1. "hai mai pensato a che decisione prenderai quendo avanti così non potrete più andare?"
      Dovrei smettere di pensarci e torturarmi un po' di meno.

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  6. Hm.
    Sarà per questo che sono così distaccato?

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    1. eppure, anche il distacco, il non coinvolgimento, potrebbero essere un'immobilità altrettanto devastante. Forse.

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    2. Parlo per me ma credo sia peggio, non sperimenti nemmeno l'intesa che pure si vede nelle altre coppie, etero o omo che siano.
      LC

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  7. Questo tuo post arriva a proposito ... E' da un po' di tempo che io mi interrogo di fronte ai ripetuti segnali di stanchezza che si mostrano non mio rapporto con P. Facciamo coppia fissa da 8 anni: alla passione travolgente inziale è subentrata prima la routine ed ora quasi la noia ... Occorre riprendere in mano la situazione, ma bisogna avere entrambi consapevolezza dello stato di crisi e volontà per superarlo ... Nei momenti di alta marea tante volte ho pensato che sarebbe stato bello fermare il tempo o "registrare" l'amore per ri-viverlo più tardi ...

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    1. Sai Parigino, che mentre scrivevo il mio commento, pensavo proprio a te, che vivi un amore così complicato da tanto tempo... e mai avrei voluto leggere le tue parole... mi dispiace... :(

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    2. Se avessi una risposta Parigino, se ci fosse una risposta, la condividerei volentieri con te.
      Auguri di rinnovata vivacità nei sentimenti.

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  8. è vero. niente può essere tenuto al riparo, perchè tenerlo a riparo sarebbe perderlo. solo rischiando tutto si ama davvero. e quando l'amore dovesse trovare delle sospesioni, o delle incrinature, neanche quei momenti terribili possono essere nemmeno lontanamente paragonabili alla pienezza che hai avuto.

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  9. e venti è meglio di dieci!
    :-))
    grazie!!

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    1. Io te ne mando 19. Non perchè ti voglio meno bene, ma perchè mi pare antipatico giocare al rilancio per scavalcare lost.

      Grazie per il tuo intervento. :)

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  10. quanti commenti profondi e pieni di sostanza, sinceramente anche io non ho mai capito la parabola del talento, o per lo meno da piccolo non la capivo, poi va bè ora ci sono arrivato...
    credo che la noia sia qualcosa che subentra in tutte le coppie prima o poi. perchè pur non volendolo le situazioni si evolvono anche da sole, l'opinione verso il partner cambia, perchè anche il nostro corpo cambia e anche il nostro cervello cambia...
    la vera sfida è affronarla e più che criticare il prtner bisognerebbe prima autocriticarsi e popi insieme risolvere... ma quanto è difficile!!! *K*

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    1. Già, quanto è difficile, in generale gestire il "divenire".

      Benvenuto *K*, grazie per il tuo contributo

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