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lunedì 5 luglio 2010

Agente segreto

Faccio il copia e incolla, traducendolo, di alcune parti di un bel post di un blogger americano, bisex, che ho letto questa sera. Visto che mi riguarda, lo propongo ai lettori del blog. L'originale e in versione integrale lo potete trovare qui Recentemente ho letto storie di come alcune persone sono state forzatamente smascherate nella loro natura sessuale con la motivazione di aiutarle nel loro processo di outing: amici e/o familiari hanno svelato ad altri della loro sessualità per aiutarli di comune accordo.
Per chi non dichiara la propria identità sessuale la paura più grande è proprio l'esposizione del loro segreto. Questo essere smascherati ha spinto più di alcune persone a rinchiudersi maggiormente nel proprio guscio, o ancor peggio. [...] La più grande ragione per opporsi all'outing fatto dagli altri è il diritto alla privacy. Quando una persona viene smascherata la sua privacy e la sua libertà di scelta sono violate. Il processo di "dichiararsi" è qualcosa del tutto personale che dovrebbe riflettere i bisogni dell'individuo. L'outing rompe questo processo e può interferire con la propria crescita personale. Una delle giustificazioni che spingono a smascherare le persone, così si dice, è l'ipocrisia. Le persone che vengono smascherate spesso vivono una doppia vita [...] Ma non credo che tutti debbano essere smascherati. Al contrario di quanto pensa la comunità gay non tutti hanno il bisogno di dichiararsi e di esserne orgogliosi della propria omosessualità. Abbiamo bisogno di qualcuno "in the closet" o di persone che non si sbilanciano per farne degli "agenti segreti". Certo, più gente dichiara la propria sessualità, più altra gente vede che i gay o bisex sono banchieri, avvocati, ragionieri, dottori, insegnanti e così via e che sono dappertutto. Ma, avere un "agente segreto", avere persone che non dichiarano la propria sessualità ci permette di lavorare dal di dentro, ci lascia influire nella mentalità degli etero, perchè possiamo dichiarare la nostra simpatia per la vostra causa e la gente potrebbe dire: "bene, se lui può essere solidale con i diritti dei gay, posso esserlo anch'io". Certo, in un mondo perfetto non importerebbe chi fa cosa con chi, con chi va a letto e a chi tiene la mano. Credo nell'uguaglianza dei diritti per tutti. E non lo nascondo. Nel mio piccolo forse il mio credo ha influenzato molti etero a cambiare idea. Sono un agente speciale, un doppio agente. Lavoro per entrambe le parti. E sta a vantaggio di tutti che sia così.

28 commenti:

  1. Si è vero ciascuno deve poter decidere autonomamente se dichiararsi o meno. Sarebbe bello vivere in un mondo dove non è importante se sei gay, etero o bisex e dove puoi esprimerti liberamente, ma purtroppo in nostro mondo non è così. Io ho un grande rammarico: non poter essere me stesso al 100% con la mia famiglia e con i miei amici. Mi consolerò considerandomi un "agente segreto" come il nostro amico blogger americano.

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  2. @ Lorenzo - Beh... con il tuo rammarico ci sono anch'io. E questo blog è un po' anche casa tua.

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  3. Sai (in)consapevole.. queste parole mi hanno lasciato qulche pelplessità.
    Partendo dal presupposto che nessuno ha il diritto di dire ad altri fatti o verità altrui, trovo un po'"paraculata" (concedimi il termine) definirsi agenti segreti con l'intento di aiutare entrambe le parti. Cioè sentirsi, o meglio definendosi tali, solo per sfuggire alla reale motivazione che spinge a non dichiarsi, penso sia un ulteriore colpo basso alla propria identità. Poi torno a ripetere ognuno è libero di viversi la propria vita e la propria sessualità come meglio crede, però mi chiedo e ti chiedo c'è davvero bisogno di inventarsi certi "ruoli" per poter dormire di notte?

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  4. Condivido in pieno il pensiero di questo blogger, il veder dichiarato questo aspetto della personalità, pubblicamente, specie se uno è molto giovane (ma a volte anche quando uno è adulto è la stessa cosa) può essere veramente pericoloso e destabilizzante.
    Il dichiarare la propria sessualità, (quando uno lo vuole fare, perchè non è un obbligo sociale) è una cosa che si fa quando si raggiunge una stabilità e una sicurezza in se stessi.

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  5. @ FrAnCeScO - Ma certo che è una PARACULATA bella e buona questa, ma è anche ironica, lo dicono i termini usati come "Agente-Segreto" (forse, chiedo venia, la mia pessima traduzione non può rendere l'ironia). Pone però il problema di certe forzature fatte alle persone, che talvolta diventano quasi violente. Non è questione di inventarsi altri ruoli per sfuggire alla verità, la propria verità ciascuno ce l'ha dentro e la conosce (poi dipende se la accetta... ma questo è un cammino che non può essere imposto dall'esterno).
    Mi piace ricordare le parole di Ed Koch, ex sindaco di New York, di cui si "sparlava" in merito alla sua presunta omosessualità: "No, non sono gay. Se lo fossi, spererei di avere il coraggio di dichiararlo. E' una crudeltà che siate qui a forzarmi a dire che non sono omosessuale." Capita la sottigliezza? Non dice "è crudele che mi forziate a dire che SONO omosessuale", dice "è crudele che mi forziate a dire che NON lo sono"...

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  6. Condivido in pieno il pensiero di questo blogger, il veder dichiarato questo aspetto della personalità, pubblicamente, specie se uno è molto giovane (ma a volte anche quando uno è adulto è la stessa cosa) può essere veramente pericoloso e destabilizzante.
    Il dichiarare la propria sessualità, (quando uno lo vuole fare, perchè non è un obbligo sociale) è una cosa che si fa quando si raggiunge una stabilità e una sicurezza in se stessi.

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  7. @ FrAnCeScO - Ma certo che è una PARACULATA bella e buona questa, ma è anche ironica, lo dicono i termini usati come "Agente-Segreto" (forse, chiedo venia, la mia pessima traduzione non può rendere l'ironia). Pone però il problema di certe forzature fatte alle persone, che talvolta diventano quasi violente. Non è questione di inventarsi altri ruoli per sfuggire alla verità, la propria verità ciascuno ce l'ha dentro e la conosce (poi dipende se la accetta... ma questo è un cammino che non può essere imposto dall'esterno).
    Mi piace ricordare le parole di Ed Koch, ex sindaco di New York, di cui si "sparlava" in merito alla sua presunta omosessualità: "No, non sono gay. Se lo fossi, spererei di avere il coraggio di dichiararlo. E' una crudeltà che siate qui a forzarmi a dire che non sono omosessuale." Capita la sottigliezza? Non dice "è crudele che mi forziate a dire che SONO omosessuale", dice "è crudele che mi forziate a dire che NON lo sono"...

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  8. Sai (in)consapevole.. queste parole mi hanno lasciato qulche pelplessità.
    Partendo dal presupposto che nessuno ha il diritto di dire ad altri fatti o verità altrui, trovo un po'"paraculata" (concedimi il termine) definirsi agenti segreti con l'intento di aiutare entrambe le parti. Cioè sentirsi, o meglio definendosi tali, solo per sfuggire alla reale motivazione che spinge a non dichiarsi, penso sia un ulteriore colpo basso alla propria identità. Poi torno a ripetere ognuno è libero di viversi la propria vita e la propria sessualità come meglio crede, però mi chiedo e ti chiedo c'è davvero bisogno di inventarsi certi "ruoli" per poter dormire di notte?

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  9. @ FrAnCeScO - Hai ragione, è una PARACULATA bella e buona questa, ma è anche ironica, lo dicono i termini usati come "Agente-Segreto" (forse, chiedo venia, la mia pessima traduzione non può rendere l'ironia). Pone però il problema di certe forzature fatte alle persone, che talvolta diventano quasi violente. Non è questione di inventarsi altri ruoli per sfuggire alla verità, la propria verità ciascuno ce l'ha dentro e la conosce (poi dipende se la accetta... ma questo è un cammino che non può essere imposto dall'esterno).
    Mi piace ricordare le parole di Ed Koch, ex sindaco di New York, di cui si "sparlava" in merito alla sua presunta omosessualità: "No, non sono gay. Se lo fossi, spererei di avere il coraggio di dichiararlo. E' una crudeltà che siate qui a forzarmi a dire che non sono omosessuale." Capita la sottigliezza? Non dice "è crudele che mi forziate a dire che SONO omosessuale", dice "è crudele che mi forziate a dire che NON lo sono"...

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  10. @ FrAnCeScO - Hai ragione, è una PARACULATA bella e buona questa, ma è anche ironica, lo dicono i termini usati come "Agente-Segreto" (forse, chiedo venia, la mia pessima traduzione non può rendere l'ironia). Pone però il problema di certe forzature fatte alle persone, che talvolta diventano quasi violente. Non è questione di inventarsi altri ruoli per sfuggire alla verità, la propria verità ciascuno ce l'ha dentro e la conosce (poi dipende se la accetta... ma questo è un cammino che non può essere imposto dall'esterno).
    Mi piace ricordare le parole di Ed Koch, ex sindaco di New York, di cui si "sparlava" in merito alla sua presunta omosessualità: "No, non sono gay. Se lo fossi, spererei di avere il coraggio di dichiararlo. E' una crudeltà che siate qui a forzarmi a dire che non sono omosessuale." Capita la sottigliezza? Non dice "è crudele che mi forziate a dire che SONO omosessuale", dice "è crudele che mi forziate a dire che NON lo sono"...

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  11. @ FrAnCeScO - Hai ragione, è una PARACULATA bella e buona questa, ma è anche ironica, lo dicono i termini usati come "Agente-Segreto" (forse, mi scuso, la mia pessima traduzione non può rendere l'ironia). Pone però il problema di certe forzature fatte alle persone, che talvolta diventano quasi violente. Non è questione di inventarsi altri ruoli per sfuggire alla verità, la propria verità ciascuno ce l'ha dentro e la conosce (poi dipende se la accetta... ma questo è un cammino che non può essere imposto dall'esterno).
    Mi piace ricordare le parole di Ed Koch, ex sindaco di New York, di cui si "sparlava" in merito alla sua presunta omosessualità: "No, non sono gay. Se lo fossi, spererei di avere il coraggio di dichiararlo. E' una crudeltà che siate qui a forzarmi a dire che non sono omosessuale." Capita la sottigliezza? Non dice "è crudele che mi forziate a dire che SONO omosessuale", dice "è crudele che mi forziate a dire che NON lo sono"...

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  12. @ FrAnCeScO - Hai ragione, è una PARACULATA bella e buona questa, ma è anche ironica, lo dicono i termini usati come "Agente-Segreto" (forse, mi scuso, la mia pessima traduzione non può rendere l'ironia). Pone però il problema di certe forzature fatte alle persone, che talvolta diventano quasi violente. Non è questione di inventarsi altri ruoli per sfuggire alla verità, la propria verità ciascuno ce l'ha dentro e la conosce (poi dipende se la accetta... ma questo è un cammino che non può essere imposto dall'esterno).
    Mi piace ricordare le parole di Ed Koch, ex sindaco di New York, di cui si "sparlava" in merito alla sua presunta omosessualità: "No, non sono gay. Se lo fossi, spererei di avere il coraggio di dichiararlo. E' una crudeltà che siate qui a forzarmi a dire che non sono omosessuale." Capita la sottigliezza? Non dice "è crudele che mi forziate a dire che SONO omosessuale", dice "è crudele che mi forziate a dire che NON lo sono"...

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  13. (In)consapevole ho capito il concetto, non c'è bisogno che me lo dici così tante volte eheheh vedo che pure tu sei stavo vittima della defallance odierna di blogger... cmq forse avrò letto io con i toni sbagliato il post... detto questo concordo con il concetto che ognuno non ha nessun diritto di dire le verità nascoste degli altri, anche perchè parlare troppo può fare malee soprattutto fare pressione per dire qualcosa che non is è pronti a rivelare. Vedi il caso di valerio pino(ballerino di amici di cui hanno rivelato la sua relazione con Ricky Martin).. nn capisco a chi faccia del bene fare l'outting di qualcuno. ma il rispetto della personalità dove è finito?

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  14. @ FrAnCeScO - Sai che credo che la defaillance non sia del tutto risolta? Che casino ah ah!

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  15. OGGI è UN NUOVO GIORNO.. IL CAOS è FINITO AHAHAH SPERIAMO.. CIAO E BUONA GIORNATA

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  16. Non è affatto male come post..
    Io non mi definisco "agente segreto" certo non sbandiero ai quattro venti il mio orientamento sessuale ma ho diciamo fatto capire ad alcuni amici che non è una cosa sbagliata essere così.. certo per farli capire di più mi sono dovuto far scoprire. Ma è così bello non nascondersi più almeno con quei due amici di sempre..

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  17. @ Arpa - benvenuto. Per fortuna non tutti devono essere agenti segreti. Complimenti per la tua serenità a mantenere una certa discrezione senza dover troppo mascherare.

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  18. a grazie mille..ma ormai ti seguo da mesi..

    Ho trovato questo post interessante non ho resistito dal commetare..

    Mi sento molto fortunato per la mia serenità..

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  19. Credo che la condizione " agente-segreto" , o come con qualsivoglia nome la si chiami, è un pò la condizione che ogni gay mai dichiarato vive una volta nella propria vita. Purtroppo ci sono tante persone che, vedendo in te quell'" atteggiamento", vogliono per forza che tu lo dica e ti dichiari, dicendoti " oh tesoro, ma per me non cambierebbe nulla, a me lo puoi dire" e via discorrendo....purtroppo sono pochi quello che lo fanno veramente per il tuo " bene"; io credo invece che molti ci godano del fatto che tu ti sia dichiarato, cosicchè questi possano affermare trionfanti " L'AVEVO DETTO IO!". Questa è una cosa che odio....certo poi ognuno la vive in maniera del tutto soggettiva e personale; se si ha la fortuna di vivere in una comunità propensa ad accoglierti e ad accettarti per come sei...perchè non farlo? L'idea però che mi turba è che molti fanno outing come se per " liberarsi da un peso": come se si volesse essere lasciati definitvamente in pace. Ma la nostra sessualità non è un peso...solo magari noi la vogliamo tenere un pò più riservata ;). Bel post comunque !

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    1. Quanto ferisce quel "L'avevo detto io!" Grazie per il tuo intervento!

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    2. Mah, secondo me ferisce molto di più il "non si vede proprio!!!". Vi prego, non state nel closet solo perché siete troppo orgogliosi per dare ragione a chi è abbastanza maturo da porsi delle domande e non dare per scontata l'eterosessualità come se fosse una legge incontrovertibile per le persone comuni!
      Magari dire "l'avevo detto" è sgarbato, o è detto per ferire, ma almeno denota capacità di osservazione. Dire "non si vede", spesso con le migliori intenzioni, è davvero raccapricciante e denuncia "la patologia di una società che rifiuta di riconoscere lo spettro del gender proprio come rifiuta ciecamente di vedere lo spettro completo delle razze e della sessualità" (cit.).

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    3. Bah! Secondo te uno sta in the closet solo per orgoglio?
      Facile fare i froci coi culi degli altri: dovete uscire, dovete esprimere, dovete fare. Io credo sia meglio il "è bello uscire, è bello esprimere, è bello fare". Insomma, la solita differenza SOSTANZIALE tra l'obbedire e il scegliere, tra le forzature ed il rispetto.
      Il "l'avevo detto io" o il "non si vede proprio" raccontano sempre di un giudizio sulla persona.
      Apprezzo il rispetto più della "capacità di osservazione". Il primo è un valore, il secondo solo una caratteristica.
      Grazie per l'intervento.

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  20. Uhm.. credo occorra qualche distinguo: se ci si limita a fare gli agenti segreti, massimo rispetto per le scelte individuali di ognuno.
    SE però questi "mata hari", oltre a non dichiararsi, inveiscono un giorno sì e l'altro pure contro le perversioni degli invertiti.. beh, sputtanarli credo sia doveroso & necessario; e poi, volete mettere il sottile piacere che può dare smascherare le loro ipocrisie?

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    1. Beh certo! Ma se leggi bene qui si parla di agenti segreti che aiutano la società ad aprirsi al rispetto, mica ad inveire.
      Sennò il ragionamento del blogger non filerebbe. :)

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  21. Io credo che il blogger si riferisse anche a qualcos'altro. Nella società americana, l'outing viene spesso indirizzato a persone, spesso molto conservatrici in pubblico ma gay nella vita privata, che dicono un sacco di minchiate sui gay in pubblico e perciò vivono una vita altamente incoerente. E allora, alcuni gay decidono di smascherarli per mettere loro e il pubblico a confronto della loro ipocrisia...Era il caso del senatore repubblicano Larry Craig che, in parlamento e nei suoi voti era chiaramente anti-gay (ed era anche sposato), ma che poi è stato beccato a cercare di farsi un 'trick' nell'aeroporto di Minneapolis... lo stesso è successo al predicatore Haggard che insultava i gay ma che poi è stato 'outed' da uno dei gigolò gay coi quali aveva iniziato un rapporto segreto. In questo caso, io sono assolutamente per l'outing. Non me ne frega niente della loro privacy quando sono così ipocriti...

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    Risposte
    1. Benvenuto coloradofather, grazie per il tuo contributo. Come leggerai dai commenti degli altri e dalle mie risposte credo di aver già espresso con chiarezza il mio punto di vista e i miei distinguo. :)

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    2. sono assolutamente d'accordo con color

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