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giovedì 22 luglio 2010

Sapersi complicati

Ieri sera, finalmente mi son rivisto dopo 3 settimane con A.
Non ero del tutto sereno in questi giorni. A parte gli insorti impegni prima miei poi suoi, negli ultimi giorni sentivo una certa freddezza nei pochi contatti via msn e sms.
E' quella sensazione, che odio e che caratterialmente non ho mai accettato, di "sentirmi di troppo". Devo dire che questa è una mia complicazione: mi rendo conto che mi capita a livello generale in molte relazioni interpersonali e qualche volta, la riconosco, è semplicemente una mia masturbazione mentale.
Fatto sta che, semplificando, i punti della situazione sono i seguenti:
1) fra me ed A. non c'è una relazione;
2) A. non mi ha mai nascosto di vedersi con altre persone. Dopo anni e anni a negarsi ha iniziato ad incontrare persone con meno remore di quante ne ho ancora io. Su chi, quanti, la frequenza... non ho mai voluto sapere più di tanto. Qualcosa mi racconta ma io non chiedo;
3) con A. c'è una importante "sintonia" a livello sessuale: io, non proprio navigato in sesso gay, vivo i nostri incontri con una soddisfazione realmente alta e mi stupisco di me stesso, A. esprime [e non solo a parole ;-)] un coinvolgimento totale;
4) definiamo la nostra "storia" come un'amicizia ricca di complicità;
5) ci piace passare, dopo "l'urgenza" del sesso, del tempo assieme, chiacchieriamo, ci raccontiamo, andiamo al bar... e nelle serate solo on-line passiamo molto tempo a vedere fotografie, scambiare musica, parlar di viaggi, come amici che escono insieme;
6) entrambi siamo "in the closet" e nessuno dei due desidera aprirsi e "impegnarsi". Ebbene, la settimana scorsa, dopo un po' di freddezza percepita ai miei inviti gli ho espresso con semplicità che avrei aspettato un suo contatto, visto che mi sentivo rompiscatole. Il messaggio di risposta è stato "NON 6 UN ROMPIBALLE". E ieri sera, a chiedermi di incontrarci è stato lui: "ti va di vederci?". Naturalmente ho accettato. Beh che dire... la prima parte della serata è andata... ok, diciamolo, PIU' CHE BENE! ;-) Poi però quella sensazione di freddezza è ritornata e mi ha lasciato, devo dirlo, l'amaro in bocca. Poche parole, molti riferimenti ad altri che lo hanno ricontattato...una sensazione, e qui non so se è ancora una delle mie menate, che la nostra storia stia iniziando ad affievolirsi. A dirla tutta, non da parte mia, anzi, io sento il bisogno di incontrarmi di più. Ma ho quella sensazione che ci si vedrà forse ancora qualche volta poi, forse perchè i bisogni sono appagati da altri, ci si disperderà. L'inizio della fine. E qui, anche se ci metto la razionalità, capisco che complicato lo sono davvero, e pure scemo: non voglio impegnarmi, non voglio costruire una relazione, ma il pensiero di perdere un'amicizia complice (la prima continua, dopo alcuni... rari, sporadici e troppo diluiti nel tempo... incontri con altri uomini fino ai miei 40anni) mi mette tristezza. Beh, per ora mi dico che devo essere contento già per quanto ho avuto ma l'amaro in bocca lo sto percependo e mi sarà fatica digerlo.
Sarò felice di sbagliarmi.

18 commenti:

  1. (In)consapevole non sai quanto ti capisco, in passato molte volte ho avuto questa sensazione, è il più delle volte erano solo un mie paranoie, che mi hanno portato a complicare certi rapporti. Forse l'immaturità, la poca esperienza, il desiderio di avere per me un po' d'amore diverso da quello "materno", mi spingevano oltre ai miei limiti e facevo cose per me discutibili anche sul momento in cui le vivevo. Vuoi o non vuoi pure tu, benché non sia anagraficamente un addolescente, da un punto di vista sentimentale lo sei e vivi tutto con la paura di sbagliare o di uscire dall'armadio (concedimi il termine)e questo ti porta a sentire disagio perchè (benché tu abbia precisato più volte nei punti sopra che non è così)credo che A. non sia un semplice amico con cui esci a bere qualcosa o con cui fai del sesso fine a se stesso, bensì è colui che ti ha fatto conoscere un lato dell'omosessualità forse mai provato e che tutto sommato non ti spiace e che non vuoi perdere. Come sempre ti chiedo scusa se mi sono lasciato andare con le parole e che mi sia lasciato andare a considerazioni forse (anzi di certo) errate.
    A presto.
    FrA'

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  2. @ I'M So GUY - Grazie. Son felice per la tua esperienza di coppia. Vedi però, io son complicato, e l'idea di una relazione e di "innamorarmi" mi mette timore. Vorrei solo poter fermare la situazione a questo livello e per ora congelarla così...

    @ FrAnCeScO - Non c'è molto di errato in quel che dici. Ad esempio "l'adolescenza sentimentale" è vera, ad esempio che A. mi abbia aperto un mondo nuovo anche. Non chiedere scusa, le tue considerazioni sono legittime e rispettose. Anzi, ti ringrazio.

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  3. Le relazioni sono complicate specie quando uno cerca di mediare tra la razionalità e i sentimenti, ma noi esseri umani siamo fatti così.
    Anche io ho vissuto una cosa simile anni fa e ancora oggi mi chiedo "se avessi fatto" "se avessi detto" la cosa sarebbe andata diversamente.
    Quallo che posso dirti è cerca di superare questo senso di amarezza e di paura, perchè a volte viene percipito dall'altro anche empaticamente per un desiderio di allontanarsi e fa accadere quello che più temiamo.

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  4. @ loran - si, il rischio è proprio che siano le mie menate a creare scompiglio. Ma non possiamo, anche razionalmente, comandarci più di tanto. Life is complicated... So am I

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  5. Ma per che no ti vuoi bene qualche volta, sei uno uguale a me, pensi sempre che qualcosa in te no va?? che se tutto diventa freddo e per colpa tua? basta!!!, penso lui sta bene con te, se non no ripetteva, ma se comincia a allontanarsi magari anche e problema suo, allora tu non negarti anche l'oporttunita di trovare gente nuova. Dentro o fuori dal closet hai tutto il diritto a goderti la vita, ad avere un raporto serio o a andartene con mezza Italia ( anche parte della Spagna se vuoi) Ripetto quello che ho detto una volta, vorrei che venissi qua o in qualsiasi parte del mondo lasciando queste paure chiuse soto chiave. E questo che ti dico me lo ripetto anche a me.
    Un abbraccio
    Lo spagnolo

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  6. sai la sensazione che mi dai?
    che tu ti senta "usato", ma che non lo voglia ammettere perchè occhio non vede, cuore non duole. e da questo deriva il tuo comprensibile "fastidio".

    spero, naturalmente, di sbagliarmi!

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  7. ma perchè gli uomini hanno tutti questi problemi nell' impegnarsi??? non riesco a capire perchè non hai il desiderio di una storia vera, anche se "nell'armadio"....io, seppur ventunenne, la preferirei sopra ogni cosa....sarò forse romantico io....cmq non è un rimprovero, ma il post delle relazioni tratto dal piccolo principe è ancora fresco, eheh....
    comincio a firmarmi cmq....come "la volpe" :D ;D

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  8. @ Lavega - è possibile, lo posso ammettere bene, ma quello che mi dico è che questa condizione era chiara dall'inizio. Nessuna "relazione" è stato anche chiesto da me. Credo anche che ci siano molte mie paranoie in questa situazione. Più semplicemente una relazione nata da sole urgenze fisiche non può che portare ad un certo disinteresse. Eppure, non è del tutto neanche così perchè dietro ai nostri incontri ci son state tante chiacchiere, molto scambio, etc...
    Boh! :)

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  9. @ la volpe - forse semplicemente perchè A., con cui sto bene, non lo sento tuttavia come un amore ma lo voglio come amico complice. Quando scatta invece l'amore non c'è età che tenga, 21, 40, 90...
    E' giusto e sano che alla tua età tu ambisca ad una storia VERA! E te la auguro. E' il bisogno di tutti.
    A 40 una storia in the closet è solo un po' più difficile da gestire... Ma sai, la vita ci insegna sempre qualcosa e non si finisce mai d'imparare.
    Considera infine che, con gli anni, si tengono in considerazione anche certe cicatrici. Fan parte del bagaglio di tutti, servono anche quelle, ma poco alla volta i piedi, se anche non son di piombo, diventano comunque pesantini ;-)

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  10. ho capito: è solo paura di perdere una persona con cui puoi essere veramente te stesso, un pò come il blog, ma una persona in carne ed ossa non ha paragoni. e la paura di essere scoperti insieme rende tutto più piccante.

    ps: ti rendi conto che ci stai trasformando tutti in psicologi? :D

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  11. @ Lavega - ecco, hai dato forse una buona definizione: paura di perdere una persona con cui posso essere veramente me stesso.
    Dove non ci azzecchi è sulla paura dell'essere scoperti: altro che piccante, mi passa la voglia solo a pensarci.

    P.S.: Non è colpa mia, io ho postato il mio vissuto. Siete voi che fate l'analisi e date consigli ;-)


    Scherzi a parte: l'interazione, almeno qui nel mondo virtuale, mi fa sempre piacere. Grazie a tutti

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  12. è da poco che leggo il tuo blog(mi piaci un casino)siamo molto simili,le tue parole mi hanno fatto venire il magone e mi sono deciso a scriverti.anch io sono un "complicato" e per giunta piu grande di te con la brutta sensazione di avere sprecato tempo e non poterlo recuperare.
    naturalmente non riesco a darti consigli o a darti sollievo... ne avrei bisogno io!
    scusa e grazie

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  13. @ Anonimo - innanzitutto elimina le scuse: di cosa ti devi scusare? Poi il grazie lo giro anche a te perchè questo blog è per me l'occasione di sfogare pensieri e pruriti che altrimenti dovrei tener per me e soprattutto mi fa scoprire spesso che la mia situazione è abbastanza diffusa e comune. Ora, non è che per questo vale il "mal comune, mezzo gaudio", ma sentirci meno soli e più "normali" (brutta parola!!!) di quanto ci percepiamo, forse ci aiuta a stare un briciolo meglio. Benvenuto nel blog e se ti va, commenta molto liberamente, magari mantenendo l'anonimato ma creandoti un soprannome di fantasia per sapere che chi scrive sei tu!

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  14. Credo che quello che senti sia un po' tutto quello che abbiamo sentito noi quando ci siamo lasciati andare in questo mondo che pensiamo "proibito" e che la gente non sappia far altro che giudicare negativamente.
    Anche io ho avuto le mie prime esperienze con le amicizie particolari, quelle che definivo "più che amicizie", dove certamente la complicità era elemento fondamentale.
    Ma poi ci si rende conto che tutto questo "sa di poco" che ci si sente solo in balia delle sensazioni, della passione e perchè no, anche un po' degli ormoni...
    Tutto questo è naturale, ognuno di noi lo vive più o meno intensamente, più o meno a lungo...
    Magari arriva un momento in cui si dice basta e allora desideri con tutto il cuore una relazione, fregandoti di tutto il mondo che non sa fare altro che criticare e giudicare, come è successo a me.... Dopo anni di amicizie particolari, ora vivo una stupenda storia d'amore che dura da più di tre anni e che non smette mai di sorprendermi per quanto è bella. E ti rendi conto che con la persona giusta la monotonia e' soltanto una paura irrazionale.
    Goditi questi momenti e vivili intensamente!!

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  15. @ Kalepo - grazie e benvenuto nel blog. Si, il bisogno di una relazione vera probabilmente emergerà anche se all'oggi non è quello che desidero del tutto: mi vengono in mente le troppe implicazioni, le troppe complicazioni. Ma capisco la tua gioia e ti faccio il mio augurio per la vostra vita di coppia.

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  16. scusa se magari finisco per rigirare il coltello nella piaga...

    ma se ti dovessi chiedere se non ti piacerebbe, anche solo per curiosità, vedere come ti sentiresti ad avere una storia 'seria' (nel senso di 'basata su una scelta concordata in due') con A., così, senza pensarci più di tre secondi, cosa ti risponderesti?

    (non c'è bisogno di rispondere davvero, claro ;-) )

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  17. @ Anonimo - mica facile come risposta, altrimenti non sarei "Complicato". Il mio pensiero è più articolato: una storia seria con A. forse no, ma mi mancherebbe, molto, quella complicità creata e quella possibilità, per una volta nella mia vita, d'esser me stesso.

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