Andrew Beyers |
Il rugby sta diventando la mia passione di questi ultimi anni. E' iniziata come interesse per quegli uomini possenti, vigorosi, fieri maschi per poi catturarmi proprio come sport, con le sue regole, con le sue azioni, con la sua tecnica, il suo divertimento.
Il rugby è un gioco metaforico: le sue regole non sono casuali e da quelle nascono significati ed "esercizi" per la vita.
E' quello che cercano di dimostrare Mauro e Mirco Bergamasco, insieme a Marco Rampin, medico, psichiatra e psicoterapeuta che hanno scritto un libro sul Rugby che mi sta decisamente appassionando. E' un libro che parla di questo sport ma anche della vita. Attraverso l'analisi del gioco si prova a convertire in significati più ampi il nostro essere persone e, viceversa, attraverso la vita si trovano significati alle regole di questo sport.
Il titolo è di per se emblematico: Andare avanti guardando indietro
e la quarta di copertina già spiega bene cosa potremo trovare dentro:
I fratelli Bergamasco |
Guardando l'indice ho subito pensato che i cinque capitoli fossero una palestra di vita e nello specifico una palestra per la propria consapevolezza e il coming out.
Vi sembro esagerato? Guardate qua:
Capitolo 1° - Pensare diversamente;
Capitolo 2° - Domare la bestia;
Capitolo 3° - Vincere la paura;
Capitolo 4° - Andare controcorrente;
Capitolo 5° - Diventare migliori
Che ne dite? Pensare diversamente a se, alla propria sessualità vissuta come sbagliata; dominare gli istinti ripensandosi come persone con bisogni affettivi e relazionali e non solo fisici; vincere le paure, i blocchi, i giudizi; andare avanti per il proprio percorso seppur diverso da quello indicato dalla "maggioranza"; vivere con consapevolezza per realizzarsi ed essere, di conseguenza, migliori.
Forzato? Forse. Ma subito ho pensato a questo, perchè questo è il mio vissuto.
All'interno del libro tante riflessioni che meritano più d'una sottolineatura.
Eccone una, a titolo di esempio, sul rugby come sport che ti fa sporcare di fango:
Il fango ci ricorda che solo mettendo le mani in pasta e «sporcandosi» con la materia si riesce ad avanzare: si deve imparare a vincere le ritrosie, e soprattutto il bisogno di preservare un'immagine che, erroneamente, si ritiene di dover offrire agli altri, come se dal giudizio altrui dipendesse la nostra serenità o il nostro talento. E ancora: solo esponendosi al rischio di cadere rovinosamente a terra ci si può avventurare in imprese degne di questo nome. Il fango ce lo ricorda, perché ogni volta che ci rialziamo ce lo portiamo addosso.
Infine: cadere e finire nel fango non è una sventura irreparabile, ciò che conta davvero è rialzarsi. Continuare a giocare andando fieri del fango che ci colora il corpo e la divisa è il modo più diretto per proclamare che la vera grandezza, come abbiamo già detto, non consiste nel non fallire mai, ma nel volersi risollevare sempre.
Bello, no?
E allora continuo a leggere e a lasciarmi appassionare da questo sport.
E corro tentando di far meta, quella della serenità personale, che non è detto che riesca ma che val la pena tentare nonostante le botte, la fatica, il sudore e, appunto, lo sporco del fango.
Gavin Henson |
E poi, diciamocelo, non è uno sport che da solo merita visti i bonazzi che si incontrano in questi campi!
Gavin Henson |
William Zillman |
No, non penso sia forzato il paragone. Anzi... il mio percorso di accettazione della mia parte "Gaia" potrebbe essere benissimo riassunto dall'indice di questo libro.
RispondiEliminaFinalmente sono tra il 4° e il 5° capitolo, ma so che, al termine di questo "libro", ce ne saranno tanti altri, magari più lunghi o più corti... fortuna che sono un gran divoratore di libri.
PS: a proposito di libri... finalmente sto leggendo "Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?" e mi sta piacendo tantissimo. Inoltre ho visto alla Feltrinelli l'altro libro che avevi consigliato ultimamente (non mi ricordo il titolo per ora) e penso che domani lo comprerò :)
Sono affamatissimo di libri!!!! Anche se, ora che inizia la valanga di esami, dubito che troverò molto tempo per leggere :(
Il paragone non è forzato affatto.
RispondiEliminano, non mi hai convinto. Ciao. Hansstainer
RispondiEliminaBello! Mi piace! Interessante parallelo... Azz... Vuoi convincerci proprio oggi che da me ha fatto un temporale assurdo! Vabbè, dai, corro in giardino a sporcarmi tutta... corrroooo!!! ;)
RispondiElimina@ Febo - uh, ma allora sei avanti! Già al quinto capitolo della tua vita :)
RispondiEliminaP.S.: son contento che apprezzi il Buzz Aldrin, davvero è un romanzo che non lascia indifferenti.
@ loran - bene, mi fa piacere non essere il solo ritrovarmi in questa connessione.
@ Hansstainer - mannaggia! E io che pensavo di convertire tutti i miei lettori per una "mischia" collettiva ... :)
@ Miky - Rotolata nel fango? Mo' vengo li e te prendo! Ci penso io a darti una... "ripulita"
Ti, guada tono tuta porca, veni plendelmi... :P
RispondiEliminaBello il paragone che hai fatto! Io invece odio sporcarmi quindi niente rugby :)
RispondiElimina@(In): sarò pure al 4° o 5° capitolo... però qualche "pagina" mi sa che, nella foga, me la sono saltata... quindi a volte, bisogna tornare un po' indietro a controllare quello che non si è letto. Sennò non si capisce la storia...
RispondiElimina(mi diverto un sacco quando parlo per metafore xD)
Adoro il rugby. Un vero sport fatto da veri sportivi. Essendo di Treviso, qui è molto vissuto grazie alla Benetton Rugby e ti devo dire che qui è osannato come il calcio....e poi i rugbysti sono al di fuori da quel mercato che ormai ha pervaso il calcio infangandone la nobiltà. E i rugbysti, grazie allo sport che praticano devo dire che sono persone davvero speciali, oltre che dei manzi da paura!
RispondiElimina@ Miky - a quest'ora ti sarai già ripulita?
RispondiElimina@ Still - io "fatico" a sporcarmi nel senso indicato dal brano che ho postato
@ Febo - parlando sempre per metafore: il libro della nostra vita si arricchisce ogni giorno di nuove pagine ma anche di concetti da ribardirsi, da corsi e ricorsi. Non si finisce mai di costruire se stessi...
@ MicrOO - Benetton Treviso in Celtic League da quest'anno: avrà aggiunto qualche spunto in più di "internazionalità" alla tua bella città. Ricordo un tuo post quando avevi incontrato la squadra in una pizzeria... Che invidia!
Hai sottolineato una cosa bella: la vera sportività che nel rugby si trova ancora! Grazie
Docciata e pronta per nuove, incredibili avventure.... Parto con la sigla???? :D
RispondiElimina@ Miky - incredibili... avventure... Due sole parole e mi hai già ringalluzzito! Anche senza sigla!
RispondiEliminaHahaha... E' a questo che servo, no?!?!?! :D
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