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martedì 15 maggio 2012

I padri dei figli (gay)


Un lettore del blog mi ha chiesto una riflessione in merito al rapporto vissuto con la figura paterna.
Riporto uno stralcio della sua mail:
"Spesso, soprattutto in chi considera l'omosessualità una patologia o comunque causa di condizionamenti a livello psicologico, tra cui Freud se non sbaglio, è diffusa la teoria secondo cui un ragazzo sarebbe portato a diventare o comunque ad accentuare la sua omosessualità a causa ad esempio dell'assenza paterna, sia fisica, quindi magari un padre morto o lontano, sia non fisica diciamo, nel senso di un padre presente fisicamente ma assente, che non dimostra attenzione e affetto verso il proprio figlio etc. ragione per cui il ragazzo sarebbe portato a colmare la carenza di affetto e presenza paterna in altri uomini. Tu cosa ne pensi a riguardo? Nel tuo caso ad esempio, come è e come è stato in passato il rapporto con tuo padre? Puoi "accusarlo" di assenza o di "carenza affettiva"?


La mia risposta è stata che non considero la mia condizione omosessuale conseguente al rapporto con mio padre. Non so se questa teoria sia valida, personalmente non mi pare di leggere nel mio vissuto aspetti che riconducano la mia natura sessuale a dinamiche inerenti alla mancanza della figura paterna.
Mio padre è stato un padre normalissimo, un bravo padre, coerente: ho sempre avuto stima di lui senza averlo mai vissuto come santo o eroe. Neppure ho mai vissuto con lui grosse conflittualità, se non le normali e sane che si vivono durante la crescita, quando il conflitto è anche un modo per definire la propria identità. E' sempre stato un padre presente sia fisicamente, sia affettivamente, pur essendo nella nostra famiglia tutti restii e parchi di manifestazioni d'affetto, una famiglia, la mia, con un'espressività dei sentimenti "in the closet", guarda caso.
Insomma, scene come questa

scordatevele. Ma ciò non significa che non si respirasse affetto o vicinanza.


Ho quasi sempre pensato che il coming out famigliare, pur difficile per l'età dei miei (altra generazione, altri tempi, contesti culturali molto provinciali e contadini), sarebbe però stato un po' meno difficile farlo con mio padre. Generalmente accade il contrario, sono le madri che raccolgono certe rivelazioni. Io consideravo meno difficile farlo con mio padre non perchè notassi in lui un differente atteggiamento (più tollerante o più aperto) rispetto a mia madre, ma perchè mi aspettavo una "comprensione" maggiore della mia  sessualità perchè, pur "frocio", la vivo come una sessualità da "uomo", la mia.
Mi dicevo, "avrà avuto anche mio padre nella sua adolescenza amicizie con scambi ormonali? Avrà provato qualche volta un dubbio, prima di innamorarsi, eccitarsi, sciogliersi per le donne?". Pensieri forse ingenui i miei, eppure li vivevo come "possibili".
Me li facevo ricordando me e i miei amici etero coi quali c'era stato scambio di toccatine.
Ecco, in questo senso un padre forse avrebbe capito un briciolo di più.

Invece la vostra esperienza com'è? Vi ritrovate nelle domande fatte dal mio lettore?

[Cercando fotografie che rappresentassero l'immagine padre+figlio gay, mi sono imbattuto nel promo di una piece teatrale ora in scena a Los Angeles. Chi andasse da quelle parti potrebbe vederla e poi raccontarcela (si dice che i gay, quella lobby di ricconi, siano sempre in giro per il mondo, quindi...).
Si intitola Finding Fossils e racconta del ritrovo tra padre e figlio nel cottage di famiglia, a seguito di un lutto famigliare. Dall'elaborazione di questo lutto nasce uno scambio che racconterà le loro idee e le loro differenze. Scambio che li porterà a comprendere che il legame che vivono è molto più forte di quanto si aspettassero.
Mi piacerebbe vederla...]



22 commenti:

  1. Il mio rapporto con mio padre potrei descriverlo come il tuo... però la sai la cosa bella? Il nostra rapporto s'è rafforzato proprio dopo il coming out. Oggi mi ha chiamato dicendomi che sta leggendo un "certo" libro, e sentire che lo apprezzava che si ramaricava per quelle storie e che apprezzava la maniera con cui venivano riportate, mi ha regalato una bella sensazione... Lo dirò fino alla fine anche al costo di sembrare patetico, ma i miei genitori non li cambierei con nessuno percé se oggi sono quello che sono è tutto merito loro.

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  2. Il rapporto con mio padre? Quando ne avrò uno allora te lo racconterò. Cioè, francamente mio padre con me è sempre stato quasi completamente assente. Sarà per quello che preferisco i maschi? Boh, per me la questione "gay si nasce o si diventa" è una delle cose del tipo "è nato prima l'uovo o la gallina"

    LDJ-88

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  3. Io reputo la sessualità (come tanti altri aspetti della vita) molto legata alla psiche umana... ovviamente l'omosessualità può essere "aiutata" in questo frangente, su un fattori di gusti. Io noto molto l'attrazione verso persone che mi sappiano insegnare e regolare nei comportamenti, forse proprio perchè non ho mai avuto guide nella mia infanzia.
    Forse le botte prese mi hanno spinto ancora di più nel cercare contatto fisico per sentirmi protetto.
    Ma nonostante tutto non reputo mio padre "responsabile" della mia sessualità.
    Ovviamente questo è un discorso molto ampio, anche nella sessualità eterosessuale questo è un fenomeno presente (partner simili ai genitori o cose simili).
    Io reputo la sessualità una cosa di altamente complesso, ovviamente la psicologia umana influisce su essa fino a un certo punto.
    Se ti piace l'uccello, non smetterà di piacerti da un giorno all'altro e sicuramente non è colpa di un padre assente se ti piace fare le pompe...
    Sono gusti, il rapporto può solo influire solo su fattori inferiori come differenze caratteriali e gusti di tipologie.. almeno questa è la mia idea.
    Inoltre sono presenti anche casi di omosessialità indotta... dove incosciamente scegliamo la cosa che ci manca di più come primaria.. ma il 99% delle volte non è così.
    Il rapporto come mio padre lo sai.. ne ho parlato talmente tanto nel blog da avere la nausea.. la cosa che mi spaventa è vedere come verrà su mio figlio, crescere con la certezza di avere un padre dichiaratamente bisessuale.. staremo a vedere hehe

    Bel post come sempre :)

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    1. bè avere un padre che è sincero anche su certe cose su cui molti altri mentono fino all'impossibile... secondo me verrà su un figlio eccellente! Non credo ci sia mai da spaventarsi a priori. Figli di delinquenti sono spesso persone più che oneste e viceversa. Se pensi che tuo figlio possa avere da ridire sul tuo comportamento, l'importante è che sappia che tu sei sincero con lui e con tutte le persone che frequenti, o mi sbaglio?

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  4. Se la mia esperienza può aiutare a fare una casistica,ebbene:
    il mio vecchio era sempre,troppo presente,con lui addirittura facevamo i compiti a casa e ha sempre cercato di avere un rapporto con me.
    era mia madre molto gelosa di questa ns. complicità e non ha mai persa occasione per farmelo sminuire ai miei occhi ( Papà era un vero e proprio "mandrillo" con le donne).Quando, da adulto ho lavorato lontano dalla mia città d'origine ed ho portato il mio "room-mate", lui ha capito tutto e mi ha detto :tu vivi come avrei voluto vivere io.Ovvio si riferiva alla mancanza di responsabilità.A me fa piacere pensare... che lui avesse fatto violenza su se stesso e,dalle "toccatine" tra amici, sia passato ad una girandola di donne.Mia madre invece mi ha detto "è come un fratello per te,vero?" in tono angosciato.Et voilà questa è la mia testimonianza:per la cronaca il mio "room mate" divide ancora da 35 anni la casa con me.Luigi43

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  5. Ma nooooo!!! Mi hai fregato l'idea del mio nuovo post!!! E' da tempo che pensavo di scrivere un post sul rapporto padre-figlio alla luce della propria omosessualità... vuol dire che ho aspettato troppo tempo per scriverlo e l'idea è volata da una mente all'altra -.-"
    xD ahah... a parte gli scherzi, vuol dire che il post lo scriverò lo stesso anche per rispondere alla tua domanda u.u

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  6. Si anche il mio caso è simile a quello di (In) mio padre è stato sempre presente anche se con qualche difficoltà ad esprimere l'affetto ma questa è una caratteristica molto comune nei maschi mediterranei quindi non penso che sia alla base dell'omosessualità dei figli.
    E' la stessa cosa che si diceva delle madri autoritarie ma studi recenti hanno sconfessato questa teoria.

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  7. ... bene, se il mio bimbo si scoprirà gay, potrò dirgli: "vedi? tutta colpa di tuo padre che è sempre in giro per il mondo!!!"
    Scherzi a parte, davvero pensiamo che un problema così complesso come la sessualità di una persona possa essere ricondotto ad un'unica causa? Non ci credo e credo che alla base di tutto ci siano caratteristiche che sono "nostre" sin dalla nascita, che sono impossibili da ignorare, pena gravi danni a tutto il nostro apparato fisico e psicologico.
    Quante sono per esempio le persone cresciute senza un padre? mica tutti sono gay... e quante sono le persone cresciute in famiglie omosessuali? sono tutte omosessuali? non credo proprio.
    Comunque, riflettendo, il mio bimbo, che cresce in un ambiente pieno di donne (mamma, tata, nonne, zie, maestre, sorelle e cugine) ha sviluppato un fortissimo attaccamento alle figure maschili, sia adulte che coetanee, ma secondo me è più un meccanismo di autodifesa... noi donne siamo veramente durissime da sopportare!!!! aahahahahh
    Baci Luci

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  8. Io ho un rapporto conflittuale molto forte con mio padre, dovuto al suo atteggiamento morboso e tuttaltro che sano. E' una persona istruita, autorevole ed autoritaria, ma problematica nella vita privata ed emotiva.
    Sono l'unico maschio in mezzo a tante femmine e lui m'ha sempre considerato un'estensione di sè stesso, con l'aspettativa che io sarei stato "l'orgoglio di famiglia" avrei preso tutta la sua esperienza, quella di suo padre e colmato magicamente le loro 'lacune'. Anche dal punto di vista lavorativo, fin da bambino. M'ha causato enormi problemi (come la sua famiglia a lui, aspettative su aspettative), ora cerca di trattarmi benissimo per "ricucire", cosa che a me non interessa.

    Per assurdo, penso che per quanto riguarda il discorso bisessualità potrei parlarne senza alcun problema, credo che abbia una mentalità molto aperta riguardo quest'argomento.
    Peraltro è laureato in filosofia, metà dei suoi idoli avevano amanti maschi...

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    1. pressochè la tua storia mi identifica...che bel post...crdo che ogni blogger dovrebbe farne uno personale!

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  9. I miei mi hanno avuto giovanissimi... e mio padre, ricordo, mi rimproverava sempre per qualsiasi cosa facevo di male...ma ero un bambino, non lo capiva? O meglio, non poteva insegnarmelo con altre modalità? Rispondeva: "fai così", ancor prima di aver capito come si fa...Spesso usava le mani per farmelo capire, facendomi male, mi arrabbiavo ma credevo fosse normale perchè negli anni 90 era solito alzare le mani sui figli...i miei amici le prendevano sempre...io non ho mai giocato in strada sino ai 10 anni...al contrario di mio fratello più piccolo...ero sotto la campana di vetro per loro!Si, ho dato la causa a mio padre, ma negli annimi son rafforzato e ho dato la causa a tuut'altra cosa molto personale... Se sono così è perchè la mia testa dice di fare cosi... Punto e basta. Grazie Freud per aver studiato per noi...

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  10. nmon so se faccio statistica ma mio padre è stato parecchio assente affettivamente parlando (come qualcuno qui ha detto, è un maschio italiano e quindi anaffettivo). Sono cresciuto con una madre abbastanza normale, anche se un po' frustrata da un padre che la lasciava sola tutti i sabati sera perchè lui andava a giocare a carte. Ho una sorella che ha fatto da "balia" me e a mio fratello (più grande di me di 1 anno e mezzo). Non so, alcuni studi dicono che il 3 figlio solitamente è gay perchè durante la gestazione assorba e crei una specie di compiacimento nei confronti della madre e quindi si modelli alle sue necessità. Obiettivamente mi sento molto "compiacente", cerco sempre l'apprezzamenteo da parte degli altri per tutto ciò che faccio, mettendo in secondo piano le mie reali necessità o voglie. Poi avere un padre che non mi ha mai detto "sei stato bravo" forse m'ha condizionato. Sia chiaro, niente botte o violenze verbali, ma una specie di affetto mancante. E nel compagno cerco sempre una maturità fisica o caratteriale che mi è mancata non avendo avuto un padre vicino

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  11. Io non credo che mio padre c'entri.
    Come spesso capita, non ho avuto un grande rapporto con lui, ma quel poco era discreto.
    Non credo che uno diventi gay per merito/colpa dei genitori.
    Invece io sono stato a lungo misogino per il PESSIMO rapporto con mia madre (che dura tutt'ora...).
    Le mamme ce le scordiamo?
    Fanno male (e molto) anche loro quando si impegnano...

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  12. Padre problematico, assente e quando c'era incapace di gestire l'affettività,e le responsabilità. Ma daltronde nessun uomo è perfetto. Oddio, rileggendomi le parole migliori per descrivere mio padre sono: immaturo, falso, nocivo e da tenere a distanza. E questo volendo evitare di rendere di lui un ritratto troppo negativo.
    Comunque secondo me il mio orientamento sessuale non è collegato alla figura paterna. Per un bel po' di tempo ho pensato che le scene che mi faceva mio padre sull'evitare sconcezze con le donne fossero il motivo per cui mi ero rivolto al lato maschile, ma in retrospettiva credo sia solo una balla che raccontavo a me stesso.
    E poi, non ha senso chiedersi com'è successo,il gusto per il maschio c'è: La vera cosa da decidere è quello che vuoi farne.

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  13. adesso tocca a me: ho a lungo riflettuto anch'io su questo argomento. Sentendo da diverso tempo (troppo lungo) un'attrazione per il sesso maschile, ma avendolo ammesso a me stesso e con alcune persone amiche solo da poco tempo, sto cercando di affrontare un percorso di consapevolezza ed autocoscienza che mi riporta a periodi molto lontani dell'infanzia e adolescenza. faccio questo percorso a ritroso perché per me, specie negli ultimi tempi era diventato difficile far finta che questa mia attrazione fosse inesistente o anche solo "passeggera". richiamare alla mente ricordi e sensazioni passate mi ha aiutato a capire ed accettare la mia omosessualità senza respingerla. penso che il mio rapporto con mio padre non abbia PER NULLA influito sul mio orientamento sessuale. è stato un padre presente, affettuoso, amabile ed orgoglioso in maniera sempre manifesta di me e dei miei traguardi di vita. Non potrei rimproverargli assolutamente nulla (così come non posso rimproverare nulla a mia madre) ed in questo mi trovo d'accordo con FrAnCeScO. Non chiederei genitori migliori di quelli che ho avuto. Non ho avuto carenze di affetto, né rapporti sbilanciati con un genitore, né traumi affettivi. quindi di certo la causa della mia omosessualità non è da ricercare nell'ambito familiare. Si, mi piacciono gli uomini. Forse non c'è un perché. è così e basta. Ancora non l'ho detto a papà (mamma purtroppo non c'è più) perché ho ancora bisogno di prendermi il mio tempo. l'ho negato troppo a lungo a me stesso, e solo da un po' ho ripreso a respirare e a sorridere all'idea, piuttosto che allontanarla. Ma sono fermamente convinto che lui mi voglia un bene tale che il sapere della mia omosessualità non cambierebbe l'amore che ha per me. Immagino che sarà una notizia da digerire in qualche modo, questo si, ma in diverse occasioni mi ha dimostrato che la cosa più importante per lui fosse la mia felicità e saprà essere felice solo se sa che io sto bene e vivo una vita per come voglio viverla.

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  14. Non commenterò ad uno ad uno tutti i vostri interventi perchè mi pare di intromettermi in storie in cui non c'è nulla da aggiungere. Solo vi ringrazio per esservi raccontati. Siete squisiti. Grazie ancora.
    :)

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  15. Io mi riconosco un pò in quello che ha scritto FarroMerko86. Anch'io sono l'unico maschio dopo due femmine e mio padre con me è sempre stato, bè, soffocante. Fin da bambino mi ha sempre dato responsabilità che non avrebbero dovuto competermi ed ha sempre avuto grandissime aspettative nei miei confronti, tanto da avermi sempre ripetuto fino allo sfinimento che l'attività di famiglia era mia e che non potevo permettermi distrazioni, pretendendo di controllare tutto quello che facevo. Ovviamente non c'è mai riuscito a farlo, altrimenti avrebbe già scoperto da tempo la mia omosessualità. Vorrei che però l'avesse fatto, sicuramente mi avrebbe buttato fuori di casa, ma adesso non mi troverei bloccato a 30 anni in una vita che non è la mia, temendo di far venire un infarto a mio padre facendogli certe rivelazioni, dato che da un paio d'anni soffre di problemi cardiaci. Non credo che però lui c'entri qualcosa con il mio orientamento sessuale, alla fine siamo individui che scelgono di essere quello che vogliono e non cloni dei nostri genitori. Ciao In, scusami per il lungo commento sul tuo blog, ho visto il titolo del post, l'ho letto e non ho potuto fare a meno di commentare visto il tema trattato. Grazie per averlo condiviso

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  16. Io credo che il rapporto con i genitori c'entri poco o nulla e sono d'accordo con il primo anonimo, cercare la "causa" dell'omosessualità è un po' chiedersi qual è il sesso degli angeli. Non ci sono né colpe, né responsabilità, né condizionamenti e omosessuali non si nasce né si diventa: si è, semplicemente (come gli etero, d'altronde. Loro, per caso, si chiedono se a determinare la loro eterosessualità è stato un padre presente? No. Come mai?).
    Può ben darsi che un giorno si trovi ciò che determina la sessualità umana (che, a ben vedere, è un po' più varia della semplice dicotomia etero/omosessualità), sia essa genetica o psicologica, sociale, ambientale,... Ma che cosa importa? L'importante è che uno viva bene la propria sessualità, qualunque essa sia. Temo che la ricerca della "causa" nasconda molte volte il disagio che proviamo nel vivere una sessualità considerata ancora troppo spesso "sbagliata".

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  17. Neanche io penso che la mia sessualità sia dovuta al fatto che mio padre fosse poco presente nella mia vita. Con lui ho non pochi contrasti, ma penso che ciò sia dovuto all'abissale differenza che c'è fra me e lui.

    Nella mia situazione ho trovato più semplice dichiararmi con mia madre anzichè con mio padre, quest'ultimo infatti è cresciuto in una terra molto arretrata e di strette vedute come la Sicilia che solo da qualche anno sta facendo notevoli passi in avanti.

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  18. Buonasera a tutti, giro un pò nel post e lo trovo veramente delizioso. E'la prima volta che trovo su un blog un argomento che , a dire la verità, mi tocca molto. Vorrei esordire dicendo che non mi trovo molto d'accordo con gli altri che hanno scritto precedentemente: io credo che essere gay non sia una cosa innata o genetica,e che dipenda moltissimo, se non completamente, dall'ambiente in cui siamo cresciuti e soprattutto, da COME siamo stati cresciuti. Io sono figlio unico, e ho vissuto in una famiglia matriarcale: mia bisnonna e mia nonna, due donne fortissime, hanno cresciuto i loro figli da sole, senza mariti, e mia mamma ha ereditato questa indole ferrea. Nella famiglia di padre invece, tutto il contrario: famiglia patriarcale, e tutti maschi, tant'è che mia madre mi ha rivelato che in segreto papà avrebbe voluto che io fossi una femminuccia. Mio padre era uno di quelli che avevano 50 ragazze contempoareamente, vero maschio e vero uomo, taciturno, gran lavoratore, ma completamente incapace di esprimere i propri sentimenti con parole o gesti. Attenzione: lui mi vuole bene più di se stesso, si farebbe ammazzare per me, solo che io sono l'estremo suo opposto caratterialmente, e diciamo che lui non si rivede in me, come io non mi ci rivedo in lui. Tra noi c'è stato sempre poco dialogo, poca condivisione, lui arrivava la sera, mi chiedeva come era andata a scuola, e subito nel divano a guardare la tv. Mia madre invece è stata sempre oppressiva, iper-presente, ultra emotiva e sensibile alle mie cause, sempre vicina e attacata a me, curiosa di sapere ogni singolo aspetto della mia vita. Secondo me il fatto che sono vissuto in una famiglia di donne forte, con un padre poco presente, ha fatto sì che io mi immergessi molto di più nella realtà femminile, che in quella maschile. Io amo gli uomini perchè per me sono un mondo da scoprire...perchè in loro rivedo quella virilità, quella forza, quel "testosterone" che io non ho mai visto. Ho fatto caso che molti di voi dicono di non aver avuto un rapporto forte col proprio padre...però di non imputare la causa a quello. Oppure che non è importante saperlo, ma è così e basta. Io credo invece che, come una persona nasce coi capelli rossi e vuole sapere da dove ha ereditato questa particolarità, io vorrei sapere le cause che mi hanno indotto alla mia omosessualità E' facile delegare tutto alla "natura", quando alla fine siamo noi che decidiamo, più o meno inconsciamente ciò che siamo. Io non do la colpa ai miei genitori di quello che sono...ma se solo m'avessero cresciuto in maniera più libera, meno apprensiva, lasciandomi libero di sbucciarmi le ginocchia con la bici, di sudare giocando a pallone, e di fare tutte le cose normali che un maschietto fa da bambino...beh non dico che sarei diventato etero, ma magari avrei avuto un rapporto diverso con la mia sessualità. Mi complimento ancora una volta per il blog e un caro saluto a tutti quelli che hanno condiviso la propria esperianza qui. :)

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    1. Grazie a te Roman, per aver portato il tuo contributo così personale e differente. Questo scambio è una ricchezza per tutti. :)

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