Sofficiotto

Sapete, non sono dell'umore giusto in questi giorni ma life goes on, si dice. Durante la giornata tutto sommato le cose funzionano: il lavoro, gli impegni, più attenzione al mondo esterno e meno a quello interiore. I get by.
Ieri sera all'uscita dal lavoro in una settimana da delirio, dove però giovedì il progetto lavorativo è andato davvero a buon fine, ho avuto un calo improvviso di tensione. Un relax immediato che mi ha inebetito, svuotato.
In auto mi sentivo come una piattola: vuoto, insignificante, sfinito. La palestra è sulla strada di casa ma l'intenzione era quella di soprassedere e tirar dritto.
Poi uno sforzo, quasi d'orgoglio, e la svolta a destra per andare ad allenarmi.
Ma mi vedevo già, incolore, iPod all'orecchio, isolato dal resto del mondo a "sudare" senza dar retta a nessuno. Nello spogliatoio incontro un tale: bel ragazzo, molto muscoloso (forse addirittura troppo) che vedevo di sfuggita la scorsa stagione. Non so come si chiami. Mai avuta occasione di uno scambio.

Ha finito l'allenamento, si sta spogliando e stranamente attacca bottone. "Tutto bene? Il venerdì si arriva sfiniti" mi dice. 
Dev'essere proprio evidente che son piatto, penso.
"Già, settimana incasinata. Ma è finita". Sorrido.
Si toglie la maglia e resta a torso nudo. Ha dei pettorali davvero imponenti e dei capezzoli grossi e scuri. Penso che mi piacciono molto.
"Anche per me è stata pesante. Pensa che adesso me ne vado a casa e neanche esco".
"Ah, pure io, se è per questo, ma sforzati. Lascia i vecchietti come me a fare i pantofolai. Divertiti"
"Beh, che vuol dire, non son più ragazzino neppure io. Ho 26 anni!"
Rido.
"Bene, diciamo che quando nascevi io andavo già in motorino"
Intanto si spoglia. Io son seduto sulla panca, mi allaccio le scarpe. Lui è nudo, di fronte  a me. Dalla mia posizione, senza neppure alzare lo sguardo, ho davanti il suo pacco. Grosso, completamente a riposo, ma gonfio. Soffice direi.

Lo vorrei toccare. Davvero. L'impulso è forte.

Senza nasconderlo dalla vista pur avendo l'accappatoio in mano, rimane  a parlare con me esibendo una nudità che, sapete, mi fa andare in delirio.

"Davvero? Pensavo avessi qualche anno di meno. Tu venivi anni fa nell'altra palestra, quella a XXXXXX, vero? Mi ricordo bene di te!", dice.

Ecco, vado in brodo di giuggiole. Cos'è questo? Un regalo dagli angeli per sollevarmi il morale? Chi è questo ragazzo (che io invece non ricordo d'aver mai visto prima dell'anno scorso)? Si ricorda di me? Perchè? Ma allora non sono trasparente!

Quante fantasie che mi si scatenano. So che resteranno tali.

Ma che bel sorriso mi ha portato. 

Ci salutiamo. Lui va in doccia e io vado in sala. Vorrei seguirlo e "lavarmi" con lui.

Faccio il mio allenamento, breve, non intenso ma senza trrascurare nessun esercizio della mia scheda.

Sono ancora stanco, ma un po' meno piattola.