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martedì 5 ottobre 2010

Uscirne

E così sta facendo il giro del web l'outing di Tiziano Ferro.
Chi negava, chi lo diceva da sempre... non so... io non mi ponevo il problema. Non mi interessava. Cosa mi cambia avere la conferma che Tiziano sia gay oppure no? Nulla. Me la cambia saperlo di Bolle o di Del Piero? Neppure.
Voglio sottrarmi al chiacchiericcio da comari, al gossip da riviste.
Son solo felice per lui: felice se trova una sua maggiore serenità, felice perchè è autentico, felice perchè sta bene.
Mi piacciono gli outing maturati nella piena consapevolezza, odio invece quelli forzati da troppo stress, da chi ti mette alla prova, da insistenze insopportabili di chi ti vuole spalle al muro.
Ogni outing pubblico di gente pubblica può aiutare a dar maggiore visibilità al nostro mondo. Ma spero sempre non sia veicolato (e credo che i personaggi pubblici ahimè sono un po' vittime) da altri interessi commerciali, perchè c'è sempre chi guadagna sul pettegolezzo.
Ad esempio, riporto quanto trovato stasera su Style.it.
Bello l'articolo, belle le parole di Ferro, il mio plauso. Massimo rispetto per la scelta di dichiararsi pubblicamente attraverso una rivista (io non avrei usato quel canale, avrei usato il mio sito internet e perlomeno tolto l'esclusiva a chi vuole guadagnarci).
Rispetto anche la scelta del libro delle sue confessioni, anche se sento anche lì puzza di "sonanti soldini". O forse penso solo male: ha sentito la necessità di farlo pubblicamente attraverso un libro per liberarsi da troppe ipocrisie, troppe sofferenze tenute dentro. Un'azione terapeutica.

Vi posto ora l'articolo che ho letto stasera su Style.it. Ecco di tutto quanto vi riporto, è proprio la parte finale di ciò che ho trovato sul sito che mi ha infastidito. Le paroline finali "L'intervista completa su Vanity Fair n. 40/2010, in edicola dal 6 ottobre 2010".
Vale a dire, "comprate gente, comprate"....


«Che cosa succederà dopo?», chiede Tiziano Ferro. Poi si risponde da solo: «Niente sarà più come prima». «Dopo» è dopo questa intervista, che Vanity Fair pubblica come storia di copertina nel numero in edicola dal 6 ottobre. E prima del libro autobiografico Trent'anni e una chiacchierata con papà (in libreria dal 20 ottobre), dove l'artista ha raccolto i suoi diari dal 1995 al 2010 per fare un regalo a chi gli vuole bene, ma soprattutto a se stesso: vivere felice e contento. E concedersi l'amore che troppo a lungo si è negato. «Un paio di anni fa», racconta, «ho iniziato un percorso di analisi. Da tempo non stavo bene, e avevo capito di dover riprendere in mano una serie di cose, a partire dal mio rapporto con l'omosessualità. Così, al termine dello scorso anno, sono arrivato a una conclusione: volevo vivere quella parte di me, smettere di considerarla un mostro, qualcosa di negativo, addirittura invalidante». I primi dubbi, spiega, risalgono alla sua adolescenza, quando aveva una fidanzata. Proprio a lei li confidò: «Le dissi che pensavo di essere attratto anche dai ragazzi. Mi rise teneramente in faccia, mi disse che non poteva essere vero». Poi arrivò il successo travolgente e Tiziano, incapace di «chiarirmi con me stesso» sui suoi sentimenti, scelse di non viverli. «Non posso puntare il dito contro nessuno, solo contro me stesso», spiega, «Tuttora non so spiegarmi perché considerassi l'omosessualità una specie di "malattia"... Non ho la presunzione di salvare nessuno, ma se il mio libro potesse aiutare qualcuno a evitare di perdere tutti gli anni che ho buttato via io, sarei felice». Le voci ricorrenti sulla sua omosessualità, spiega, «mi facevano una tale rabbia. Non perché non volessi passare per gay, ma perché la verità è che un fidanzato avrei voluto avercelo. E, invece, non avevo nessuno». Perché? «Perché avrei dovuto vivere una doppia vita e io non ne sono capace. Mi dà fastidio quando si parla di accettazione dell'omosessualità. Io, semmai, sogno la condivisione. Una famiglia che accetti le mie scelte non mi basta, voglio che le viva insieme a me. E lo stesso vale per i miei amici».
Ora che quella condivisione è diventata realtà, è pronto a vivere pienamente. «Cerco l'amore, la parte della vita che mi è mancata finora... Per il momento sono solo, ma spero presto di non esserlo più».
L'intervista completa su Vanity Fair n. 40/2010, in edicola dal 6 ottobre 2010

15 commenti:

  1. Della serie "echissene!". Io vivevo bene anche senza sapere che Ferro è gay.
    Come artista non piace comunque.

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  2. Coming out, non "outing". Outing è quando uno è costretto ad ammettere di essere gay, coming out quando è una confessione spontanea.. Scusa, ma io a suo tempo sono stato "crocifisso" per aver confuso i due termini..

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  3. non ho niente da aggiungere alla tua riflessione è quello che penso io.
    come artista mi piace parecchio.
    ciao lost

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  4. Una cosa mi da fastidio di tutte le storie di coming out vip, perché ogni volta tutti dicono frasi del tipo "avevo paura dell'omosessualità".. "non sapevo come affrontare la cosa" e poi tutti sanno che prima della loro confessione facevano sesso ovunque e avevano pure relazioni fisse con altri uomini.. solo questo nn capisco,questo uscire allo scoperto come se avessero fatto un lungo tragitto interiore (quando secondo me è solo un lungo tragitto dettato dalla casa discografica che impedisce solitamente, soprattutot ai giovani di dirlo) per il resto non betto bocca sui vissuti altri

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  5. @ Davide Boh - quindi niente libro ne vanity fair per te. E uno! Dai, contiamoci!!!

    @ K@RL - grazie per l'insegnamento (proprio non lo sapevo) e soprattutto per non avermi crocifisso. Allora dico evviva il coming out e abbasso l'outing

    @ lost - a me piace abbastanza. Ad esempio, i brani strappagola e strappalacrime li adoro (Sere nere, Alla mia età...), quelli tutti unzi-unzi tipo Rosso Relativo, uhm, no...decisamente no.

    @ FrAnCeScO - dopo il coming out di Ricky Martin le case discografiche han scoperto che rende di più esporre i propri cantanti? Aspettiamoci ancora un bel po di rivelazioni... Beh, ma allora, se è la casa discografica... non è un coming out ma un outing a scopo commerciale. C'è l'aggravante! ;-)

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  6. Io mi meraviglio solo che sia una notizia da copertina, probabilmente sono mio padre che ha 86 anni non ha mai avuto nemmeno il vago sospetto che Tiziano Ferro potesse essere gay, ma questo solo perché non ha la più vaga idea di che sia Tiziano Ferro, visto che lui è fermo ad Aurelio Fierro :p

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  7. @Karl e (In)consapevole: temo che l'insegnamento non sia corretto: Coming out (=venire fuori): rivelare la propria omosessualità (es. Io, Federico, sono gay)
    Outing (=far uscire): rivelare l'omosessualità di un'altra persona (es. Tiziano Ferro è gay). Ferro quindi ha fatto coming out non perché esternazione spontanea, ma semplicemente perché riguardante se stesso. :)

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  8. @ Majin79 - io invece mi meraviglio che sia una notizia da copertina, non perchè è "scontata" ma perchè se dire "sono gay" fa ancora notizia, significa che siamo in alto mare.

    @ MicrOO e K@RL - e allora? Insegnatemi bene please, LOL! Mica mi vorrete far far figuracce in giro!. Grazie MicrOO per la correzione. Anche con i tuoi nuovi significati dico sempre, viva i coming out, abbasso gli outing.

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  9. A questo punto fai coming out anche tu? Sicuro di stare bene in the closet?

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  10. ma perchè fare coming out?perchè dovere dichiarare che mi piace succhiare il cazzo gli etero fanno le loro cose..ed è sottinteso.dipende dalla realta'che si vive e dall'eta'...non so oggi sono negativo+++
    lost

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  11. @ Tiziano - se sto bene in the closet? No, direi di no. Fare coming out? No, direi di no.
    Perlomeno finché la fatica di stare nell'armadio è comunque minore di quella da fare per uscirne. Battute a parte. Ho spiegato nell'arco di questo mio bloggare da un anno e mezzo quali sono le cose che mi frenano. Troverai qualcosa di specifico nei post con etichetta Mail, vai a questo link:

    http://hereinthecloset.blogspot.com/search/label/Mail

    @ lost - non credo sia tanto il dichiarare che ci piace il cazzo, quanto la possibilità di essere autentici, esprimerci, vivere liberamente la possibilità di tuffarsi in un amore. Ma capisco bene la tua posizione perchè so che i tuoi vissuti sono simili ai miei. Ci sono tante "dinamiche" che condizionano e come dici tu... dipende da queste.
    Io levo tanto di cappello a chi sa vivere nella piena autenticità ma ho tutto il rispetto per me e per chi come me fa qualche fatica in più.
    Un abbraccio

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  12. Ho letto tutto il tuo blog ma non sono sicuro di aver mai trovato una risposta. Comunque grazie: è stato bello stare con te nell'armadio. Adesso, scusami, ho deciso di uscirne. In bocca al lupo.

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  13. @ Tiziano - non che non hai trovato una risposta. Le risposte sono proprio una cosa che non ho (dubbi tanti, quelli si!)
    Son sicuro della bellezza della tua vita fuori dall'armadio dove puoi respirare aria pura. Qui dentro c'è polvere e senso di chiuso, ma ho comunque quella protezione che mi serve. Poi ogni tanto "sgattaiolo fuori anche io..."

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  14. L'ho sempre trovato un gran cantante! E adesso che si è rivelato mi piace ancora di più. Tiè ai gossip!
    Ciao ciao ;)

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  15. @ Femmina per bene - ciao ciao. Grazie per esser passata da qui.

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