Il brano che vi posto qui sotto mi ha fatto venire in mente le dinamiche che nascono in chat, ma più in generale nelle relazioni. Si, la chat, la prima mia modalità di abbordaggio: in una dimensione "privata", dietro un anonimo nickname ancora si devono mettere le maschere. Dopo i primi approcci imparai che anche lì, non sempre conviene dire tutto quello che pare. "Come no?", direte!
Provate a pensarci, non vi è mai capitato?
Oltre al descriverci un po' meglio di quel che siamo (bisogna vender bene la propria merce), quello che capita è mostrare di essere on-line per svago, non per necessità. Mostrare di essere affamati, subito accondiscendenti, pronti all'incontro può essere una mossa sbagliata. Dall'altra parte dello schermo c'è chi "se la tira" o deve "far finta di tirarsela" quindi dobbiamo mostrare un interesse minore a quanto ce ne sia in realtà, un'aspettativa ridimensionata.
Certo, c'è anche chi s'aspetta (sanamente e legittimamente!!!) prima una conoscenza, chi dichiara di non essere finalizzato al mero sesso ma alla relazione, ci mancherebbe, ma io invece mi riferisco a quelli che nel loro profilo dicono "non mi interessa il sesso" e poi, dopo 3 domande di circostanza, ti chiedono "sei attivo o passivo?", "cosa ti piace fare?"... Non sarebbe più semplice scrivere: "cerco sesso"?
Mostrare fame non premia, mostrare necessità nella vita, neppure. Tutti a raccontare che siamo autonomi, sufficienti, senza bisogni. Come se esprimere bisogni fosse una cosa da perdenti, da sfigati. Sempre a complicarci la vita,per non perdere la faccia.
...lui e i suoi amici si riunivano per essere da soli insieme, per fumare sigarette e lamentarsi della loro mancanza di ragazzi o ragazze, per alleggerire l'angoscia delle loro vite solitarie con chiacchiere e vodka. Le sue serate con gli amici seguivano un corso prevedibile, poi si auguravano la buona notte e andavano tutti a casa da soli in piccoli appartamenti con una sola finestra, o in grandi appartamenti pieni di porte chiuse, o forse (in notti particolarmente sfortunate) nei bar, dove calore umano o carezze costano meno. Si muovevano in branchi formati a caso, compagni di lavoro coi loro amici e gli amici degli amici, e i compagni di stanza trascinati nell'intimità da annunci sul «Voice», due in una camera da letto o tre in due camere da letto o quattro in tre camere da letto. Erano tutti a caccia, sul mercato, in vedetta, e avevano tutti quella sottile aria di questua della gente che muore dalla voglia di trovare degli amanti. Spesso Philip si chiedeva se questo bisogno disperato non fosse il loro peggior nemico, non fosse proprio la cosa che spaventava gli amanti e li faceva scappare. Gli pareva una grave ingiustizia che a New York, per ottenere quello di cui avevi bisogno, innanzitutto non dovevi mai sembrare affamato. Tutti erano disperatamente affamati; ma tutti gli altri erano più bravi a nasconderlo. Oppure no? Ben presto, pensava Philip, anche lui avrebbe potuto sembrare inavvicinabile, e a quel punto immaginava che il passo per essere davvero così sarebbe stato breve. (D. Leavitt - La lingua perduta delle gru)
@ I'M SO GUY - non mi son spiegato. Neppure io giudico chi chiede subito "sei a o p", lo faccio anch'io ;). Riflettevo sul fatto che anche sotto quell'aspetto si tende a nascondersi, perchè tendiamo a non voler mostrare di avere bisogni o essere particolarmente "affamati" quando invece ci può stare anche quello. Insomma, fa più figo tirarsela che gridare "lo voglioooo" :D
RispondiEliminammm forse mi sbaglio, ma noto, nelle tue di parole, un pizzico di stizza! boh!!
RispondiEliminaPersonalmente sono uscito dal giro dei siti per incontri o cose del genere (ed effettivamente la mia attività sessuale ne ha risentito :P ), mi chiedo però, come Philip, se questo dover nascondere "l'appetito" non debba effettivamente essere traslato in qualsiasi aspetto della vita.
Apparire affamati ci mostra, all'occhio dell'altro, debole, mostra un nostro tallone d'Achille, una debolezza dove potrebbe essere facile affondare una lama!
@ Gaihardo - urca no! La stizza? No, anzi, volevo riderci su ragionando su questa dinamica del non mostrare fame o come tu dici, non mostrare debolezza, nei vari ambiti della vita.
RispondiEliminaMi piacerebbe, utopisticamente, poter vivere in un mondo dove le relazioni non sono veicolate dalle paure delle nostre debolezze. Da sempre l'idea "dell'uomo forte" mi ha sempre dato fastidio. Quello che non deve chiedere mai... lo lascio alla Denim :)
ahha!! ecco, lascialo che lo becco io magari e me faccio da 'na botta! una sola però... effettivamente non potrei vivere più di due ore fiancheggiato da un "ManDenim"
RispondiEliminaNon frequento da molto quei siti ma so a cosa ti riferisci!
RispondiEliminaBasta pensare che un ragazzo che faceva tutto il timidino e che specificava di non voler sesso ma amicizia mise dopo mezzo secondo come foto principale di msn il suo arnese eretto ... mah!
Si è vero, però mi viene da chiedermi se questo atteggiamento che sembra quello che consigliavano nelle antiche scuole per signorine di buona famiglia (lasciare sempre qualcosa nel piatto per non apparire troppo affamate) non sia alla base della solitudine che viviamo oggi.
RispondiEliminama con una roba davanti come quella in foto, come si fa a non apparire affamati? :-)
RispondiEliminatutti ci tradiremmo, anche se vogliamo far credere che no, noi non ci cascheremmo mai! ma del resto è un grande classico della seduzione: non far capire quello che vuoi se lo vuoi veramente.
noi siamo maschi. è evidente che ci piace. ed è evidente che ci piace praticamente sempre. non è che servano grossi pretesti. però è umano cercare di dissimulare i propri istinti primari dietro una qualche costruzione intellettuale. del tipo: ti ribalterei subito, ma chiacchieriamo prima 15 minuti di poesia così ti mostro che non sono solo un allupato! e l'interlocutore, vorrà vedere subito l'allupato o fingere di pensare che non lo sia?
@ Still - forse cercava amicizia per il suo arnese...
RispondiElimina@ loran - già, l'esempio delle signorine di buona famiglia calza a pennello. Tanto per cambiare, condivido!
@ Oscar - già, ah ah, la foto iniziale è emblematica.
Mi piace lo spunto che dai: dissimulare come mezzo di seduzione. E non buttarsi a capofitto. Tra l'altro, funziona.
Poi c'è l'altro aspetto, quello a cui maggiormente mi riferivo nel post, un po' quell'atteggiamento esercitato dalla volpe con l'uva: "non ne ho bisogno!" Come no...