Torno a postare, dopo un bel po' di tempo, qualche bel rugbysta che avevo notato durante l'ultimo 6 nazioni.
Torno a postare, dopo un bel po' di tempo, qualche bel rugbysta che avevo notato durante l'ultimo 6 nazioni.
Abituati a guardare filmati perfetti, con protagonisti perfetti, fisici perfetti, sguardi perfetti, attributi perfetti, intesa, simultaneità, ambientazioni, inquadrature perfette... beh, stasera ci concediamo qualcosa di imperfetto, amatoriale, semplici "vicini di casa", gente imperfetta... ma reale e che fa all'amore con un desiderio ancora maggiore.
Imperfetto, come quando dai film passiamo alla nostra realtà. Imperfetta ma vera.
La seconda è uno spettacolo in scena a Milano, al teatro Elfo Puccini sino al 16 maggio, dove i protagonisti, 4 ragazzi in balia delle proprie pulsioni, si raccontano in un testo moderno dall'emblematico titolo "Shopping & Fucking" , spogliandosi di ogni inibizione anche nel senso letterale.
Ho trovato una recensione che copio e incollo qui per i più curiosi:
Entrare in scena, calcare il palcoscenico, uscire di scena. Prassi teatrale, verrebbe da dire. Ecco, dimenticatela, almeno per i novanta minuti di Shopping&Fucking. Scritta da Mark Ravenhill nel 1996, la pièce sarà in cartellone al Teatro Elfo Puccini fino alla metà di maggio per la regia di Ferdinando Bruni.
Ravenhill è stato l'enfant prodige della drammaturgia britannica, noto alla cronaca (soprattutto mondana) per la tendenza a épater les bourgeois. Oggi che enfant non è più - ha 44 anni - resta uno dei nomi di punta del teatro britannico. Poco rappresentato da noi, fa parte dei cosiddetti "arrabbiati": la società è brutta, sporca e corrotta e il teatro non può far finta di niente, lasciate che ve lo mostri, sembra dire.
Shopping&Fucking, il suo primo lavoro, è ambientato a Londra, ma potrebbe svolgersi in qualunque metropoli occidentale. Qui incontriamo Brian, Robbie, Lulu, Mark e Gary (occhio ai nomi maschili, vi ricordano qualcuno?). Cinque personaggi in cerca di valori, sempre che esistano. Vuoti, privi di qualsivoglia morale, persi dentro un vortice di droga, junkfood e sessodipendenza, si muovono sempre e solo per denaro. Sono i soldi a procurare gli unici picchi di vitalità, un'energia sempre indotta dall'esterno che, spesso, si scontra con un'improvvisa voglia di morte, questa sì interiore.
Comprare e Fottere, fin dal titolo sappiamo cosa aspettarci dai personaggi di Ravenhill. Ferdinando Bruni, qui alle prese con la sua prima regia nella nuova sede dell'Elfo, ritorna sul drammaturgo inglese a dieci anni dalla messa in scena - da lui stesso diretta - di Handbag, riservando per sé l'unico ruolo adulto, quello di Brian, il più corrotto, l'irrecuperabile padre/killer a suo modo devoto. E si circonda di giovani dotati, Camilla Semino Favro (l'aspirante attrice Lulu); Alessandro Rugnone (il suo includente ragazzo Robbie); Vincenzo Giordano (l'ex broker eroinomane Mark); Gabriele Portoghese (il ragazzino di vita Gary), tutti quanti destinati a spogliarsi di ogni abito ed inibizione nell'arco dei 90 minuti dello spettacolo.
In uno spazio privo di separazione fra il proscenio e il pubblico, i cinque attori si muovono in un gioco di luci che consente loro di non uscire mai di scena, sfruttando i pochi oggetti che allestiscono lo spazio. Il corpo, il potere e l'energia - anche erotica - ad esso connessa hanno un gran spazio in Shopping&Fucking. E gli attori che l'interpretano la usano. Sono parte del nostro orizzonte visivo ben prima che lo spettacolo cominci, sono lì a pensare, cucinare, poltrire mentre noi, "gli spettatori", troviamo posto in sala, ci sediamo e attendiamo che le luci si abbassino. Come se Bruni volesse suggerirci che non stiamo assistendo ad una messa in scena, che ciò che osserviamo è la vita ordinaria e dolorosa di un gruppo di persone che tenta di costruire le proprie piccole storie. Brutte, sporche e corrotte.
Grazie alle indicazioni di loran, sono venuto a conoscenza del nome del protagonista del video nel post "Centauri" che ho pubblicato ieri: Dionisio Heiderscheid. Dionisio, nome di una divinità greca, dio della fertilità e del vino. Un godereccio insomma.
E in effetti, basta guardare queste foto, capiamo che il nome ben si addice a questo pornoattore. Fisico ben definito, "dotazione" abbondante, bel viso. Cosa vuoi di più dalla vita? Un lucano? Beh... anche un giro tra i bonazzi della Basilicata ci può stare...
Un consiglio, ogni foto qui postata è "cliccabile" e vi rende l'immagine ingrandita. Vi assicuro, queste foto meritano di essere guardate in maxi-size!
Primavera inoltrata, giornate di sole, voglia di fuggire dalle città. I motociclisti si godono aprile e maggio come le migliori delle stagioni.
Non sono mai stato attirato in modo particolare dalle moto. Bastava uno scooter a me, sia da adolescente che da adulto. Non ho mai amato il rombo eccessivo di quei grandi motori, ho sempre considerato troppo stravaganti le tute di pelle frangiate da portare in sella alle Harley Davidson, viceversa ho però sempre guardato con attenzione i motociclisti, in genere bei giovani, forti e sicuri di se. E così oggi dedichiamo ai centauri questo post.
G'day (pron. Ghidai), contrazione di Good day, buongiorno, usata agli antipodi, Australia e Nuova Zelanda.
E qui l'unico suo video trovato, un breve provino per il Johnnie Walker Australia, una manifestazione che permette al vincitore di girare il mondo per divulgare la passione per il cricket.
Nel video, niente di che da vedere, ma almeno all'inizio sentirete il saluto di Dave e il suo G'day a tutti!
Pensando alla mia predilezione per certi piaceri mi convinco di essermi fermato alla fase orale.Questa è la prima relazione tra l'infante e la madre, ed è di tipo nutritivo. La lunghezza di questo stadio dipende fondamentalmente dalla società. In alcune società è comune per un bambino essere curato dalla madre per alcuni anni, mentre in altre il periodo può risultare significativamente più corto. Succhiare e mangiare, comunque, sono i componenti principali delle prime memorie per i bambini in tutte le società. [...]
Le fissazioni che si possono sviluppare in questa fase sono dette fissazioni orali.
Una fissazione orale è una fissazione nello sviluppo della fase orale e si manifesta con una ossessione nella stimolazione della bocca. [...] Queste persone potrebbero in futuro essere costantemente attratti da attività che coinvolgono la bocca (es. mangiare, succhiare o fumare).

Se l'infante non è stato nutrito abbastanza, o lo è stato troppo (super-protetto), questo potrebbe sviluppare nell'adulto la fissazione orale. Nel secondo caso il bambino potrebbe diventare oralmente dipendente e quindi manifestare una personalità individualista o generalmente viziata.
Esso potrebbe imparare a manipolare altri individui per soddisfare i propri bisogni, piuttosto che maturare un'indipendenza propria. Esso potrebbe "resistere" alla crescita e tentare di ritornare ad uno stato di dipendenza attraverso comportamenti come il piangere, fare la vittima, chiedere continuamente soddisfazione o essere sempre in costante ricerca di aiuto.
Le fissazioni orali sono considerate contribuenti allo sviluppo di comportamenti tra cui forte attaccamento al cibo o logorrea, e possono portare anche al tabagismo o all'alcolismo (generalmente indicate come attività oralmente dipendenti). Altri sintomi possono includere una personalità sarcastica o pungente (generalmente indicate come qualità sadico-orali)
Le critiche alle teorie di Freud pongono il dubbio sul fatto che la fissazione orale possa spiegare i comportamenti di un adulto e che aderire a questa spiegazione semplicistica possa prevenire l'esplorazione di altri possibili fattori scatenanti. Anche gli psicoanalisti praticanti hanno allargato la loro visione oltre la semplice visione della teoria a fasi.
E meno male!
Un arnese di queste misure e così imponente è un desiderio che non credo essere solo mio.
Per poco non piango.
Il link a questo video me l'ha spedito proprio oggi via mail un'amico, sempre preoccupato della mia vita da single incallito. E' uno di quegli amici che ti porti dietro (e non è un modo di dire) dai tempi dell'asilo. Di quelli che ci sono sempre anche quando non ci sono, anche se lo vedi si e no due volte al mese.