Solita serata di allenamento e sauna. P. ricompare in palestra dopo due settimane di assenza. Dice a G. che ha avuto problemi con il lavoro, ma io penso che la cosa è poco credibile per uno come P. che s'allena 4 serate su 7. Farebbe i salti mortali pur di non perdere l'allenamento.
Comunque, il ritorno tra noi pare tranquillo. P. è di buonumore, chiacchiera volentieri e, per la prima volta dopo la nostra notte, non mi schiva.
Idem in sauna.
Io son sereno, non vado a sollevare discorsi che P. mi ha chiesto di dimenticare e interagisco volentieri.
Eppure c'è molto "non detto" che mi pesa.
Andiamo in doccia.
Davanti a G., con fare sicuro, mi dice "per favore, dopo fermati un attimo, ti devo parlare".
G., curioso, chiede se abbiam segreti.
Quasi mi fa arrossire, io ho la prontezza di spirito di dire "ma è per quella domanda di lavoro di tua cugina?"
Ci rivestiamo e usciamo dalla palestra. Nel parcheggio P. chiede di salire sulla mia macchina per parlare.
Da questo momento sono io che entro in difficoltà. Quasi mi intimorisce la sua determinazione.
I discorsi non sono nuovi, c'è molto di quel poco già detto quella mattina in albergo. "Io non sono così", "non so cosa mi è successo", "vorrei evitare di ripensarci", ma c'è anche qualcosa in più: "non voglio però perdere la tua amicizia", "io sto bene con te", "vorrei che tutto tornasse come era prima che succedesse tutto questo".
Io capisco, capisco e ricapisco. P. quasi mi intenerisce.
Però che fatica anche a capire! Lo rassicuro, ancora una volta. "Garantisco la discrezione, posso tacere, posso evitare di tornare sul discorso. Non l'ho fatto sino ad ora. Però no, non posso far finta che nulla sia successo, non posso fingere tra di noi e non puoi far finta neanche tu. Noi due lo sappiamo bene cos'è accaduto. Poi, ok, pietra sopra e basta. Non possiamo riportare il tutto come prima, possiamo ricominciare da adesso, in modo sereno. Non creiamo drammi che non han senso di esistere"
Non mi par vero di dire queste parole, proprio io che vivo ogni emozione amplificata, proprio io che tendo sempre a drammatizzare.
"Ti dico solo che son stato male" dice P. "e non voglio più starci male o far star male te".
"Chiaro, tranquillo" dico.
Non so che dire, solo che per sperienza questo ragazzo dice il contrario di quello che vorrebe dire. Quanto dificili sono le cose a volte, quante paure e quante oportunità perse. Ma io aspetto, come se questo fosse un bel romazo, una bella fine, o un finale aperto almeno.
RispondiEliminaabbraccio,
Lo spagnolo
Wow.. ci ha ifatto aspettare per uan nuova "puntata" e ne valsa la pena. A parte gli scherzi credo che per entrambi voi le cose non siano facili da gestire. non so chi stia peggio e non so chi stia meglio.. so solo che forse non è salutare per nessuno di voi sta situazione. ma cmq la vita è bella perché imprevvedibile. ti augro il meglio :)
RispondiEliminaLa cosa complicata in queste situazioni è che uno non sa mai fino a che punto spingersi, ti viene da pensare, magari se faccio delle richieste esplicite lui poi riesce a superare le sue paure, però dall'altra parte c'è anche la paura di perdere un amicizia.
RispondiEliminaTi auguro che la cosa si risolva nel miglire dei modi.
Ciao e un abbraccio.
Lorenzo
situazione complicata.... hai ben risposto secondo me. ricominciamo da qui in modo sereno ma senza far finta che non sia successo niente. lui cosa ha detto?
RispondiEliminasono d'accordo con lo spagnolo... il romanzo è solo ai primi capitoli.....
auguri e anche da me un abbraccio
Ringrazio tutti per le vostre parole.
RispondiEliminaLa mia speranza è che questa vicenda non continui ad evolvere come un romanzo.
In un modo o nell'altro mi auguro che i rapporti si "normalizzino" perchè così non c'è serenità. Ho deciso di non spingermi oltre con P., di offrire a lui, con semplicità, la mia amicizia ma... a fronte di problemi o dinamiche particolari mi tirerò indietro perchè devo preservare anche il mio equilibrio.
Così parla il mio cervello. Che non ci si metta di mezzo il cuore a voler dir la sua!
Un caro abbraccio a tutti voi.
il cuore? ma cosa vuoi che dica il cuore...
RispondiEliminail cuore di indicherà solo la via giusta!
ti lascio solo il mio primo e ultimo pensiero:
RispondiElimina"ahi" e "bel casino"
@ Anonimo - Apprezzo l'incoraggiamento ma alle soglie dei 40 ho già imparato a mie spese che ogni tanto il cuore perde la bussola e soprattutto che non sempre "collimano" le direzioni di due cuori diversi.
RispondiElimina@ Lavega - eh, eh! Dai, non drammatizziamo. Ma mi interesserebbe anche sapere i tuoi pensieri di mezzo tra un "ahi" ed un "casino".
in mezzo c'è la lettura degli altri commenti e solo un pensiero in più: secondo me sarà lui a "rifarsi vivo"
RispondiEliminaHo letto ciò che scrivi riguardo a questo'rapporto'con P.,e penso che ciò che tu dici riguardo al preservare l'equilibrio sia la cosa giusta da fare.
RispondiEliminaCioè non puoi permetterti di rimanere incagliato in una situazione problematica con una persona che è così vicina a te,ed è così presente,e soprattutto dopo che c'è stato un contatto fisico,è pressoché inevitabile che le cose non siano più le stesse.Quindi dovresti prendere le distanze dalla questione,essere il più distaccato e freddo possibile,e non lasciar intendere di provare interesse per lui.Perché se lui coglierà che stai'indagando'la sua mente per arrivare ad una soluzione,potrebbe mettere dei paletti per autodifendersi.Anzi se tu ti dimostri forte e freddo,potrebbe essere lui ad essere l'anello debole,e a pensare all'accaduto,e a capire quanto desideri ciò che tenta di soffocare.
Però come ben sembri sapere,bisogna stare attenti a queste situazioni,perché davvero non vale la pena perdersi in pensieri sterili,quando potremmo guardarci intorno e trovare uomini disponibili,e meno timorosi.Puoi decidere tu quale porta aprire e quale chiudere.
Thomas
@ Thomas - Chiarissimo il tuo pensiero. Per quanto mi riguarda la porta "sesso con P." è ormai chiusa. Abbiamo una normale frequentazione in palestra e io non accenno ad altro.
RispondiEliminaNon dico che è facile ma va bene così.