Che casualità. Oggi mi sono imbattuto in due notizie simili che riguardano dei nudi a teatro.
La prima e secondo me la più succulenta è l'esibizione che sta andando in scena stasera al San Carlo di Napoli dove Roberto Bolle danzerà per alcuni minuti in un nudo "full-frontal" nei panni di Albercht, protagonista nella Giselle. Beati gli spettatori in sala che si stanno beando della vista di un ballerino dal fisico scultoreo, senza veli.
La seconda è uno spettacolo in scena a Milano, al teatro Elfo Puccini sino al 16 maggio, dove i protagonisti, 4 ragazzi in balia delle proprie pulsioni, si raccontano in un testo moderno dall'emblematico titolo "Shopping & Fucking" , spogliandosi di ogni inibizione anche nel senso letterale.
Ho trovato una recensione che copio e incollo qui per i più curiosi:
Entrare in scena, calcare il palcoscenico, uscire di scena. Prassi teatrale, verrebbe da dire. Ecco, dimenticatela, almeno per i novanta minuti di Shopping&Fucking. Scritta da Mark Ravenhill nel 1996, la pièce sarà in cartellone al Teatro Elfo Puccini fino alla metà di maggio per la regia di Ferdinando Bruni.
Ravenhill è stato l'enfant prodige della drammaturgia britannica, noto alla cronaca (soprattutto mondana) per la tendenza a épater les bourgeois. Oggi che enfant non è più - ha 44 anni - resta uno dei nomi di punta del teatro britannico. Poco rappresentato da noi, fa parte dei cosiddetti "arrabbiati": la società è brutta, sporca e corrotta e il teatro non può far finta di niente, lasciate che ve lo mostri, sembra dire.
Shopping&Fucking, il suo primo lavoro, è ambientato a Londra, ma potrebbe svolgersi in qualunque metropoli occidentale. Qui incontriamo Brian, Robbie, Lulu, Mark e Gary (occhio ai nomi maschili, vi ricordano qualcuno?). Cinque personaggi in cerca di valori, sempre che esistano. Vuoti, privi di qualsivoglia morale, persi dentro un vortice di droga, junkfood e sessodipendenza, si muovono sempre e solo per denaro. Sono i soldi a procurare gli unici picchi di vitalità, un'energia sempre indotta dall'esterno che, spesso, si scontra con un'improvvisa voglia di morte, questa sì interiore.
Comprare e Fottere, fin dal titolo sappiamo cosa aspettarci dai personaggi di Ravenhill. Ferdinando Bruni, qui alle prese con la sua prima regia nella nuova sede dell'Elfo, ritorna sul drammaturgo inglese a dieci anni dalla messa in scena - da lui stesso diretta - di Handbag, riservando per sé l'unico ruolo adulto, quello di Brian, il più corrotto, l'irrecuperabile padre/killer a suo modo devoto. E si circonda di giovani dotati, Camilla Semino Favro (l'aspirante attrice Lulu); Alessandro Rugnone (il suo includente ragazzo Robbie); Vincenzo Giordano (l'ex broker eroinomane Mark); Gabriele Portoghese (il ragazzino di vita Gary), tutti quanti destinati a spogliarsi di ogni abito ed inibizione nell'arco dei 90 minuti dello spettacolo.
In uno spazio privo di separazione fra il proscenio e il pubblico, i cinque attori si muovono in un gioco di luci che consente loro di non uscire mai di scena, sfruttando i pochi oggetti che allestiscono lo spazio. Il corpo, il potere e l'energia - anche erotica - ad esso connessa hanno un gran spazio in Shopping&Fucking. E gli attori che l'interpretano la usano. Sono parte del nostro orizzonte visivo ben prima che lo spettacolo cominci, sono lì a pensare, cucinare, poltrire mentre noi, "gli spettatori", troviamo posto in sala, ci sediamo e attendiamo che le luci si abbassino. Come se Bruni volesse suggerirci che non stiamo assistendo ad una messa in scena, che ciò che osserviamo è la vita ordinaria e dolorosa di un gruppo di persone che tenta di costruire le proprie piccole storie. Brutte, sporche e corrotte.
Ecco anche qualche "promo" dove visualizziamo i giovani attori.
Pare una storia cruda e nuda, forse anche troppo forte, ma mi incuriosisce.
Se qualche napoletano e milanese avessero la fortuna di assistere alle... "esibizioni" (termine appropriato, direi), ci lasci il suo racconto.
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Aggiornamento del 29/04/2010
Già da oggi sono on-line le immagini "rubate" della scena di nudo di Bolle.
Bel fisico ma... come si poteva immaginare, non si vede un emerito c...
Aggiornamento del 15/05/2010 - Il commento di Luciana Litizzetto
Spettacoli interessanti anche se nella loro differenza di contenuti. peccato che sto a Roma.
RispondiEliminaOrmai è qualche anno che non mi capita di andare a teatro... Bolle è davvero molto, ma molto carini e magari un pensierino di andareci lo potrei fare :P
RispondiEliminaAnche se a dire la verità mi incuriosisce più questo spettacolo milanese... anche se come noti tu sembra piuttosto crudo, almeno da quanto lsi legge...
Ho letto una volta a Bolle dire che dopo la sua carriera forse vorrebbe vivere a Madrid, spero no cambi di opinione, chissá se forse fosse il mio vicino. Io andrei da lui a prendere lezioni di ballo, sono un completo inutile in questo ma...
RispondiEliminaPerche i nomi dai "Take that" nel altro spettacolo????
saluti
Lo spagnolo
@ Lo spagnolo: Anch'io me lo sono chiesto il perchè dei nomi dei Take that, ma non ho trovato risposta.
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