Quattro volte oggi.
In auto, quattro volte l'autoradio mi ha proposto questo brano.
Io a Sanremo manco l'avevo sentito. Dolcenera è brava, ma mica l'ho mai ascoltata con troppa convinzione.
Oggi però quel ritornello mi si impone. Canzonetta accattivante, molto orecchiabile, sprintosa...
Non do retta alle parole, ricordo solo il "ci troviamo a casa"... tutto lì. La solita canzonetta d'amore.
Però penso sia efficace il tema della "casa", il luogo dove ci si appartiene.
Ma ho altri pensieri per la testa.
Stasera mi metto a navigare in rete e quel ritornelletto mi ritorna. "Ascoltiamo, mo' quella canzone di oggi..." Cerco su Youtube ed eccola qua. La canzone parte, il video non lo guardo. Mentre ascolto navigo in altre finestre. Per caso riclicco su quella di youtube e noto nel video un bacio. Gay.
Un bacio gay nella canzone di Dolcenera.
Uella, che audacia...
Scoprirò poi che il bacio fa parte del film "Ci vediamo a casa" dove Vaporidis e Reggiani interpreteranno una coppia gay, e che la canzone omonima di Dolcenera presentata a Sanremo sarà il brano nei titoli di coda di quel film.
Ok, tutto chiaro.
E allora, rewind, riparto da capo e guardo il video e ascolto le parole.
E nella canzonetta scorgo che non sono solo quattro parole d'amore ma c'è una critica alla nostra società, alquanto attuale per noi che dobbiamo mendicare il diritto di fare famiglia. Dice:
...contro questa eredità di forma culturale che da tempo non fa respirare...
e poi subito grida una cosa semplice, talmente semplice che se ci penso mi da i brividi:
Come sarebbe bello potersi dire
Che noi ci amiamo tanto, ma tanto da morire
E che qualunque cosa accada...
"Noi ci vediamo a casa"
Mi capite? Casa.
Ritrovarsi a casa.
Vedersi a casa.
Fare "casa".
E' una cosa così semplice, rassicurante, tranquilla. Un bisogno di tutti, in tutte le culture del mondo. Una capanna, una baracca, una palafitta, una costruzione in muratura.
Un bisogno anche degli animali: una cuccia, una tana, un nido...
Cosa fa così paura nel fatto che due persone dello stesso sesso che si vogliono bene "mettan su casa"? Forse la paura sta proprio in quell'aspetto rassicurante.
Come a dire: carissimi froci, siate viziosi, gozzovigliate, divertitevi, siate libertini, cascate pure nei letti di bravi maritini di nascosto nei vostri appartamenti o in più anonime camerette d'albergo... ma non fate "casa". Non dimostrateci che potete essere sereni, perche la vostra serenità è una minaccia per le famiglie da mulino bianco (non si capisce perchè, come se la felicità non bastasse per tutti e quindi bisogna darla solo in esclusiva a qualcuno), siate tristi, inquieti, tormentati. Siate sempre un po' incompleti...
E per questa incompletezza la negazione di una casa sarebbe come il cacio sui maccheroni.
... qualunque cosa accada
noi ci vediamo a casa...
Appena trovo la "materia prima" metto in cantiere anche questo ;)
RispondiEliminapremessa: la canzone di Dolcenera non mi entusiasma (ma è una questione di gusti: questi giorni sto in loop perenne di Arisa).
RispondiEliminaMA
la tua riflessione è semplicemente da applausi convintissimi.
Complimenti
Condivido quello che dice Fabio, vorrei solo aggiungere che di questo passo ti do un anno e sono certo che farai coming out!!!
RispondiEliminaAnche a me è piaciuta molto l'idea di fondo del pezzo di Dolcenera, che non mi fa impazzire, così come il brano, che presenta qualche forzatura nel testo e qualche ingenuità. Ma l'idea di base la trovo estremamente bella: del resto il topos della casa è costante anche nella letteratura, nella poesia. Ovviamente andrò a vedere questo film:)
RispondiEliminaP.S. Per restare in ambito Sanremo, io invece sono innamorato di "Per sempre" di Nina Zilli. La ascolto a ripetizione, quasi una droga..
Hai centrato il punto della questione del perchè le unioni gay danno tanto fastidio e spaventano, perchè propongono una alternativa altrettanto valida e uguale alle unioni tra uomo e donna e perchè fanno sorgere il dubbio negli eterosessuali "ma allora non c'è differenza tra noi e loro".
RispondiEliminabellissime foto...;)
RispondiElimina"in gioia ed in lutto La CASA è tutto"!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao! Io sono Lolò e con il mio Ale abbiamo da poco acquistato una casetta, quindi so cosa intendi :)
RispondiEliminaHo apprezzato il tuo post (segnalatoci da un lettore), e l'ho segnalato sul nostro blog ;)
Buona giornata!
Non vedo l'ora di avercela una casa tutta mia! Averne anche una propria, non neccessariamente condivisa, consente di liberare se stessi da molti di quelle autoimposizioni e di quei vincoli alla in the closet. Magari diventerebbe un armadio un po' più grande e capiente per contenere il proprio io e può darsi che qualcuno che ci capita possa anche fermarsi per restare.
RispondiEliminaF :)
Sanremo l'ho visto solo nell'ultima serata più per far compagnia a mia madre che altro... "La notte" di Arisa e "Per sempre" della Zilli sono quelli che mi avevano ipnotizzato e non ho quasi seguito le alltre canzoni... anche per questo Dolcenera l'ho sentita solo dopo e devo ammettere che è stata una gran bella sorpresa :)
RispondiEliminaIl concetto di "normalità" della casa è qualco che in genere sfugge o viene dato per scontato, ma fare casa è qualcosa di straordinario nella sua semplicità...
Dolcenera è bravissima... e le tue parole sono semplici e vere...
RispondiEliminaLa casa è il posto dove coltiviamo i nostri affetti più veri in una semplice intimità che ti depura cuore e mente da tutte le battaglie che combatti ogni giorno nella vita... la casa è dove torni la sera per assaporare il tepore di un piccolo spazio tutto nostro...
Ora i discorsi sulle unioni civili di persone dello stesso sesso sono complicati, ma credo che presto vedremo tanti cambiamenti, perchè nessuno riuscirà a nascondersi dietro a giustificazioni che non hanno nessun senso. Ma quello che tutti potete fare è rivendicare apertamente il vostro diritto di essere felici, dimostrando a tutti quelli che non accettano l'evidenza, la vostra voglia di casa, di normalità, di onestà...
Se questa è una cosa scandalosa, bene, date pure scandalo... ;)
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RispondiEliminaho adorato dall'inizio qst pezzo per aver intuito il messaggio che vuole dare la grande dolcenera....la adoro e adoro i suoi pezzi cosi veri e forti.....ci vediamo a casa...chissà se anche io avrò il coraggio di fare qst casa insieme alla persona che amo... :-) notte gioia!
RispondiElimina@ Massimo - e suppongo che per "materia prima" tu non intenda i mattoni, nevvero?
RispondiElimina@ fabio nolli - grazie fabio. Apprezzo molto.
P.S.: io in doppio loop: ero partito pur'io con Arisa in modalità neverending :)
@ Ba - grazie anche a te, e benvenuto! Ma sai che per uno in the closet il tuo augurio (lo leggo tale) può essere vissuto come minaccia? ^_^
Comunque sia, coming out o no, quello che voglio è trovare un equilibrio personale che mi dia serenità. Sicuramente, rispetto agli albori del mio blog, ho maturato una differente consapevolezza di me. Spero che traspaia tra le righe.
@ Nicola - il film mi incuriosisce ma, parlo con pregiudizio (ed è sempre sbagliato averne) l'idea che ci sia Vaporidis mi puzza di commediola tardoadolescenziale alla Moccia. Ne riparleremo però.
La Zilli ^_^, rischia di diventare il terzo brano nel mio loop di questi giorni.
@ loran - e il fatto che sia vissuto come "non c'è differenza" anzichè rassicurare viene vissuto come minaccia. Ottima osservazione (as usual)!
@ MartinaKuoricina - grazie a te per avermi inltrate tutte quelle foto romantiche che saranno utili nel blog.
@ Lolò - grazie! Ho dato un'occhio al tuo blog (nel quale non so quando - non so come, mi ero già imbattuto!). Bella l'idea di un blog a 2 :)
Buona fortuna nella vostra casetta. Siete bellissimi!
@ fragoroso.82 - altro che armadio, altro che cabina armadio. Son sicuro saprai realizzare il tuo desiderio.
@ Majin79 - eh, si. Straordinaria semplicità!
@ luci69 - confido che ci vorrà ancora qualche generazione ma ci si arriverà. Eccome se ci si arriverà! :)
@ Chico - beh, ma sei di parte. Lei è tua conterranea :D
Ti auguro di trovare quel coraggio che dici. Sei giovane e sulla buona strada.
Ciao (In)consapevole!
RispondiEliminaQuesta canzone mi ha colpito molto,soprattutto il ritornello..non so se effettivamente Dolcenera scrivendola pensava anche a noi,però quello che dice nel ritornello mi fa pensare tanto a noi gay,a quanto sarebbe bello poter dire agli altri che siamo fidanzati,che quello è il nostro compagno,colui che amiamo,a come sarebbe bello poter esprimere l'amore,semplicemente come fanno tutti gli etero,senza paure,senza esser presi per pazzi,senza essere giudicati..Mi piace pensarla un po' così questa canzone,magari è solo un mio sogno che vedo rispecchiato tra le parole di questo ritornello o magari no..chissà!
( non ho letto tutti i commenti per cui forse altri hanno scritto più o meno la stessa cosa,ma come mi hanno insegnato due persone diverse anche se diranno la stessa cosa non la diranno mai in modo ugule, volevo solo esprimere la mia opinione!)
Un abbraccio
"p10"
@ p10 - credo proprio, visto anche il tema del film, che in questa canzone si pensasse anche (ma non solo) a noi. Grazie per il tuo intervento, ciascuno porta sempre un contributo importante. Benvenuto ;)
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